venerdì 5 agosto 2011

Una nuova provincia? Convochiamo gli Stati Generali del Monferrato

Il Castello Paleologo di Casale Monferrato è stata la sede della Corte Marchionale a far data dal 1435, rendendo il borgo Capitale del Monferrato

Fonte: Atnews Quotidiano on line della provincia di Asti http://www.atnews.it

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Le dichiarazioni rese da Marco Galvagno, presidente del Consiglio Provinciale di Asti al quotidiano online ATnews.it, hanno il pregio di sollevare due problemi.

Innanzitutto quale debba essere il ruolo delle province in un momento nel quale sono sempre più forti le spinte per la loro abolizione.

Abolizione che, se fatta dalla mattina alla sera, con un colpo di scure, sarebbe sicuramente inutile oltre che dannosa.

Lo Stato italiano, sin dalla sua Unità è sempre stato modellato su questi ambiti territoriali per cui il passaggio da questi a non si sa che cosa sarebbe soltanto foriero di guai. Che fine farebbero gli Uffici del Governo, le Questure, le Camere di Commercio, le Asl stesse, per non parlare delle sedi decentrate dei diversi organismi, come le Poste Italiane, solo per fare un esempio.

Quale sarebbe la soluzione: l’accentramento a livello regionale? Davvero un bel passo avanti: si è sempre detto che decentramento era sintomo di democrazia e di efficienza, adesso si torna all’accentramento ed al gigantismo. Complimenti davvero Inoltre abolire le province senza prima dare una dimensione minima diversa ai Comuni sarebbe un puro e semplice suicidio amministrativo.

Diversa è la questione se ridurle, farle diventare realmente enti di governo del territorio su area vasta, con nuove aggregazioni territoriali. E in questa direzione è positiva la proposta di Marco Galvagno anche se deve essere approfondita e spiegata, sia agli amministratori locali che alle popolazioni.

Riguardo al ruolo di Casale – come pure di Acqui, di Alba, di Bra, di Chieri e, perché no, di Chivasso – nell’ambito di una eventuale realtà provinciale di questo tipo credo sia prematuro parlarne oggi. Prima occorre che le diverse realtà inizino a dialogare tra loro, superando diffidenza, campanilismi e differenze di coalizione politica di governo.

Come Movimento Progetto Piemonte, essendo nati a Casale Monferrato, abbiamo sempre avuto per questa città e per il Monferrato, un'attenzione particolare. Però valutiamo, a differenza di certe liste civiche, forse troppo civiche, e tra queste faccio il nome ed il cognome di Nuove Frontiere, il problema in un’ottica che non è solo quella del campanile.

Casale è stata sicuramente Capitale del Monferrato, ma non lo è più da secoli. Casale, insieme alle altre capitali storiche del Monferrato (Chivasso, Valenza, Moncalvo, Trino e, sia pure per un breve periodo Asti) ed a città come Acqui o Canelli, rappresenta un territorio molto vasto, che si colloca al di là dei confini provinciali ed anche regionali – se si considerano Savona ed il Savonese .

Se questo territorio interagisse attraverso un collegamento organico, attraverso "una sorta di patto di governo del territorio stesso", potrebbe giocare un ruolo di primo piano all’interno del Sistema Piemonte e non solo, con notevoli potenzialità sotto l’aspetto turistico, agricolo, socio – produttivo.

Perché non pensare, ad esempio, ad un’Università del Monferrato che coaguli le diverse realtà che già ci sono sul territorio. Perché non offrire pacchetti turistici omogenei o fare una promozione dei prodotti agricoli ed una difesa dei produttori agricoli in modo sinergico.

In questo modo si avrebbe anche un Piemonte meno “Torinocentrico” o “Novaracentrico” secondo le nuove tendenze, ma più equilibrato nelle sue componenti territoriali.

Detto questo occorre fare un passo concreto: nei prossimi giorni invieremo una lettera ai Sindaci di Asti, Casale Monferrato, Chivasso, Valenza, Trino Vercellese, Canelli, Acqui Terme e di altri centri significativi per la storia monferrina, chiedendo la convocazione degli Stati Generali del Monferrato, allargati alle realtà amministrative, socio – economiche, sindacali, del mondo della cultura e del volontariato esistenti sul territorio.

Non occorre una grande spesa, una riunione del genere può benissimo essere fatta in modo semplice, ma badando agli aspetti concreti. E questa iniziativa non potrà non partire che da Casale o da Asti, o da tutte e due insieme. Come Movimento Progetto Piemonte la nostra parte di pungolo la faremo, poi toccherà alle Istituzioni e alla gente, che dovrà venire informata e coinvolta, ed informeremo e coinvolgeremo, nel modo più diretto e corretto possibile. Piermassimo Guarnero Coordinatore Movimento Progetto Piemonte

Casella Postale 11 - 15033 Casale Monferrato Tel. 349/8773769 portavoce@progettopiemonte.it

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