lunedì 21 giugno 2010

Richiesta discussione Ordine del Giorno su Mappano Comune, inviata al Sindaco e Consiglio Comunale di Casale Monferrato

Si trasmette, allegata a questa lettera, copia di proposta di ordine del giorno elaborata dal Movimento Progetto Piemonte – MPP, nella quale si chiede alla Amministrazione Comunale ed al Consiglio Comunale in indirizzo di voler esprimere la propria solidarietà alla richiesta di svolgimento del referendum consultivo per l’istituzione del Comune di Mappano, in Provincia di Torino, territorio attualmente suddiviso tra i Comuni di Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Leinì e Settimo Toirinese.
Analogo documento è già stato approvato, all’unanimità, dal Consiglio Comunale di Parella è verrà sottoposto anche ad altri enti territoriali piemontesi, nella certezza che il principio di autogoverno deve essere proprio di ogni comunità locale, la quale deve essere messa in grado di poter esprimere democraticamente la propria voce, sempre ed ovunque.
Il Movimento Progetto Piemonte è un Movimento Politico aperto, laico ed aconfessionale, nato per iniziativa di un gruppo di cittadini piemontesi a Casale Monferrato, antica capitale del Monferrato il 24 giugno 2009, festa del Santo Patrono di Torino.
Il suo obiettivo prioritario è il conseguimento dello Statuto Speciale per il Piemonte sul modello di quelli già esistenti e previsti dalla Carta Costituzionale che costituisce il punto di riferimento fondante del Movimento, insieme ai valori di libertà ed autonomia contenuti nella Carta di Chivasso.
A disposizione per ogni chiarimento, rimanendo in attesa di conoscere le Sue determinazioni, porgo i miei più distinti saluti.
IL PRESIDENTE
Movimento Progetto Piemonte
Dott. Massimo Iaretti


Il Movimento Progetto Piemonte – MPP, ai sensi dello Statuto del Comune di Casale Monferrato, chiede l’iscrizione all’ordine del giorno del Consiglio Comunale la seguente proposta di

ORDINE DEL GIORNO

VISTA la richiesta di istituire il Comune di Mappano, previa l’unificazione dei territori della frazione Mappano, attualmente suddivisa tra i Comuni di Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Leinì e Settimo Torinese, avanzata da una larga parte della popolazione residente

RILEVATO che si è costituito un apposito Comitato che si è rivelato molto attivo nel supportare le istanze della popolazione mappanese

VISTA la Legge Regionale 10 del 26 marzo 2009 e la deliberazione del Consiglio Regionale del 27 luglio 2009, con la quale è stato indetto un referendum consultivo della popolazione dei Comuni di Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Leinì e Settimo Torinese.

EVIDENZIATO che tale consultazione referendaria avrebbe dovuto tenersi, dapprima in un periodo tra il 1 ottobre ed il 15 novembre 2009, poi, essendo stata rinviata era stata fissata la data del 18 aprile 2010, nella quale però non vi è stata alcuna convocazione, stante la sentenza del TAR che ha rimandato il “Caso Mappano” alla Corte Costituzionale.

APPRESO che nel Comune di Monreale (PA), che si trovava in analoga situazione, la consultazione referendaria, riguardante la richiesta della frazione Pioppo di diventare Comune autonomo, è ugualmente avvenuta

RILEVATA la stringente, e più volte ribadita, necessità di giungere alla costituzione del Comune autonomo di Mappano per consentire ai cittadini – stante anche la consistenza numerica della popolazione mappanese – di poter sviluppare un proprio governo del territorio, essendo lo stesso suddiviso attualmente in 4 realtà comunali, dando così risposte chiare ed efficaci, come la redazione di un Piano Regolatore ed una razionalizzazione dei servizi

VISTO il principio di autogoverno e di autodeterminazione delle comunità locali, nel rispetto dei principi contenuti nella Carta Costituzionale e nello Statuto della Regione Piemonte, assicurato dalla formazione derivante dalle leggi nazionali e regionali

Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale

ESPRIME

La sua solidarietà alla popolazione di Mappano

INVITA

Il Sindaco a richiedere al Presidente della Regione Piemonte di voler fissare entro breve termine l’indizione della consultazione elettorale consultiva affinché i mappanesi, ed i cittadini dei Comuni di Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Leinì e Settimo Torinese, possano democraticamente esprimere il loro parere

INVIA

questo Ordine del Giorno al Presidente della Regione Piemonte, al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Provincia di Torino, al Presidente del Consiglio Provinciale di Torino

Casale Monferrato ...

Paolo Pensa, consigliere di Rosignano Monferrato aderisce a MPP, che invia un OdG su Mappano comune ...

Paolo Pensa, consigliere di Rosignano Monferrato aderisce a MPP
IL MOVIMENTO PROGETTO PIEMONTE INVIA UN ORDINE DEL GIORNO SU MAPPANO COMUNE AL CONSIGLIO COMUNALE DI CASALE MONFERRATO
Iaretti: ”Le comunità locali, devono poter decidere il loro destino. Il discorso vale anche per Popolo (attuala frazione di Casale Monferrato), pur con tutte le pesantissime riserve del caso”
CASALE MONFERRATO – Il consigliere comunale di Rosignano Monferrato, già candidato sindaco nel paese della collina monferrina per la lista “Per Rosignano e frazioni”, ha aderito ufficialmente al Movimento Progetto Piemonte – MPP. E’ il primo rappresentante degli enti locali in Provincia di Alessandria e si va ad aggiungere ai tre consiglieri comunali eletti a Parella nel Canavese in provincia di Torino nella tornata amministrativa di marzo 2010.
“E’il punto di arrivo di una collaborazione che si è sviluppata negli ultimo mese con MPP - dice Paolo Pensa – movimento politico che mette al centro della sua azione il Piemonte”.
Paolo Pensa ha presentato una proposta di ordine del giorno al Sindaco di Rosignano Monferrato nella quale si chiede che il consiglio comunale si esprima a favore dello svolgimento del referendum consultivo per l’istituzione del Comune di Mappano in provincia di Torino, territorio attualmente suddiviso tra Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Leinì e Settimo Torinese. Analoga richiesta è stata depositata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale di Casale Monferrato ed ai capigruppo consigliari. “E’ giusto che una comunità locale come quella di Mappano possa decidere, attraverso lo strumento referendario, il proprio destino – dichiara Massimo Iaretti, Presidente MPP – e che questa opportunità venga offerta anche ai cittadini casalesi, se insisteranno nella loro richiesta, per quanto riguarda Popolo, pur con tutte le pesantissime riserve nel caso specifico”.
Casale Monferrato, 21 giugno 2010
Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte

venerdì 11 giugno 2010

Casale - Vercelli, una provincia federata?. Due proposte rilanciano l'idea di un'unione con la città di Sant'Andrea

Fonte: http://www.casalenews.it
11 Giugno 2010 – CASALE – Si ritorna a parlare di una provincia federata fra Casale e Vercelli. Il via lo ha dato l’ipotesi inserita in Finanziaria dal ministro Giulio Tremonti di tagliare le province con meno di 250mila abitanti (fra cui Vercelli, anche se le notizie più recenti parlano di un ‘salvataggio’). Da qui, nel breve volgere di pochi giorni, sono nate due proposte che prevedono un ridisegnamento delle provincie piemontesi con una federazione fra Casale Vercelli. La prima viene dalle associazioni Nuove Frontiere e Noi Siamo Vercellesi, la seconda dal Movimento Progetto Piemonte (di cui ospitiamo un intervento del presidente Massimo Iaretti).
Il progetto di Nuove Frontiere e Noi Siamo Vercellesi (che sarà illustrato lunedì prossimo, 14 giugno, in due distinte conferenze stampa, la prima a Vercelli e la seconda a Casale) si fonda sull’idea che una provincia più grande abbia maggior peso decisionale a livello istituzionale, che possa scongiurare il pericolo di ipotizzabili future soppressione e innalzi il ruolo decisionale di Casale, oggi area di frontiera della provincia di Alessandria e in posizione di evidente subordine rispetto al proprio capoluogo.
L’iniziativa sarà illustrata a Vercelli alle 16 (al bar Principe di viale Garibaldi) e a Casale alle 17 (all’hotel Candiani) da Roberto Rosso, vicepresidente della Regione Piemonte, dall’associazione Noi Siamo Vercellesi’, rappresentata da Massimo Simion e Tino Candeli e dall’associazione Nuove Frontiere per la difesa di Casale e del Monferrato, rappresentata da Alberto Riccio e Giancarlo Curti.
Sull’argomento ci ha inviato una lettera anche Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte, che pubblichiamo integralmente:
“Le notizie apparse sugli organi di informazione in merito all'accorpamento di alcune province al di sotto dei 220mila abitanti e il successivo emendamento in Commissione Affari costituzionali della Camera che va a sopprimere la Provincia di Vercelli, ha, di fatto, riaperto il dibattito su quello che potrà essere il suo futuro”.
“Al di là del fatto che possa tornare alle origini con il riassorbimento di Biella, piuttosto che rimanga con la sua identità la questione non cambia: la diminuzione di popolazione conseguente alla nascita della Provincia di Biella, persiste. E ritorna anche alla ribalta un argomento del quale si parla ormai da un ventina d'anni e che, se il mondo politico non fosse stato cieco e soprattutto sordo, avrebbe dovuto essere già stato da tempo affrontato seriamente: l'unione con Casale ed il Monferrato nell'ottica di una "co - provincia" sullo stile di Massa – Carrara o di Pesaro – Urbino”.
“Al di là di ogni considerazione una cosa, in ogni caso è certa: il nuovo ente territoriale – vista la dote di popolazione che porterebbero la città di Casale ed il Monferrato, anche se non sarebbe certo che tutti i comuni dell'ex comprensorio casalese seguirebbero questa via, specialmente quelli della Valcerrina nell'area confinante con la Provincia di Asti – avrebbe sicuramente la vita assicurata ed un diverso peso nell'ambito del Piemonte Orientale. E' una strada ricca di incognite, anche perché si devono sfatare tanti luoghi comuni, tanto immobilismo e tanta paura del nuovo”.
“Personalmente da casalese di nascita e da gattinarese di origine è da anni che sostengo questa soluzione, anche perché consentirebbe a due centri vicini (25 chilometri di distanza circa e un collegamento di viabilità, stradale ed autostradale, tutto sommato veloce) di non perdere opportunità e giocare il ruolo che gli competerebbe nel Sistema Piemonte. Movimento Progetto Piemonte – MPP, di cui sono presidente, nato il 24 giugno dello scorso anno, Festa di San Giovanni è un movimento politico regionalista che mette al centro della sua azione il Piemonte ed il ridisegno del sistema delle autonomie e dei poteri del governo locale, proprio perché è convinto che Regioni, Province e Comuni, una volta attuata la necessaria razionalizzazione amministrativa, debbano poter competere in un mondo globalizzato in tutto avendo le mani libere nella loro azione e non legate dietro la schiena da mille lacci e lacciuoli”.
“Cercheremo, pertanto, di portare queste nostre proposte – insieme a tutti coloro che le vorranno condividere - ai vercellesi, ai valsesiani, ai casalesi, ai monferrini, anche perché se ci saranno elezioni (quando ed in che ambito territoriale occorre a questo punto avere la sfera di cristallo per dirlo) in testa al nostro programma - cosa che non si ritiene prematuro dire – sarà proprio una azione convinta per la realizzazione della co – provincia, tenendo ovviamente in debito conto dello status della Valsesia che dovrà poter svolgere un ruolo paritario insieme agli altri due territori ed essere oggetto di un forte decentramento amministrativo”.
“In questo modo, e Movimento Progetto Piemonte ne è fortemente convinto, una provincia che vada da Alagna a Moncalvo potrà sviluppare un ruolo forte nella tutela dell'agricoltura, del ciclo delle acque, del turismo, della cultura, della logistica. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi Movimento Progetto Piemonte – Mpp spiegherà tale proposta sul territorio vercellese e valsesiano perché l'intenzione è proprio quella di partire dalla gente, visto che chi fa politica viene dal popolo, è parte del popolo e quando ha finito il proprio mandato deve tornare al popolo. Con l'auspicio di non essere soli e che anche forze civiche come la lista Nuove Frontiere, che da qualche tempo brandisce l'idea della Provincia con Vercelli, inizino a guardare oltre la cinta daziaria di Casale e di non vivere il loro progetto solo in funzione anti – alessandrina ma in un'ottica di programmazione territoriale più ampia”.
Redazione On Line