Dopo
la presentazione dello studio della Società Geografica italiana su
“Il riordino delle funzioni dello Stato”
Iaretti
(MPP): “Assolutamente contrari, non si può riscrivere il sistema
delle autonomie stando seduti ad un tavolino e vivendo nelle nuvole.
Le 3 entità previste dai “saggi”cancellano
il
Piemonte senza tenere conto della sua storia”.
Da
settembre tavole rotonde ed incontri
per
sensibilizzare il Piemonte su questo pericolo
Inoltre
MPP ribadisce la richiesta di convocare gli
STATI
GENERALI DEL MONFERRATO
Il
Movimento Progetto Piemonte – MPP boccia in pieno, senza se e senza
ma, le conclusioni contenute nella pubblicazione della Società
Geografica Italiana, “Il riordino territoriale dello Stato”, che
contengono le risultanze del work shop quasi omonimo “Il riordino
territoriale dello Stato. Riflessioni e proposte della Geografia
Italiana”, tenutosi l’8 marzo 2013 a Roma. Il documento,
coordinato da Michele Castelnuovo, è stato illustrato nel tavolo
tecnico al ministero degli Affari Regionali il 19 luglio, alla
presenza del sottosegretario Walter Ferrazza. E soltanto nelle
ultimissime pagine dopo tanta teoria viene preconizzata, quasi sotto
traccia, una divisione amministrativa del territorio nazionale in 36
aree, chiamate “sistemi urbani”. Per quello che oggi è il
Piemonte ne verrebbero individuati 3: uno corrispondente in gran
parte all’attuale Provincia di Torino, uno comprendente i territori
delle province di Vercelli, Biella, Novara, VCO, il Canavese e
laValle d’Aosta, un altro le province di Alessandria, Asti e
Cuneo, denominate “Le Langhe”.
Massimo
Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte – MPP rimanda
al mittente l’intera impostazione: “Innanzitutto è da
evidenziare il modo assolutamente sotto traccia con il quale si sta
proponendo questo studio. Il fatto che lo stesso sito della Società
Geografica Italiana dica chiaramente che sia stato discusso in un
tavolo tecnico al ministero degli Affari regionali, presente un
esponente del Governo, indica che non è uno studio fine a sé
stesso, bensì qualcosa di più. In seconda battuta l’impressione è
che si sta assistendo ad una proposta di riscrittura del sistema
delle autonomie locali fatta a tavolino da persone che non hanno
avuto alcun contatto, almeno in Piemonte a quanto mi risulta, con chi
vive la realtà di governo locale tutti i giorni. L’impressione è
che si prosegua sulla sciagurata strada già avviata con il Governo
Monti che ha portato a quel mostro giuridico che è la riforma delle
circoscrizioni giudiziarie. La Società Geografica Italiana sostiene
di aver agito per creare un sistema basato sulla competitività,
sulla sostenibilità (viene il dubbio che anche gli estensori dello
studio siano stati presi da un afflato proprio degli economisti)
dimenticando completamente un fattore fondamentale costituito dalla
storia e della tradizioni di un territorio e delle genti che lo
abitano. Nel merito del Piemonte, a prescindere da ogni ulteriore
considerazione contraria, per la quale si potrebbe scrivere un altro
studio, anche se non con i mezzi ed il blasone della Società
Geografica Italiana, non si comprende per quale motivo si parli di
sistema Langhe, unendo un territorio assai più vasto della Langa
geograficamente conosciuta e si dimentichi completamente il
Monferrato, con la sua storia ed il suo passato di Stato europeo nel
Medioevo. Analoga considerazione deriva dalla creazione del sistema
Vercelli – Biella – Novara – Verbania – Canavese – Valle
d’Aosta che, addirittura cancellerebbe dalla carta geografica la
realtà di una Regione a Statuto Speciale qual è la Valle d’Aosta,
staccando poi il Canavese e la Città di Ivrea dal futuro ambito
della Città Metropolitana di Torino. Movimento Progetto Piemonte –
MPP si opporrà, d’ora in avanti, con tutta la forza, il peso e la
determinazione di un movimento che ha alla sua radice l’identità
del territorio piemontese e delle differenti componenti sociali,
economiche, culturali e linguistiche. Nei prossimi mesi, a partire da
settembre/ottobre, Movimento Progetto Piemonte – MPP organizzerà,
in collaborazione con altre forze e con associazioni culturali e
storici del territorio, come Roberto Maestri presidente del Circolo I
Marchesi del Monferrato tavole rotonde ed incontri per sensibilizzare
il mondo politico, economico e culturale piemontese su questo grave,
e strisciante, pericolo. Inoltre ribadiremo ai sindaci delle città
monferrine la necessità della convocazione degli Stati Generali del
Monferrato, peraltro già evidenziata dal sindaco di Casale
Monferrato, Giorgio Demezzi”.
Casale
Monferrato, 13 agosto 2013
Massimo
Iaretti
Presidente
Movimento Progetto Piemonte