martedì 28 agosto 2012

Movimento Progetto Piemonte: una proposta contro la crisi idrica 

Fonte: L'Indipendenza, Quotidiano on line http://www.lindipendenza.com

 
La prolungata mancanza di piogge ha messo davanti agli occhi di tutti le difficoltà nelle quali viene a trovarsi il settore agricolo, e non solo, anche in Piemonte. Per fare fronte a questa situazione, ovviamente con un occhio al futuro, il Movimento Progetto Piemonte – MPP propone che la Regione Piemonte, d’intesa con la associazioni di irrigazione, i Consorzi di bonifica e le organizzazioni professionali agricole, dia vita ad una rete di micro invasi che consentano la captazione delle acque meteoriche e di quelle derivanti dal disgelo dopo le nevicate al fine di evitare che questo patrimonio vada a disperdersi. “Già negli anni passati – dice il presidente MPP, Massimo Iaretti – una organizzazione agricola aveva avanzato una proposta del genere, che è rimasta, però, lettera morta. Certamente questa non sarebbe la soluzione del problema di una situazione di eccezionale carenza idrica ma consentirebbe un certo margine di azione e di respiro per l’agricoltura piemontese”. MPP poi esprime attraverso il presidente Iaretti “piena condivisione della posizione dei Radicali per una nuova gestione delle risorse idriche, in quanto le otto proposte avanzate da Igor Boni, presidente dell’Associazione Adelaide Aglietta e da Silvio Viale, presidente dei Radicali Italiani, hanno il pregio di entrare nel merito del problema dell’utilizzo consapevole di un bene comune quale è l’acqua, in un settore tanto delicato come l’agricoltura”. Le proposte sono quelle del risparmio idrico, della conversione graduale della coltivazione del riso in sommersione verso il riso in irrigazione turnata, dell’utilizzo delle colture a maggiore impatto idrico come riso e mais solo sui terreni più adatti, del pagamento della acqua da parte degli utilizzatori considerano il reale volume consumato, dell’utilizzo del “Manuale di buona pratica irrigua”, di campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini, di incentivazione delle campagne di sensibilizzazione rispetto al consumo idrico nelle case. “Sono tutte soluzioni fattibili in tempi brevi – dice ancora Massimo Iaretti – e che darebbero immediatamente dei frutti, unitamente a quanto da noi proposto, con un impatto ambientale assolutamente limitato e riducendo al minimo gli sprechi. Per questo riteniamo sia assolutamente necessario che il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota convochi in sessione straordinaria, una seduta del Consiglio Regionale, in forma aperta, proprio alla luce dell’importanza del problema e dell’urgenza delle soluzioni da adottare per il futuro prossimo. La difesa delle acque e del suolo del Piemonte sono, insieme alla valorizzazione della montagna, della collina e dell’agricoltura piemontese una priorità che è contenuta nel nostro Statuto e costituiscono la bussola del nostro agire politico”.
Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte

Macroregione del Nord? Non col Piemonte. Meglio lo statuto speciale 

Fonte: L'Indipendenza, Quotidiano on line http://www.lindipendenza.com

di MASSIMO IARETTI*

Egregio Direttore, le “grandi manovre” in corso per la realizzazione di una Macroregione del Nord, proposta dal presidente della Lombardia Formigoni ed accolta con entusiasmo dal presidente del Piemonte Roberto Cota lasciano il tempo che trovano. Innanzitutto la strada della fusione di più regioni in una o la creazione di una nuova Regione non è né breve, né agevole, dovendo passare attraverso una legge costituzionale, sentiti i Consigli Regionali interessati, a richiesta di tanti Consigli Comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate  e sia approvata da un referendum con il voto favorevole della maggioranza della popolazione.
Questo è quello che oggi recita l’articolo 132 della Costituzione. La proposta di “assemblare” Piemonte, Lombardia e Veneto in un’unica entità sembra oggi più uno spot elettorale tendente a resuscitare il progetto, mai decollato, di una inesistente “Padania” che non altro. Nella “Macroregione” di Cota, Formigoni e Zaia, il Piemonte si troverebbe, comunque, a giocare un ruolo secondario rispetto alle altre 2 realtà regionali, alle quali sarebbe subordinato. Che solidarietà, ad esempio, ha avuto il Piemonte delle regioni vicine nel recente taglio dei “Tribunali di Città”? Il presidente Cota, piemontese di frontiera per nascita, ma lombardo per formazione e romano per presenza televisiva, dovrebbe invece sforzarsi a sviluppare il ruolo piemontese nell’Euroregione, nell’implementare quei rapporti storici che esistono con la Valle d’Aosta e la Liguria, come già si era iniziato a fare in passato.
Sarebbe un peccato disperdere l’esperienza degli anni scorsi soltanto perché c’è stato un cambio di amministrazione a Torino. E non si dimentichi che, in particolare tra Piemonte e Liguria, esiste un legame storico che risale al MedioEvo. In questo senso il Marchesato di Monferrato, che si estendeva dall’Alto Piemonte al Mare, anticipò di secoli Macroregioni e quant’altro. Come Movimento Progetto Piemonte riteniamo comunque che la soluzione per la nostra regione debba passare in ogni caso dallo Statuto Speciale. E’ un percorso lungo e faticoso ma senz’altro più aderente alla nostra storia ed al nostro ruolo in Italia ed in Europa. Per questo prossimamente convocheremo una tavola rotonda aperta a tutte le forze autonomiste e statutariste, finalizzandone le conclusioni all’inizio di un percorso che vada in direzione di passi concreti per il popolo del Piemonte e non in spot per la riedizione di modelli già bocciati dalla storia e dall’azione di chi li ha proposti.

*Movimento Progetto Piemonte

lunedì 27 agosto 2012

L'Mpp boccia la macroregione proposta da Formigoni ed appoggiata da Cota

L'Mpp boccia la macroregione proposta da Formigoni ed appoggiata da Cota

Fonte: Alessandria News http://www.alessandrianews.it

Le “grandi manovre” in corso per la realizzazione di una Macroregione del Nord, proposta dal presidente della Lombardia Formigoni ed accolta con entusiasmo dal presidente del Piemonte Roberto Cota lasciano il tempo che trovano. Innanzitutto la strada della fusione di più regioni in una o la creazione di una nuova Regione non è né breve, né agevole, dovendo passare attraverso una legge costituzionale, sentiti i Consigli Regionali interessati, a richiesta di tanti Consigli Comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate e sia approvata da un referendum con il voto favorevole della maggioranza della popolazione. Questo è quello che oggi recita l’articolo 132 della Costituzione. La proposta di “assemblare” Piemonte, Lombardia e Veneto in un’unica entità sembra oggi più uno spot elettorale tendente a resuscitare il progetto, mai decollato, di una inesistente “Padania” che non altro. Nella “Macroregione” di Cota, Formigoni e Zaia, il Piemonte si troverebbe, comunque, a giocare un ruolo secondario rispetto alle altre 2 realtà regionali, alle quali sarebbe subordinato. Che solidarietà, ad esempio, ha avuto il Piemonte delle regioni vicine nel recente taglio dei “Tribunali di Città” ? Il presidente Cota, piemontese di frontiera per nascita, ma lombardo per formazione e romano per presenza televisiva, dovrebbe invece sforzarsi a sviluppare il ruolo piemontese nell’Euroregione, nell’implementare quei rapporti storici che esistono con la Valle d’Aosta e la Liguria, come già si era iniziato a fare in passato. Sarebbe un peccato disperdere l’esperienza degli anni scorsi soltanto perché c’è stato un cambio di amministrazione a Torino. E non si dimentichi che, in particolare tra Piemonte e Liguria, esiste un legame storico che risale al MedioEvo. In questo senso il Marchesato di Monferrato, che si estendeva dall’Alto Piemonte al Mare, anticipò di secoli Macroregioni e quant’altro. Come Movimento Progetto Piemonte riteniamo comunque che la soluzione per la nostra regione debba passare in ogni caso dallo Statuto Speciale. E’ un percorso lungo e faticoso ma senz’altro più aderente alla nostra storia ed al nostro ruolo in Italia ed in Europa. Per questo prossimamente convocheremo una tavola rotonda aperta a tutte le forze autonomiste e statutariste, finalizzandone le conclusioni all’inizio di un percorso che vada in direzione di passi concreti per il popolo del Piemonte e non in spot per la riedizione di modelli già bocciati dalla storia e dall’azione di chi li ha proposti.
20/08/2012
Massimo Iaretti - portavoce@progettopiemonte.it

Il Movimento Progetto Piemonte sulla questione Ilva: 'Il vero insulto sono le dichiarazioni della Lega'

Il Movimento Progetto Piemonte sulla questione Ilva: 'Il vero insulto sono le dichiarazioni della Lega'

Il presidente Massimo Iaretti attacca Cota e Molinari

Fonte: Casale News http://www.casalenews.it/index

Il Movimento Progetto Piemonte prende posizione con le dichiarazioni della Lega Nord sulla questione dello stanziamento dei fondi all’Ilva di Taranto, mentre ritardano quelli stanziati per la bonifica Eternit a Casale.
“Ho letto con fortissimo disagio – scrive il presidente Massimo Iaretti – sia la breve dichiarazione del Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota che quella del vice segretario della Lega Nord Piemont Riccardo Molinari in merito ad una asserita differenza di trattamento tra quanto stanziato dal Governo per la bonifica del sito Ilva di Taranto e quanto previsto per la bonifica di Casale Monferrato dall’amianto”.
“A Molinari, che è giovane ed intelligente, voglio dire senza tanti peli sulla lingua che non sono i 336 milioni per Taranto un “insulto per cittadini di Casale”  ma sono un “insulto” ma le sue affermazioni. E lo dico, e ribadisco, come presidente di un movimento regionalista che, vede della difesa del territorio in cui vive la priorità su ogni altra cosa. E anche come persona nata e cresciuta a Casale Monferrato”.
“Se la Lega Nord cerca dei motivi per attaccare il Governo Monti ed i suoi rappresentanti ha mille appigli ma per piacere si lasci stare la solita storia del Nord discriminato. Qui non è il caso.  L’Eternit e l’Ilva sono entrambi drammi figli della stessa logica ed entrambi stanno lasciando una scia di morti. Fare dei paragoni è solamente fuorviante, rischia di innescare guerre tra poveri che non hanno alcun senso”.
“Mi chiedo soltanto, oggi che tutti guardano al dramma di Casale, tale  perché l’hanno scoperto i grandi media nazionali (ma che, caso strano, fino a qualche anno fa si parlava di morti d’amianto fuori da Casale e dalla Provincia di Alessandria, ti guardavano come se avessi detto chissà quale bestemmia), dov’era la Lega Nord negli anni passati? Quanto del loro tempo (politico) Umberto Bossi e i suoi luogotenenti hanno dedicato al problema? Quante uscite pubbliche hanno fatto? Non molte mi sembra, ad eccezione del Carroccio casalese. Eppure essere “federalisti” non vuole dire conoscere il territorio? Oppure vuole dire inondare tutti e tutti di frasi ad effetto?"
“L’MPP una cosa cerca di farla: fare i passi con la gamba, alla piemontese, e non proclami con lo stile di quei “Masaniello” dai quali, a parole, la Lega si vuole distinguere”.

Redazione On Line

MPP interviene sulla proposta “Macroregione del Nord”



Agli organi di informazione

OGGETTO: “Macroregione del Nord”

Egregio Direttore,
le “grandi manovre” in corso per la realizzazione di una Macroregione del Nord, proposta dal presidente della Lombardia Formigoni ed accolta con entusiasmo dal presidente del Piemonte Roberto Cota lasciano il tempo che trovano. Innanzitutto la strada della fusione di più regioni in una o la creazione di una nuova Regione non è né breve, né agevole, dovendo passare attraverso una legge costituzionale, sentiti i Consigli Regionali interessati, a richiesta di tanti Consigli Comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate e sia approvata da un referendum con il voto favorevole della maggioranza della popolazione. Questo è quello che oggi recita l’articolo 132 della Costituzione. La proposta di “assemblare” Piemonte, Lombardia e Veneto in un’unica entità sembra oggi più uno spot elettorale tendente a resuscitare il progetto, mai decollato, di una inesistente “Padania” che non altro. Nella “Macroregione” di Cota, Formigoni e Zaia, il Piemonte si troverebbe, comunque, a giocare un ruolo secondario rispetto alle altre 2 realtà regionali, alle quali sarebbe subordinato. Che solidarietà, ad esempio, ha avuto il Piemonte delle regioni vicine nel recente taglio dei “Tribunali di Città” ? Il presidente Cota, piemontese di frontiera per nascita, ma lombardo per formazione e romano per presenza televisiva, dovrebbe invece sforzarsi a sviluppare il ruolo piemontese nell’Euroregione, nell’implementare quei rapporti storici che esistono con la Valle d’Aosta e la Liguria, come già si era iniziato a fare in passato. Sarebbe un peccato disperdere l’esperienza degli anni scorsi soltanto perché c’è stato un cambio di amministrazione a Torino. E non si dimentichi che, in particolare tra Piemonte e Liguria, esiste un legame storico che risale al MedioEvo. In questo senso il Marchesato di Monferrato, che si estendeva dall’Alto Piemonte al Mare, anticipò di secoli Macroregioni e quant’altro. Come Movimento Progetto Piemonte riteniamo comunque che la soluzione per la nostra regione debba passare in ogni caso dallo Statuto Speciale. E’ un percorso lungo e faticoso ma senz’altro più aderente alla nostra storia ed al nostro ruolo in Italia ed in Europa. Per questo prossimamente convocheremo una tavola rotonda aperta a tutte le forze autonomiste e statutariste, finalizzandone le conclusioni all’inizio di un percorso che vada in direzione di passi concreti per il popolo del Piemonte e non in spot per la riedizione di modelli già bocciati dalla storia e dall’azione di chi li ha proposti.
Casale Monferrato, 18 agosto 2012
IL PRESIDENTE
Movimento Progetto Piemonte
Dott. Massimo Iaretti

sabato 4 agosto 2012



Sulla questione dell’ipotesi di “smarino” a Verolengo
Un deciso no del Movimento Progetto Piemonte
Perché non aprire per Borgo Revel
un tavolo con le associazioni ambientaliste”

Nei giorni scorsi era stata ventilata l’ipotesi che la Giunta Municipale di Verolengo avrebbe discusso la richiesta della LTF se il Comune fosse interessato ad ospitare in cava lo “smarino”, ovvero il materiale risultante dagli scavi della nuova linea ferroviaria Torino – Lione. Su questo punto c’è stata una presa di posizione contraria, netta e precisa, del Mac – Movimento Ambientalista Chivassese, di Legambiente e di Pro Natura, alla quale anche il Movimento Progetto Piemonte ha aderito, come ribadisce tuttora. L’MPP ritiene di dover intervenire in questa vicenda, innanzitutto dietro sollecitazione di cittadini di Verolengo. In secondo luogo, senza entrare nel merito della più complessa ed articolata vicenda della TAV, evidenzia che sarebbe assurdo aggiungere un’altra “ferita” ad un territorio che è già stato abbondantemente e pesantemente sfruttato nel passato sotto questo aspetto. Lo “smarino” della Valsusa è già stato rifiutato da Torrazza, Montanaro e Chivasso, con atti ufficiali. Il Movimento Progetto Piemonte chiede al Sindaco di Verolengo di farlo portando all’approvazione del Consiglio Comunale un documento analogo a quelli già votati negli altri Comuni, in modo che, con la massima trasparenza e nella sede istituzionale competente, si vada a dire un no senza se e senza ma a questa ipotesi che non porta alcun arricchimento al territorio, bensì ne costituirebbe un depauperamento. E non si dimentichi che lo “smarino” contiene amianto. E questo dato, in un territorio segnato così pesantemente in vite umane (il riferimento è alla vicenda Eternit di Casale Monferrato ed alla Saca di Cavagnolo con la scia di morti che hanno lasciato alle spalle e continuano a lasciare) deve avere necessariamente il suo peso in ogni valutazione.
Riguardo alla cava di Borgo Revel ci permettiamo di suggerire l’apertura di un tavolo di confronto con le associazioni ambientaliste: da loro potrebbero arrivare suggerimenti alternativi o nuovi alla soluzione di problema che certamente facile non è . E non si risolve aggiungendo rifiuti al territorio.

Casale Monferrato, 1 agosto 2012
Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte

mercoledì 1 agosto 2012

Il Movimento Progetto Piemonte avanza alcune proposte per valorizzare il Monferrato

Fonte: Oggi Cronaca  http://www.oggicronaca.it

Egregio direttore,

Il presidente dell’Associazione Nuove Frontiere Alberto Riccio affronta il tema dei nuovi assetti territoriali di Casale e del Monferrato con uno spirito propositivo che mi sento di condividere. E fornisce anche alcune indicazioni progettuali come il progetto di un Distretto turistico culturale interprovinciale del Monferrato, che coinvolga le 5 provincie piemontesi nelle quali il Marchesato si etendeva, o come gli Stati Generali del Monferrato proposti proprio l’anno scorso dal Movimento Progetto Piemonte. A questo proposito mi si permetta una precisazione: gli Stati Generali vorrebbero essere un tavolo di lavoro al quale siedano le Amministrazioni del Monferrato Storico (da Chivasso ad Alba, da Acqui a Casale, da Asti a Moncalvo, per citarne alcune), insieme alle forze economiche e sociali ed al mondo dell’associazionismo, agli organi di informazione per scegliere quali possano essere gli elementi per esercitare una azione comune, AL DI LA’ DELL’APPARTENENZA A QUESTO OD A QUELL’AMBITO PROVINCiALE. E dall’incontro dell’idea degli Stati Generali con quella del Distretto dei Vini – “Enolandia” è nata la collaborazione tra MPP e l’allora Sindaco di Asti Giorgio Galvagno che proseguirà anche nei prossimi mesi.
La posizione di MPP e di Nuove Frontiere, su questo argomento, non sono dunque in contrasto, anzi mi pare contengano alcuni punti di contatto e di interazione, anche se mi permetto di sostenere che ogni progettualità – ed in questo sono in perfetta sintonia con l’amico Martinotti Doria – debba avere un respiro più ampio del solo Monferrato Casalese, anche perché il confronto con altre territorialità non potrebbe che essere di beneficio per la zona..
Per un’operazione del genere lo strumento operativo non deve essere inventato, ma soltanto perfezionato ed è l’Agenzia di Sviluppo. La Città di Casale è l’unica, tra quelle del Monferrato in senso più ampio ad avere – sia pure non ancora totalmente operativo – a disposizione un simile organo, per di più a costo zero. E potrebbe dare a Casale un ruolo se non di primo piano almeno di copartnership nello sviluppo e nella crescita dell’idea, vista al possibile coabitazione con altri centri del livello di Asti e di Alba, che sono avanti a noi “anni luce”. Questo punto è stato più volte al centro di conversazioni informali con l’assessore comunale competente Nicola Sirchia che, peraltro, ha sempre dimostrato interesse quanto meno a valutarlo. Resta il fatto, e sono nuovamente in perfetto allineamento con Alberto Riccio, che adesso è ora di ingranare la quinta marcia. Altrimenti Casale ed il Monferrato rischiano davvero di diventare soltanto “una espressione geografica”, peraltro neanche tanto conosciuta. Come MPP faremo tutto quanto sarà nelle nostre possibilità affinché tali idee possano trovare, al più presto, una concretizzazione, convinti che la difesa del territorio non è solo una prerogativa dei Sindaci, ma anche dei Consiglieri Comunali e, soprattutto, dei Cittadini.
 Massimo Iaretti -Movimento Progetto Piemonte
 31 luglio 2012