lunedì 28 gennaio 2013

Un reclamo del MPP al Difensore Civico Regionale

Un reclamo al Difensore Civico Regionale
Il Movimento Progetto Piemonte chiede che non smettano
le corse sostitutive sui bus sulla tratta Casale – Vercelli
E lancia uno slogan: “Assessore Bonino ridacci il trenino”

Dal 1 febbraio, se non interverranno fatti nuovi, i pendolari – per la maggior parte studenti e lavoratori, della tratta Casale – Vercelli, avranno un ulteriore problema: l’Associazione Temporanea di Impresa composta, da Atap spa, Baranzalli Natur Srl e Stac Srl, ha annunciato l’interruzione dei servizi automobilistici sostitutivi di ferrovia. Alla base di questa decisione c’è il fatto che la Regione Piemonte non ha assunto sino ad oggi alcun impegno formale per la loro prosecuzione, nonostante ripetuti solleciti. Il Comitato pendolari Casale Monferrato – Milano, via Vercelli, evidenzia che le corse effettuate con bus sono quelle delle 20 e 21 da Casale a Vercelli e delle 20.30 e 21.30 da Vercelli a Casale, i servizi del sabato dalle ore 15 alle 20 ogni ora da Casale a Vercelli e viceversa, tutti quelli del periodo natalizio, pasquale e festivo dal 30 giugno al 15 settembre. In questo modo si andrebbe a penalizzare ulteriormente una città come Casale Monferrato, creando notevoli, ed ulteriori, disagi ai pendolari che intendono utilizzare la ferrovia come mezzo di trasporto. Il presidente del Movimento Progetto Piemonte – MPP , Massimo Iaretti ha inviato un reclamo al Difensore Civico della Regione Piemonte, nel quale, dopo aver esposto la situazione ed i disagi cui vanno incontro i pendolari, chiede al suo ufficio di agire presso il presidente della giunta regionale e l’assessore regionale ai trasporti affinché venga evitato questo rischio di interruzione dei servizi automobilistici sostitutivi della ferrovia, che potrebbe preludere ad una soppressione definitiva della linea ferroviaria.
Come MPP abbiamo voluto fare questo passo ufficiale – dice Massimo Iaretti – perché riteniamo che debba essere tentato tutto il tentabile, in ogni sede, per salvaguardare un collegamento strategico per Casale Monferrato in direzione non solo di Vercelli, ma anche di Milano e di Torino. L’impressione è che la giunta regionale guardi unicamente all’alta velocità ed alla linea di collegamento diretto con Milano, lasciando progressivamente morire tutte le linee ferroviarie minori. Quello che è stato effettuato nei mesi scorsi non è stata semplicemente una razionalizzazione ma un massacro indiscriminato di un patrimonio del Piemonte, quello della viabilità su rotaia. E tutto è avvenuto senza avere delle soluzioni alternative. L’auspicio è che da Torino venga una risposta positiva, alla nostra sollecitazione ed anche a tutte quelle voci che sinora si sono fatte sentire per evitare che i bus della Associazione Temporanea di Impresa cessino di girare sulla linea Casale – Vercelli ed anche sulla tratta Romagnano – Santhià. Come nella scorsa estate abbiamo più volte ribadito a proposito dei tagli che “Cota, la linea non si pota” adesso diciamo con altrettanta forza ASSESSORE BONINO RIDACCI IL TRENINO, essendo disponibili al dialogo ed al confronto con tutti coloro che volessero avviare delle iniziative a difesa di queste linee, in considerazione dell’alto valore sociale, oltre che economico, che le stesse hanno”.
Casale Monferrato, 28 gennaio 2013
Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte


giovedì 24 gennaio 2013

Più che Unione andrebbe definita DIVISIONE del Monferrato

Avrete letto alcune settimane fa sui giornali locali della frammentazione dell'UNICA Unione collinare degna di questo nome che avevamo nel Monferrato di area casalese
Mi riferisco all'UNIONE COLLINARE DEL MONFERRATO che era costituita in maniera uniforme geograficamente (a differenza di quelle della Valle Cerrina) ed anche piuttosto estesa e popolata (la trovate nel sito della Regione Piemonte, che ovviamente non è ancora aggiornato, dopo quasi due mesi dai fatti disgregativi cui faccio riferimento:
Due grossi comuni si sono staccati creando un'altra Unione, San Giorgio e Rosignano, oltre a Cellamonte, che è più piccolo ma molto significativo dal punto di vista culturale, storico, architettonico e turistico
Rimangono nell'Unione originaria (che porta ancora il riferimento al Monferrato) Ozzano Monferrato, Olivola, Sala Monferrato, Terruggia e Treville.
I comuni di Terruggia ed Olivola rimangono staccati geograficamente, rendendo il territorio dell'Unione disomogeneo, con relative incrementi di spese per i servizi condivisi
Mi ero ripromesso di non occuparmene, perché come sapete non ripongo più alcuna fiducia e non ho aspettative per questo territorio che do ormai per perso nel suo inesorabile declino, ma poi non sono riuscito a trattenermi almeno dal rammaricarmi per l'assenza di prospettive, dialogo e cooperazione tra le parti, che più che progettualità localizzate, condivisione parcellizzata, ricerca di identità microterritoriali, mi danno sempre più l'impressione metaforica di voler salire su delle scialuppe mentre la nave affonda, senza rendersi conto che il mare attorno è prossimo alla "tempesta perfetta" e pertanto saranno travolti da onde anomale gigantesche.
Complessivamente entrambe le Unioni, sia l'originaria sia quella nuova appena formatasi, superano di poco la fatidica soglia dei 3000 mila abitanti, come impone la legge regionale promulgata da poco, che tra l'altro deroga ai riferimenti statali che ponevano la soglia del numero di abitanti ben oltre ... ma la politica locale non si dovrebbe fare con i numeri e le statistiche ma con la conoscenza e la progettualità ed il senso di appartenenza alla "patria", come la si intendeva nel medioevo, un'identità comunitaria e territoriale localizzata e coesa, come ho già avuto modo di descrivere in diversi testi storico culturali pubblicati.
Temo manchi la consapevolezza della gravità della situazione che dovrebbe indurre gli amministratori locali a coagulare tutte le risorse disponibili, soprattutto umane, per iniziare a prevedere e prevenire le ripercussioni che ci saranno quando il costo del parassitismo di stato si massimizzerà ed esaspererà gli animi e minerà le esistenze già rese precarie, e gli enti locali si troveranno in prima linea a gestire situazioni di emergenza e conflittualità provocate ed aggravate da coloro che, opportunisticamente e cinicamente, si saranno resi latitanti e godranno di impunità ...
Chiunque si tenga aggiornato ed abbia letto gli ultimi dati dell'ISTAT sulla situazione di progressiva povertà del popolo italiano sa di cosa sto parlando e dovrebbe essere consapevole di quali difficoltà incombono ...
Buona fortuna
Claudio Martinotti Doria