Dopo
il decreto legge che cancella la Provincia di Asti
Iaretti
(MPP): “Marco Galvagno ha ragione. Enolandia
o
gli Stati Generali del Monferrato avrebbero potuto salvare
la
provincia astigiana.
Con
le dimissioni dell’ex Presidente Armosino
si
sente aria di 8 settembre”
Ha
perfettamente ragione Marco Galvagno, presidente del Consiglio
Provinciale di Asti nel dire che lo sviluppo di Enolandia, o degli
Stati Generali del Monferrato, avrebbero potuto salvare la Provincia
di Asti, sia pure annacquata, si scusi il termine in una nuova
“Provincia del Vino”. Giorgio Galvagno, da Sindaco di Asti, forse
con una premonizione aveva lanciato questa idea e ancora alle ultime
elezioni comunali l’ha proposta con forza, come punto qualificante
del suo programma. Per questo il Movimento Progetto Piemonte ha
stipulato con Giorgio Galvagno un’alleanza elettorale, che non è
sicuramente terminata e che va rilanciata, in quanto basata
praticamente sull’identica idea degli Stati Generali del
Monferrato, ovvero di una aggregazione su area vasta di un
territorio. L’unica differenza è che nella proposta di Enolandia,
il denominatore comune erano (e sono) i territori a forte vocazione
vitivinicola, per gli Stati Generali, il Monferrato dove la storia fa
da aggregazione. Ma le due proposte si sovrappongono quasi a
fotocopia. Quando è pervenuto a Casale Monferrato il “Manifesto
per la valorizzazione della collina piemontese”, che in sostanza
ricalcava tutto quanto finora ho detto, Movimento Progetto Piemonte,
in una lettera al Sindaco di Casale Giorgio Demezzi e a tutti i
capigruppo, poco prima che l’argomento venisse trattato in seduta
consiliare, ha evidenziato, che pur pervenuta quasi fuori tempo
massimo (con tutte le connotazioni negative del caso) tuttavia poteva
rappresentare una ottima base di partenza per un discorso di
aggregazione territoriale diverso da quello oggi esistente, A
PRESCINDERE DAL DISCORSO PROVINCIA SI, PROVINCIA NO, PROVINCIA CON
ALESSANDRIA, PROVINCIA SENZA ALESSANDRIA. Questa lettera
evidentemente qualche traccia l’ha lasciata se il Sindaco di Casale
Monferrato ed il consigliere delle lista civica di opposizione Nuove
Frontiere, hanno citato gli Stati Generali del Monferrato, come
strumento per potenziare i rispettivi territori e, ancora
recentemente, durante il Forum che si è svolto all’Hotel Candiani
di Casale Monferrato, lo stesso Sindaco di Casale ha parlato di
prossima convocazione degli Stati Generali del Monferrato, sia pure
partendo dal Monferrato Casalese. Ora che lo scenario è definito
all’interno di un’unica aggregazione, la strada da seguire è
quella, da subito e senza indugi, del Patto territoriale su un asse
Asti – Casale, da un lato e sull’asse Acqui Terme – Nizza –
Canelli, tutti territori che hanno il denominatore comune del vino,
con Asti, che ha ed avrà un ruolo di centralità, per creare un vero
contraltare al nuovo capoluogo, Alessandria ed all’asse industriale
Tortona - Novi Ligure. In quest’ottica il Manifesto per la
valorizzazione delle collina piemontese, approvato dalla Giunta
Provinciale e dai Capigruppo del Consiglio Provinciale di Asti può
davvero essere un momento di partenza. E fa certamente impressione la
reiezione che una città, a vocazione vinicola e storicamente
monferrina (fu una delle sedi della corte marchionale) come Moncalvo
abbia votato contro in modo così netto a tale proposta alla fine di
settembre, tra l’altro poco dopo che il Consiglio Provinciale di
Asti aveva deliberato all’unanimità un documento nel quale si
esprimeva a favore del mantenimento dell’Ufficio del Giudice di
Pace, che nella città aleramica è una presenza storica.
Un
accenno, infine, alle dimissioni anzitempo di Maria Teresa Armosino,
già Presidente della Provincia di Asti. Il Movimento Progetto
Piemonte valuta in modo assolutamente negativo tale passo indietro.
La retrocessione dell’organo politico prima ancora che inizi la
fase di transizione dai vecchi ai nuovi assetti provinciali (quindi
in un momento molto delicato per quella che è oggi la comunità
provinciale astigiana), lasciandone la gestione nelle mani di un
commissario, vuole dire dare ragione a chi si fa bandiera
dell’antipolitica. Non ci si deve dimenticare che Politica (la P è
volutamente maiuscola) vuol dire “appartenere al Popolo, governare
in nome del Popolo, tornare al Popolo” una volta finito il
mandato e non tornare a Montecitorio, dove peraltro si è seduti da
molte legislature. E’ amaro dirlo ma sembra di risentire un’aria
da 8 settembre di una certa politica, magari aiutata dal fatto che
in Provincia d’Asti è stato intitolato un Paese ad un certo
Maresciallo d’Italia a nome Pietro Badoglio. Ma questa è un’altra
storia sulla quale torneremo presto.
Casale
Monferrato, 1 novembre 2012
Massimo
Iaretti
Presidente
Movimento Progetto Piemonte