lunedì 26 novembre 2012

Convegno: Controllo del vicinato: la solidarietà civica per contrastare la criminalità

l 1 dicembre, alle ore 17, nel salone Verdi a Casorzo (AT)
Un convegno di Movimento Progetto Piemonte ed A.D.C.:
Controllo del vicinato: la solidarietà civica
per contrastare la criminalità”

Il progetto di sicurezza residenziale passiva, meglio conosciuto come “Controllo del vicinato” è al centro dell’incontro che si svolge sabato 1 dicembre, a partire dalle ore 17, nel salone Verdi di Casorzo (Provincia di Asti), incentrato su “Controllo del vicinato: la solidarietà civica per contrastare la criminalità”. L’evento è organizzato dal Movimento Progetto Piemonte – MPP e dell’Associazione Difesa Civica Piemonte. I lavori verranno introdotti da Marco Zatti, capogruppo di MPP nel consiglio comunale di Casorzo e vedranno il susseguirsi di due relazioni, quella di Massimo Iaretti, presidente di MPP e coordinatore dell’Associazione Difesa Civica Piemonte e di Gianfrancesco Caccia, di Caronno Pertusella (in Provincia di Varese) ideatore del sistema del “Controllo del vicinato” (ogni informazione utile può essere reperita al sito www.controllodelvicinato.it) . Interverrà il sindaco di Casorzo Ivana Mussa. “Il controllo del vicinato – dice Massimo Iaretti – è nato nei Paesi Anglosassoni negli anni Sessanta e Settanta e si è diffuso poi in Europa dagli anni Ottanta, definito “neighbourhood watching”. In Italia il sistema, che in sostanza si basa sull’osservazione di fatti o presenze anomale sul territorio dove si vive e sulla massima collaborazione con le forze dell’ordine, è stato sviluppato dal dottor Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella. A Casale Monferrato è stato iniziato un discorso in questa direzione, soprattutto nelle frazioni rurali e lo stesso Caccia ha preso parte ad un incontro nella frazione San Germano. E’ nostra intenzione proporre questo modello alla popolazione nelle zone maggiormente colpite da fenomeni di microcriminalità, in particolare i furti, esponendo un modello che alla sua base ha l’educazione e la solidarietà civica”.

Casale Monferrato, 26 novembre 2012

Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte


domenica 25 novembre 2012

Proposta la “Consulta dei popoli del Piemonte”

L'Indipendenza - Quotidiano Online

Proposta la “Consulta dei popoli del Piemonte”


 

di MASSIMO IARETTI*

Si è svolta al Centro congressi dell’Interporto di Rivalta di Torino, l’assemblea della Federazione dei Movimenti dei Cittadini delle Alpi, nata l’11 novembre dello scorso anno. Alla Federazione aderiscono i seguenti soci fondatori: Movimento dei Cittadini Ginevra, Movimento dei Cittadini Savoia e il suo Portavoce, Movimento dei Cittadini Vaud, Movimento dei Cittadini Romandia, Movimento della Valle d’Aosta, Movimenti dei Cittadini Piemonte, Movimento dei Cittadini Nizza. L’assemblea ha eletto il consiglio direttivo (nel quale ci sono, per il Movimento Cittadini del  Piemonte, Silvia Garbelli di Novara e Dario Catti, consigliere comunale ad Almese, Valsusa, Provincia di Torino) ed il presidente nella persona di Claude Jeanneret, consigliere del Consiglio dello Stato di Ginevra. La Federazione ha come obiettivo la difesa di un’organizzazione cultura e politica vicina al cittadino, basata su strutture regionali a dimensione umana.
Durante l’incontro si è parlato, in particolare, delle iniziative per dare maggiore risalto alle attività della Federazione e dei Movimenti che la compongono. All’incontro ha anche preso parte una  delegazione del Movimento Progetto Piemonte – MPP, composta dal presidente Massimo Iaretti, dal coordinatore Piermassimo Guarnero e del delegato per la città di Chivasso, Nicola Bruzzese. Nel suo intervento Massimo Iaretti ha evidenziato come MPP “basi il proprio Statuto sulla Costituzione della Repubblica Italiana e sulla Carta di Chivasso. Questo non toglie che, essendo un movimento politico che ha tra le sue priorità la montagna e la conservazione  delle tradizioni del Piemonte, non colga l’importanza di avviare una collaborazione con la Federazione ed, in particolare, con il Movimento dei Cittadini del Piemonte”. Iaretti ha proposto, nel rispetto della reciproca identità e delle differenze statutarie, al Movimento dei Cittadini del Piemonte di aderire alla “Consulta dei Popoli del Piemonte” prevista dallo Statuto dell’MPP, costituendo in questo modo un collegamento permanente tra le due realtà”.
Al termine dell’assemblea, Iaretti e i responsabili del Movimento dei Cittadini del Piemonte, hanno avuto una breve riunione operativa nella quale si sono prospettate alcune ipotesi di collaborazione, ad esempio con una iniziativa storico – culturale da attuarsi in Valsusa ed una incentrata sull’emergenza dell’amianto, con un’eventuale momento che coinvolga anche la Svizzera ed i movimenti svizzeri che aderiscono alla Federazione. Entro il mese di dicembre si terrà tra MPP ed MCP un nuovo incontro nel quale verranno calendarizzati i prossimi impegni
*Presidente  Movimento Progetto Piemonte  

Iaretti propone l’avvio della Consulta dei Popoli del Piemonte

l Centro Congressi di Rivalta di Torino
Una delegazione MPP all’Assemblea della FMCA
la Federazione dei Movimenti dei Cittadini delle Alpi
Iaretti propone l’avvio della Consulta dei Popoli del Piemonte

Si è svolta al Centro congressi dell’Interporto di Rivalta di Torino, l’assemblea della Federazione dei Movimenti dei Cittadini delle Alpi, nata l’11 novembre dello scorso anno. Alla Federazione aderiscono i seguenti soci fondatori: Movimento dei Cittadini Ginevra, Movimento dei Cittadini Savoia e il suo Portavoce, Movimento dei Cittadini Vaud, Movimento dei Cittadini Romandia, Movimento della Valle d’Aosta, Movimenti dei Cittadini Piemonte, Movimento dei Cittadini Nizza. L’assemblea ha eletto il consiglio direttivo (nel quale ci sono, per il Movimento Cittadini del Piemonte, Silvia Garbelli di Novara e Dario Catti, consigliere comunale ad Almese, Valsusa, Provincia di Torino) ed il presidente nella persona di Claude Jeanneret, consigliere del Consiglio dello Stato di Ginevra. La Federazione ha come obiettivo la difesa di un’organizzazione cultura e politica vicina al cittadino, basata su strutture regionali a dimensione umana. Durante l’incontro si è parlato, in particolare, delle iniziative per dare maggiore risalto alle attività della Federazione e dei Movimenti che la compongono. All’incontro ha anche preso parte una delegazione del Movimento Progetto Piemonte – MPP, composta dal presidente Massimo Iaretti, dal coordinatore Piermassimo Guarnero e del delegato per la città di Chivasso, Nicola Bruzzese. Nel suo intervento Massimo Iaretti ha evidenziato come MPP “basi il proprio Statuto sulla Costituzione della Repubblica Italiana e sulla Carta di Chivasso. Questo non toglie che, essendo un movimento politico che ha tra le sue priorità la montagna e la conservazione delle tradizioni del Piemonte, non colga l’importanza di avviare una collaborazione con la Federazione ed, in particolare, con il Movimento dei Cittadini del Piemonte”. Iaretti ha proposto, nel rispetto della reciproca identità e delle differenze statutarie, al Movimento dei Cittadini del Piemonte di aderire alla “Consulta dei Popoli del Piemonte” prevista dallo Statuto dell’MPP, costituendo in questo modo un collegamento permanente tra le due realtà” Al termine dell’assemblea, Iaretti e i responsabili del Movimento dei Cittadini del Piemonte, hanno avuto una breve riunione operativa nella quale si sono prospettate alcune ipotesi di collaborazione, ad esempio con una iniziativa storico – culturale da attuarsi in Valsusa ed una incentrata sull’emergenza dell’amianto, con un’eventuale momento che coinvolga anche la Svizzera ed i movimenti svizzeri che aderiscono alla Federazione. Entro il mese di dicembre si terrà tra MPP ed MCP un nuovo incontro nel quale verranno calendarizzati i prossimi impegni

Casale Monferrato, 24 novembre 2012

Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte


sabato 24 novembre 2012

Questa è la strada per il recupero della buona politica

Dopo la decisione di Boni, Viale, Manfredi, Grizzanti
di appoggiare Matteo Renzi alle primarie
Iaretti (MPP): “Critiche ingiustificate, una scelta fatta in piena autonomia e senza condizionamenti.
Questa è la strada per il recupero della buona politica”.

Nei giorni scorsi alcuni esponenti dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta – Igor Boni, presidente, Silvio Viale, consigliere comunale a Torino, Giulio Manfredi e Salvatore Grizzanti – hanno preso posizione a favore e sostegno della candidatura di Matteo Renzi, sindaco di Firenze per le primarie del Pd. Tutto questo ha scatenato un vero e proprio putiferio, comprese vere e proprie autorevoli “fatwe” nei loro confronti. Personalmente mi sento di approvare la loro decisione in quanto compiuta in piena autonomia e come scelta di libero arbitrio, nella direzione di un rinnovamento delle politica che sia reale e non soltanto di facciata, con tanto di scheletri imbiancati nel retro. E lo dico da persona che mai ha votato Pd e che mai lo voterà, in quanto lontano dal suo modo di pensare e di agire politico di quel partito e di molti dei suoi dirigenti. Matteo Renzi, al contrario dei vari Bersani o Tabacci, che della politica sono navigatori esperti ma che rappresentano tutto ad eccezione del nuovo che avanza, ha dalla sua la giovinezza ed una capacità di affrontare gli argomenti stando al di sopra dello spirito da barricata che ha contraddistinto la politica italiana negli ultimi anni. Sicuramente sarà importante capire cosa intende proporre, e di conseguenza fare, in un settore delicato e cruciale per l’architettura istituzionale italiana quale è quello delle autonomie. Resta un fatto comunque che è assolutamente positivo ed incontrovertibile: Boni, Viale, Manfredi e Grizzanti, hanno deciso in piena e totale autonomia e coscienza. E questo è il fatto più apprezzabile di tutti ed a prescindere da tutto.
Casale Monferrato, 15 novembre 2012

Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte


Turismo e Stati Generali del Monferrato.


Al Direttore
de “La Pulce nell’Orecchio”


OGGETTO: Turismo e Stati Generali del Monferrato.

Egregio direttore,
l’articolo “Monferrato: tutti lo vogliono, nessuno (o quasi) lo piglia” apparso su La Pulce on line, ha il pregio di mettere a nudo quale sia la vera situazione dello sviluppo, non solo turistico, del Monferrato. Una premessa va fatta: non guardiamo ad Expo 2015 come alla soluzione di tutti i problemi, con frotte di turisti e di investimenti che arriveranno da tutto il mondo. Non è così: non è stato così per i vari eventi del passato dai mondiali di calcio di Italia ’90, passando per le Celebrazioni Colombiane del 1992, i Giochi Olimpici Invernali del 2006. Non è stato così con l’attribuzione del riconoscimento Unesco ai Sacri Monti Piemontesi e non lo sarà neanche nel caso dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato. Il tanto decantato brand è solo uno specchietto per le allodole sulla bocca di qualche politico transitato al turismo da chissà quale altro percorso di tuttologo. O è la risultante dell’ennesimo studio di marketing commissionato a qualche luminare di qualche Ateneo (sarebbe interessante che in casi del genere venissero divulgati i costi). Finita la premessa negativa occorre spiegarne le conseguenze e il ragionamento fatto nell’articolo ci trova pienamente d’accordo: manca la premessa fondamentale, ossia una politica di promozione turistica dell’INTERO territorio monferrino. Insomma se Casale, Asti, Alba, Acqui, Nizza, Canelli, Moncalvo e, perché no ?, Trino e Chivasso anche se appartengono ad altre realtà provinciali, non cercano di fare un ragionamento di una proposta comune di area vasta, si avrà sempre uno spezzettamento del territorio, tale da impedire con altre realtà turisticamente più avanzate e più apprezzate.
Qualche giorno fa durante una riunione di lavoro – la politica in questo caso non c’entra – ad Asti è stato fatto notare che quando si parla, all’estero, di Monferrato e di Langa non c’è praticamente paragone: mentre tutti conoscono la seconda, il primo è sovente sconosciuto. Sono parole magari dure da digerire ma reali e se una cosa è vera c’è soltanto una strada da seguire: rimboccarsi le maniche e lavorare concretamente per superare il problema.
Come Movimento Progetto Piemonte è da due anni che proponiamo (lo abbiamo fatto con una serie di lettere inviate sin dall’estate 2010 ai sindaci di Casale Monferrato, Valenza Po, Asti, Alba, Acqui, Nizza, Canelli, Moncalvo ,Trino , Chivasso) di convocare gli Stati Generali del Monferrato. In concreto si tratterebbe di un tavolo di lavoro, allargato alle forze economiche e sociali ed agli organi di informazione, che consentirebbe di capire quali siano le linee da adottare per lo sviluppo di questo territorio nella sua accezione più ampia e che potrebbe trovare concretizzazione in Patti territoriali sulle singole materie. E il turismo sarebbe proprio uno dei settori nei quali ci potrebbe essere una ricaduta.
Purtroppo a parte una forte sovrapposizione al progetto Enolandia di Giorgio Galvagno (che al momento è fermo, dopo l’esito delle Comunali di Asti) e una valutazione positiva da parte dell’Amministrazione Comunale di Casale Monferrato, abbiamo avuto solo un assordante silenzio dagli altri destinatari delle missive. Certamente la strada degli Stati Generali è un passaggio delicato, che va di là del concetto di Provincia, e supera i confini daziari del Comune. Ma come dimostra chiaramente l’evoluzione in atto, occorre precedere i tempi se non li si vuole subire dall’alto. In pratica cercare di fare della programmazione e non un’amministrazione un poco più ampia di quella condominiale. Ovviamente senza attaccarsi a feticci come l’Expo 2015 che, per portare una ricaduta sul territorio, deve anche vederne creare prima i presupposti.
Quanto agli Stati Generali del Monferrato, poiché l’MPP è un Movimento Piemontese ed i Piemontesi sono gente tenace, tornerà a riproporli nelle prossime settimane con una nuova serie di lettere, non solo ai Sindaci, ma anche alle diverse forze politiche e sociali presenti sul territorio.

Cordialmente

Casale Monferrato, 24 novembre 2012

IL PRESIDENTE
Movimento Progetto Piemonte
Dott. Massimo Iaretti 
Tel. 349/8773769 
www.progettopiemonte.it

lunedì 19 novembre 2012

Anche due olimpionici firmano la petizione per intitolare una via ad Erminio Spalla

Anche due olimpionici firmano la petizione
per intitolare una via ad Erminio Spalla
Presto le firme saranno consegnate
al Sindaco di Borgo San Martino

Ci sono anche le adesioni di due campioni olimpionici del passato nella petizione che sta per essere consegnata al primo cittadino di Borgo San Martino, Mirco Capra, in cui si chiede l’intitolazione di una via, una strada, una piazza ad Erminio Spalla, primo italiano a potersi fregiare del titolo di campione europeo di pugilato il 20 maggio 1923. Hanno, infatti, aderito all’iniziativa promossa in sostegno della richiesta avanzata dal Movimento Progetto Piemonte, Livio Berruti, medaglia d’oro nei duecento piani a Roma nel 1960, e Mario Armano, salito sul più alto gradino nella gara di bob a quattro nel 1968 con il “diavolo rosso” Eugenio Monti e poi ancora campione del mondo nel 1970. Le adesioni all’iniziativa – che la prossima settimana saranno portate in Comune a Borgo San Martino – sono oltre 200 e vedono, tra gli altri, le firme del delegazione regionale dei Veterani dello sport, Andrea Desana, del responsabile della sezione casalese “Caligaris – Frigerio” Michele Pezzana, oltre a quelle di molti abitanti di Borgo San Martino e di diversi sportivi, soprattutto nell’ambito del pugilato, disciplina che vide Spalla campione affermato nei primi decenni del secolo scorso. “Nei prossimi giorni – dice Massimo Iaretti, presidente MPP, che aveva inviato in precedenza 2 lettere di richiesta di intitolazione - verrà preso contatto con il Sindaco di Borgo San Martino, che è uomo di sport e di cultura, per spiegare le motivazioni alla base della richiesta. Questa non vuole essere né strumentale, né politica, ma soltanto intende ricordare un campione monferrino di origine e di nascita, anche se ha trascorso gran parte della sua vita lontano dal Monferrato”.
Casale Monferrato, 15 novembre 2012

Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte


sabato 3 novembre 2012

Iaretti (MPP): “Enolandia o gli Stati Generali del Monferrato avrebbero potuto salvare Asti"



Iaretti (MPP): “Enolandia o gli Stati Generali del Monferrato avrebbero potuto salvare Asti"

Fonte: Tuono News, Quotidiano di Alessandria e Provincia  http://www.tuononews.it

02/11/2012
[[View_thumbnails.Title]]

ALESSANDRIA
Riceviamo e pubblichiamo una lettera del MPP:
"Ha perfettamente ragione Marco Galvagno, presidente del Consiglio Provinciale di Asti nel dire che lo sviluppo di Enolandia, o degli Stati Generali del Monferrato, avrebbero potuto salvare la Provincia di Asti, sia pure annacquata, si scusi il termine in una nuova “Provincia del Vino”. Giorgio Galvagno, da Sindaco di Asti, forse con una premonizione aveva lanciato questa idea e ancora alle ultime elezioni comunali l’ha proposta con forza, come punto qualificante del suo programma. Per questo il Movimento Progetto Piemonte ha stipulato con Giorgio Galvagno un’alleanza elettorale, che non è sicuramente terminata e che va rilanciata, in quanto basata praticamente sull’identica idea degli Stati Generali del Monferrato, ovvero di una aggregazione su area vasta di un territorio.
L’unica differenza è che nella proposta di Enolandia, il denominatore comune erano (e sono) i territori a forte vocazione vitivinicola, per gli Stati Generali, il Monferrato dove la storia fa da aggregazione. Ma le due proposte si sovrappongono quasi a fotocopia. Quando è pervenuto a Casale Monferrato il “Manifesto per la valorizzazione della collina piemontese”, che in sostanza ricalcava tutto quanto finora ho detto, Movimento Progetto Piemonte, in una lettera al Sindaco di Casale Giorgio Demezzi e a tutti i capigruppo, poco prima che l’argomento venisse trattato in seduta consiliare, ha evidenziato, che pur pervenuta quasi fuori tempo massimo (con tutte le connotazioni negative del caso) tuttavia poteva rappresentare una ottima base di partenza per un discorso di aggregazione territoriale diverso da quello oggi esistente, A PRESCINDERE DAL DISCORSO PROVINCIA SI, PROVINCIA NO, PROVINCIA CON ALESSANDRIA, PROVINCIA SENZA ALESSANDRIA. Questa lettera evidentemente qualche traccia l’ha lasciata se il Sindaco di Casale Monferrato ed il consigliere delle lista civica di opposizione Nuove Frontiere, hanno citato gli Stati Generali del Monferrato, come strumento per potenziare i rispettivi territori e, ancora recentemente, durante il Forum che si è svolto all’Hotel Candiani di Casale Monferrato, lo stesso Sindaco di Casale ha parlato di prossima convocazione degli Stati Generali del Monferrato, sia pure partendo dal Monferrato Casalese.
Ora che lo scenario è definito all’interno di un’unica aggregazione, la strada da seguire è quella, da subito e senza indugi, del Patto territoriale su un asse Asti – Casale, da un lato e sull’asse Acqui Terme – Nizza – Canelli, tutti territori che hanno il denominatore comune del vino, con Asti, che ha ed avrà un ruolo di centralità, per creare un vero contraltare al nuovo capoluogo, Alessandria ed all’asse industriale Tortona - Novi Ligure. In quest’ottica il Manifesto per la valorizzazione delle collina piemontese, approvato dalla Giunta Provinciale e dai Capigruppo del Consiglio Provinciale di Asti può davvero essere un momento di partenza. E fa certamente impressione la reiezione che una città, a vocazione vinicola e storicamente monferrina (fu una delle sedi della corte marchionale) come Moncalvo abbia votato contro in modo così netto a tale proposta alla fine di settembre, tra l’altro poco dopo che il Consiglio Provinciale di Asti aveva deliberato all’unanimità un documento nel quale si esprimeva a favore del mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace, che nella città aleramica è una presenza storica. Un accenno, infine, alle dimissioni anzitempo di Maria Teresa Armosino, già Presidente della Provincia di Asti. Il Movimento Progetto Piemonte valuta in modo assolutamente negativo tale passo indietro.
La retrocessione dell’organo politico prima ancora che inizi la fase di transizione dai vecchi ai nuovi assetti provinciali (quindi in un momento molto delicato per quella che è oggi la comunità provinciale astigiana), lasciandone la gestione nelle mani di un commissario, vuole dire dare ragione a chi si fa bandiera dell’antipolitica. Non ci si deve dimenticare che Politica (la P è volutamente maiuscola) vuol dire “appartenere al Popolo, governare in nome del Popolo, tornare al Popolo” una volta finito il mandato e non tornare a Montecitorio, dove peraltro si è seduti da molte legislature. E’ amaro dirlo ma sembra di risentire un’aria da 8 settembre di una certa politica, magari aiutata dal fatto che in Provincia d’Asti è stato intitolato un Paese ad un certo Maresciallo d’Italia a nome Pietro Badoglio. Ma questa è un’altra storia sulla quale torneremo presto."

giovedì 1 novembre 2012

Gli Stati Generali del Monferrato avrebbero potuto salvare la provincia astigiana

Provincia di Asti – Stemma 
Dopo il decreto legge che cancella la Provincia di Asti
Iaretti (MPP): “Marco Galvagno ha ragione. Enolandia
o gli Stati Generali del Monferrato avrebbero potuto salvare
la provincia astigiana.
Con le dimissioni dell’ex Presidente Armosino
si sente aria di 8 settembre”

Ha perfettamente ragione Marco Galvagno, presidente del Consiglio Provinciale di Asti nel dire che lo sviluppo di Enolandia, o degli Stati Generali del Monferrato, avrebbero potuto salvare la Provincia di Asti, sia pure annacquata, si scusi il termine in una nuova “Provincia del Vino”. Giorgio Galvagno, da Sindaco di Asti, forse con una premonizione aveva lanciato questa idea e ancora alle ultime elezioni comunali l’ha proposta con forza, come punto qualificante del suo programma. Per questo il Movimento Progetto Piemonte ha stipulato con Giorgio Galvagno un’alleanza elettorale, che non è sicuramente terminata e che va rilanciata, in quanto basata praticamente sull’identica idea degli Stati Generali del Monferrato, ovvero di una aggregazione su area vasta di un territorio. L’unica differenza è che nella proposta di Enolandia, il denominatore comune erano (e sono) i territori a forte vocazione vitivinicola, per gli Stati Generali, il Monferrato dove la storia fa da aggregazione. Ma le due proposte si sovrappongono quasi a fotocopia. Quando è pervenuto a Casale Monferrato il “Manifesto per la valorizzazione della collina piemontese”, che in sostanza ricalcava tutto quanto finora ho detto, Movimento Progetto Piemonte, in una lettera al Sindaco di Casale Giorgio Demezzi e a tutti i capigruppo, poco prima che l’argomento venisse trattato in seduta consiliare, ha evidenziato, che pur pervenuta quasi fuori tempo massimo (con tutte le connotazioni negative del caso) tuttavia poteva rappresentare una ottima base di partenza per un discorso di aggregazione territoriale diverso da quello oggi esistente, A PRESCINDERE DAL DISCORSO PROVINCIA SI, PROVINCIA NO, PROVINCIA CON ALESSANDRIA, PROVINCIA SENZA ALESSANDRIA. Questa lettera evidentemente qualche traccia l’ha lasciata se il Sindaco di Casale Monferrato ed il consigliere delle lista civica di opposizione Nuove Frontiere, hanno citato gli Stati Generali del Monferrato, come strumento per potenziare i rispettivi territori e, ancora recentemente, durante il Forum che si è svolto all’Hotel Candiani di Casale Monferrato, lo stesso Sindaco di Casale ha parlato di prossima convocazione degli Stati Generali del Monferrato, sia pure partendo dal Monferrato Casalese. Ora che lo scenario è definito all’interno di un’unica aggregazione, la strada da seguire è quella, da subito e senza indugi, del Patto territoriale su un asse Asti – Casale, da un lato e sull’asse Acqui Terme – Nizza – Canelli, tutti territori che hanno il denominatore comune del vino, con Asti, che ha ed avrà un ruolo di centralità, per creare un vero contraltare al nuovo capoluogo, Alessandria ed all’asse industriale Tortona - Novi Ligure. In quest’ottica il Manifesto per la valorizzazione delle collina piemontese, approvato dalla Giunta Provinciale e dai Capigruppo del Consiglio Provinciale di Asti può davvero essere un momento di partenza. E fa certamente impressione la reiezione che una città, a vocazione vinicola e storicamente monferrina (fu una delle sedi della corte marchionale) come Moncalvo abbia votato contro in modo così netto a tale proposta alla fine di settembre, tra l’altro poco dopo che il Consiglio Provinciale di Asti aveva deliberato all’unanimità un documento nel quale si esprimeva a favore del mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace, che nella città aleramica è una presenza storica.
Un accenno, infine, alle dimissioni anzitempo di Maria Teresa Armosino, già Presidente della Provincia di Asti. Il Movimento Progetto Piemonte valuta in modo assolutamente negativo tale passo indietro. La retrocessione dell’organo politico prima ancora che inizi la fase di transizione dai vecchi ai nuovi assetti provinciali (quindi in un momento molto delicato per quella che è oggi la comunità provinciale astigiana), lasciandone la gestione nelle mani di un commissario, vuole dire dare ragione a chi si fa bandiera dell’antipolitica. Non ci si deve dimenticare che Politica (la P è volutamente maiuscola) vuol dire “appartenere al Popolo, governare in nome del Popolo, tornare al Popolo” una volta finito il mandato e non tornare a Montecitorio, dove peraltro si è seduti da molte legislature. E’ amaro dirlo ma sembra di risentire un’aria da 8 settembre di una certa politica, magari aiutata dal fatto che in Provincia d’Asti è stato intitolato un Paese ad un certo Maresciallo d’Italia a nome Pietro Badoglio. Ma questa è un’altra storia sulla quale torneremo presto.
Casale Monferrato, 1 novembre 2012

Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte