venerdì 10 dicembre 2010

Nasce la 'Rete Civica Progetto Alessandria Provincia'. Iniziativa del Movimento Progetto Piemonte



Fonte: Casale News http://www.casalenews.it/index

10 Dicembre 2010 – CASALE – Il comitato di gestione del Movimento Progetto Piemonte (nato il 24 giugno dell’anno scorso a Casale, movimento che ha quale obiettivo prioritario l’ottenimento della qualifica di Regione a Statuto Speciale) ha “gemmato” all’unanimità un’iniziativa che riguarda la Provincia di Alessandria.
Si tratta della creazione della “Rete civica Progetto Alessandria Provincia” che dovrà creare una lista civica provinciale, che condivida gli obiettivi dell’MPP, e che coordini le iniziative che verranno intraprese sul territorio nelle diverse realtà comunali, a partire da quelle dove si voterà già nell’anno 2011.
Alla guida c’è un’ozzanese, Graziana Perin, 53 anni, da sempre attenta alle dinamiche della politica ma da pochi mesi in politica “sul campo”, consigliere comunale di minoranza a Parella, comune canavesano a pochi chilometri dalla più celebre Ivrea. “Con questa iniziativa ci rivolgiamo soprattutto alle liste civiche ed ai singoli consiglieri comunali o a coloro che intendono prendere parte alle elezioni comunali e provinciali – dice Graziana Perin – al di là ed al di fuori di entrambi gli schieramenti. Il nostro movimento e le liste ad esso collegate si rivolgono soprattutto alla gente comune, alle persone che vivono la loro vita in famiglia, sul posto di lavoro, nella scuole, nelle fabbriche, non tanto a chi della politica ne ha fatto una professione o una ragione di vita”.
Il Movimento Progetto Piemonte non è comunque un fenomeno nuovo nella Provincia di Alessandria: nel suo anno di vita ha preso posizione su alcune problematiche relative, ad esempio alla sicurezza nei boschi e nelle zone rurali (a favore di un controllo sistematico della chiusura dei pozzi privati, specie nelle aree meno frequentate), alla possibilità che parti del territorio provinciale si pronuncino sul loro mantenimento o meno in Provincia di Alessandria e ha partecipato con la lista “Progetto Carrega” che aveva come candidato sindaco Giovanni Cornalea, alle comunali di Carrega Ligure nel marzo di quest’anno.
“In consiglio non siamo entrati – dice ancora la coordinatrice della Rete Civica – ma con la prossima primavera vorremmo fare una iniziativa a favore della Val Borbera, perché se ci presentiamo in un luogo non è per “attaccarci alla sedia”, anzi ma è per aprire un dialogo con i cittadini del posto e, sulla base delle loro segnalazioni, in forza a quanto prevedono la legge e gli statuti, per cercare di proporre, o dove siamo presenti nelle istituzioni, di portare avanti delle soluzioni concrete”.
Alla Rete Civica ha immediatamente aderito Paolo Pensa, consigliere comunale di opposizione a Rosignano Monferrato (dove era stato eletto nella lista civica Per Rosignano e frazioni) dove è, tra l’altro, in formazione una lista “Progetto Rosignano” che ha effettuato una prima uscita sugli organi di informazione e ha già avviato degli incontri sul territorio per le comunali del 2011: “Gli amministratori o i cittadini – spiega Pensa – che intendono contattarci potranno farlo attraverso il nostro indirizzo email portavoce@progettopiemonte.it Li incontreremo sempre e comunque perché alla base dell’azione del Movimento Progetto Piemonte c’è proprio l’instaurazione di un contatto diretto e non mediato con i cittadini e gli amministratori”.
Redazione On Line

giovedì 9 dicembre 2010

Su proposta dell'MPP a Parella è istituito il Consiglio comunale dei bambini. La proposta verrà estesa agli altri Comuni della Pedanea PARELLA

Fonte: La Gazzetta del Canavese, del 9 dicembre 2010 a pag. 9

Approvata all’unanimità in Consiglio Comunale la proposta avanzata dalla lista civica Progetto Parella (che aderisce al Movimento Progetto Piemonte) di istituire il “Consiglio comunale dei Bambini e delle Bambine”. Con un ordine del giorno, che è stato illustrato dal capogruppo di Progetto Parella, Piermassimo Guarnero, si chiedeva che anche il comune canavesano facesse propria l’esperienza già avviata da altri enti locali. Si tratta del primo passo per arrivare ad un “Consiglio comunale dei bambini e della bambine delle Municipalità della Pedanea”, in quanto l’MPP ha anche inviato un analogo documento ai Sindaci di Colleretto Giacosa, Loranzè, Quagliuzzo e Strambinello, chiedendo che venga discusso ed approvato. “Abbiamo voluto dare il nostro contributo con un passo concreto per abbattere barriere campanilismi – dice Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte – auspicando che questi, che sono veri e propri laboratori di educazione civica sin dalla più tenera età, vengano percepiti come tali da tutti i Comuni”. A Parella l’amministrazione guidata da Roberto Comitini ha pienamente recepito quanto contenuto nell’ordine del giorno e si farà carico di portare tale istanza nelle altre municipalità. Il documento contiene alcune precise indicazioni di indirizzo: che favorisca e promuova il senso di appartenenza alla comunità ed al territorio; che la partecipazione attiva alla vita del Comune di appartenenza e degli altri Comuni della Pedanea sia aperta a tutti i bambini e bambine frequentanti le classi 4° e 5° primaria, nelle scuole presenti sul territorio di Pedanea e comunque residenti nelle 5 municipalità; che abbia sede, a turno, presso ognuno dei 5 palazzi municipali dei comuni della Pedanea; duri per un anno scolastico; che nella prima riunione il Consiglio nomini al proprio interno un Presidente del “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea” e, infine, le sue decisioni sotto forma di pareri e proposte siano verbalizzate e sottoposte alle Amministrazioni Comunali, singolarmente o collettivamente, le quali dovranno prenderle in considerazione e dare una risposta motivata.

mercoledì 8 dicembre 2010

Anche Parella avrà il suo “mini Consiglio comunale” su proposta avanzata dalla lista civica Progetto Parella (aderente al Movimento Progetto Piemonte)

di Federico Bona, pubblicato su http://www.localport.it

E’ stato approvata all’unanimità dal consiglio comunale la proposta avanzata dalla lista civica Progetto Parella (che aderisce al Movimento Progetto Piemonte) di istituire il “Consiglio comunale dei Bambini e delle Bambine”.
Con un ordine del giorno, che è stato illustrato dal capogruppo di Progetto Parella, Piermassimo Guarnero, si chiedeva che anche il comune canavesano facesse propria l’esperienza già avviata da altri enti locali. Si tratta del primo passo per arrivare ad un “Consiglio comunale dei bambini e della bambine delle Municipalità della Pedanea”, in quanto l’MPP ha anche inviato un analogo documento ai sindaci di Colleretto Giacosa, Loranzè, Quagliuzzo e Strambinello, chiedendo che venga discusso ed approvato.
«Abbiamo volute dare il nostro contributo con un passo concreto per abbattere barriere campanilismi – dice Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte – auspicando che questi, che sono veri e propri laboratori di educazione civica sin dalla più tenera età, vengano percepiti come tali da tutti i Comuni».
A Parella l’amministrazione guidata da Roberto Comitini ha pienamente recepito quanto contenuto nell’ordine del giorno e si farà carico di portare tale istanza nelle altre municipalità. Il documento contiene alcune precise indicazioni di indirizzo ovvero che il “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea” favorisca e promuova il senso di appartenenza alla comunità ed al territorio, la partecipazione attiva alla vita del Comune di appartenenza e degli altri Comuni della Pedanea, sia aperto a tutti i bambini e bambine frequentanti le classi quarta e quinta elementare, nelle scuole presenti sul territorio della Pedanea e comunque residenti nelle ciqnue municipalità, abbia sede, a turno, presso ognuno dei palazzi municipali dei comuni della Pedanea, duri per un anno scolastico.
Soprattutto, è stato preso l’impegno di accogliere le decisioni dei “mini amministratori” sotto forma di pareri e proposte e di sottoporle alle Amministrazioni Comunali, singolarmente o collettivamente, che dovranno prenderle in considerazione e dare una risposta motivata.

E’NATA “ RETE CIVICA PROGETTO ALESSANDRIA PROVINCIA”. Lo ha deciso all’unanimita il Comitato di Gestione di Movimento Progetto Piemonte - MPP

Lo ha deciso all’unanimita il Comitato di Gestione di Movimento Progetto Piemonte - MPP
E’ NATA “ RETE CIVICA PROGETTO ALESSANDRIA PROVINCIA”
Il coordinatore è Graziana Perin di Ozzano Monferrato

Il comitato di gestione dell’Movimento Progetto Piemonte (nato il 24 giugno dell’anno scorso a Casale, movimento che ha quale obiettivo prioritario l’ottenimento della qualifica di Regione a Statuto Speciale) ha “gemmato” all’unanimità un’iniziativa che riguarda la Provincia di Alessandria.
Si tratta della creazione della “Rete civica Progetto Alessandria Provincia” che dovrà creare una lista civica provinciale, che condivida gli obiettivi dell’MPP, e che coordini le iniziative che verranno intraprese sul territorio nelle diverse realtà comunali, a partire da quelle dove si voterà già nell’anno 2011.
Alla guida c’è un’ozzanese, Graziana Perin, 53 anni, da sempre attenta alle dinamiche della politica ma da pochi mesi in politica “sul campo”, consigliere comunale di minoranza a Parella, comune canavesano a pochi chilometri dalla più celebre Ivrea. “Con questa iniziativa ci rivolgiamo soprattutto alle liste civiche ed ai singoli consiglieri comunali o a coloro che intendono prendere parte alle elezioni comunali e provinciali – dice Graziana Perin – al di là ed al di fuori di entrambi gli schieramenti. Il nostro movimento e le liste ad esso collegate si rivolgono soprattutto alla gente comune, alle persone che vivono la loro vita in famiglia, sul posto di lavoro, nella scuole, nelle fabbriche, non tanto a chi della politica ne ha fatto una professione o una ragione di vita”. Il Movimento Progetto Piemonte non è comunque un fenomeno nuovo nella Provincia di Alessandria: nel suo anno di vita ha preso posizione su alcune problematiche relative, ad esempio alla sicurezza nei boschi e nelle zone rurali (a favore di un controllo sistematico della chiusura dei pozzi privati, specie nelle aree meno frequentate), alla possibilità che parti del territorio provinciale si pronuncino sul loro mantenimento o meno in Provincia di Alessandria e ha partecipato con la lista “Progetto Carrega” che aveva come candidato sindaco Giovanni Cornalea, alle comunali di Carrega Ligure nel marzo di quest’anno. “In consiglio non siamo entrati – dice ancora la coordinatrice della Rete Civica – ma con la prossima primavera vorremmo fare una iniziativa a favore della Val Borbera, perché se ci presentiamo in un luogo non è per “attaccarci alla sedia”, anzi ma è per aprire un dialogo con i cittadini del posto e, sulla base delle loro segnalazioni, in forza a quanto prevedono la legge e gli statuti, per cercare di proporre, o dove siamo presenti nelle istituzioni, di portare avanti delle soluzioni concrete”. Alla Rete Civica ha immediatamente aderito Paolo Pensa, consigliere comunale di opposizione a Rosignano Monferrato (dove era stato eletto nella lista civica Per Rosignano e frazioni) dove è, tra l’altro, in formazione una lista “Progetto Rosignano” che ha effettuato una prima uscita sugli organi di informazione e ha già avviato degli incontri sul territorio per le comunali del 2011. “Gli amministratori o i cittadini che intendono contattarci potranno farlo attraverso il nostro indirizzo email portavoce@progettopiemonte.it Li incontreremo sempre e comunque perché alla base dell’azione del Movimento Progetto Piemonte c’è proprio l’instaurazione di un contatto diretto e non mediato con i cittadini e gli amministratori.
Casale Monferrato, 8 dicembre 2010
Massimo Iaretti
Portavoce Rete Civica Progetto Alessandria Provincia

domenica 5 dicembre 2010

Parella. Approvato l’ordine del giorno dell’MPP. Sarà istituito il Consiglio dei Bambini e delle Bambine


Dal Consiglio Comunale di Parella
Approvato l’ordine del giorno dell’MPP. Sarà istituito il Consiglio dei Bambini e delle Bambine

Parella - E’ stato approvata all’unanimità dal consiglio comunale la proposta avanzata dalla lista civica Progetto Parella (che aderisce al Movimento Progetto Piemonte) di istituire il “Consiglio comunale dei Bambini e delle Bambine”. Con un ordine del giorno, che è stato illustrato dal capogruppo di Progetto Parella, Piermassimo Guarnero, si chiedeva che anche il comune canavesano facesse propria l’esperienza già avviata da altri enti locali. Si tratta del primo passo per arrivare ad un “Consiglio comunale dei bambini e della bambine delle Municipalità della Pedanea”, in quanto l’MPP ha anche inviato un analogo documento ai sindaci di Colleretto Giacosa, Loranzè, Quagliuzzo e Strambinello, chiedendo che venga discusso ed approvato. “Abbiamo volute dare il nostro contributo con un passo concreto per abbattere barriere campanilismi – dice Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte – auspicando che questi, che sono veri e propri laboratori di educazione civica sin dalla più tenera età, vengano percepiti come tali da tutti i Comuni”. A Parella l’amministrazione guidata da Roberto Comitini ha pienamente recepito quanto contenuto nell’ordine del giorno e si farà carico di portare tale istanza nelle altre municipalità. Il documento contiene alcune precise indicazioni di indirizzo ovvero che
il “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea” favorisca e promuova il senso di appartenenza alla comunità ed al territorio, la partecipazione attiva alla vita del Comune di appartenenza e degli altri Comuni della Pedanea,Sia aperto a tutti i bambini e bambine frequentanti le classi 4° e 5° primaria, nelle scuole presenti sul territorio di Pedanea e comunque residenti nelle 5 municipalità, abbia sede, a turno, presso ognuno dei 5 palazzi municipali dei comuni della Pedanea, duri per un anno scolastico, alle sedute, pubbliche, venga data la massima pubblicità, nella prima riunione il Consiglio nomini al proprio interno un Presidente del “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea” e, infine, le sue decisioni sotto forma di pareri e proposte siano verbalizzate e sottoposte alle Amministrazioni Comunali, singolarmente o collettivamente, le quali dovranno prenderle in considerazione e dare una risposta motivata.
Casale Monferrato, 2 dicembre 2010
Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte

venerdì 26 novembre 2010

Nicola Bruzzese è il candidato a Sindaco del Movimento Progetto Piemonte


Fonte: http://www.localport.it/home.asp

Politica - Chivasso - 26/11/2010

di Annarita Scalvenzo

Dopo l’attuale sindaco Bruno Matola, Pdl, e l’avvocato Gianni De Mori, PD, il panorama in vista delle Amministrative del 2011 si arricchisce di un nuovo candidato alla carica di Primo Cittadino: Nicola Bruzzese, sostenuto dal Movimento Progetto Piemonte.
“Più lavoro e meno delinquenza” sono le priorità delineate dal nuovo candidato, che guiderà una lista civica “Progetto Chivasso”, che aderisce al Movimento Progetto Piemonte. Bruzzese, 45 anni, sposato con due figlie, è originario di Reggio Calabria, lavora come elettricista, ed è nuovo all’esperienza politica. «Negli anni scorsi, ho sempre seguito, da fuori, la vita politica ed amministrativa – ha spiegato – e adesso ho deciso di mettermi in discussione e di cercare di fare, insieme agli altri componenti della lista che mi sosterrà alle elezioni amministrative, il possibile per una Chivasso migliore».
Anche se la tornata elettorale sembra essere lontana e non è stata fissata la data delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, Bruzzese ha le idee chiare su quello che sarà il suo programma: «Innanzitutto “Progetto Chivasso” correrà da sola, al di là della destra, del centro e della sinistra e di tutti i tatticismi. Il programma lo scriveremo insieme ai cittadini che vorranno collaborare con noi, ma, sin da ora, ci saranno due punti fermi: il lavoro ed i giovani».
Difendere il lavoro, creare nuove opportunità di impiego e di impresa, non sono solo un dovere, sostiene il Candidato, ma una priorità di una pubblica amministrazione. Più lavoro vuole dire, automaticamente, meno delinquenza. Il secondo campo di intervento sarà rivolto ai giovani. «A Chivasso, obiettivamente, per loro c’è poco: dovremo lavorare, anche duramente, per creare tutte le condizioni per cui Chivasso sia davvero, ed in tutti i sensi, la loro casa comune».
La lista civica “Progetto Chivasso” aderisce al Movimento Progetto Piemonte – MPP, nato il 24 giugno del 2009 a Casale Monferrato, antica capitale del Ducato di Monferrato. E proprio Chivasso fu, per un certo periodo nel Medioevo, capitale del Monferrato. Ma non è l’unico motivo di collegamento tra l’MPP e Chivasso. Nel dicembre del 1944, in questo importante centro della provincia torinese, ha spiegato Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte, consigliere comunale a Parella e candidato presidente della Provincia di Vercelli, venne sottoscritta quella che alla storia è passata come “Carta di Chivasso”, nella quale venivano enunciate l’autonomia delle popolazioni alpine.
«Proprio questo documento, insieme alla Costituzione della Repubblica Italiana è alla base del nostro programma politico, che ha come obiettivo primario l’attribuzione al Piemonte dello status di Regione a Statuto Speciale, per esaltare il ruolo della nostra regione nell’ambito della comunità nazionale. A Chivasso vogliamo portare un messaggio innovative con un programma diretto ai cittadini e scritto insieme ai cittadini».
I chivassesi che vorranno contattare il candidato Sindaco potranno scrivere all’indirizzo di posta elettronica: portavoce@progettopiemonte.it

lunedì 22 novembre 2010

Si presenta la lista civica Progetto Chivasso – MPP. E’ ufficiale, Nicola Bruzzese, candidato a sindaco

Nicola Bruzzese


“La priorità è più lavoro e meno delinquenza”
CHIVASSO – Nicola Bruzzese, 45 anni, sposato con 2 figlie, è il candidato a sindaco della lista civica “Progetto Chivasso” che aderisce al Movimento Progetto Piemonte. Originario di Reggio Calabria, lavora come elettricista, ed è nuovo all’esperienza politica. “Ho sempre seguito, da fuori, la vita politica ed amministrativa negli anni scorsi – dichiara il candidato primo cittadino di Chivasso – e adesso ho deciso di mettermi in discussione e di cercare di fare, insieme agli altri componenti della list ache mi sosterrà alle elezioni amministrative, il possibile per una Chivasso migliore”.
Anche se la tornata elettorale sembra essere lontana e non è stata fissata la data delle elezioni per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, Nicola Bruzzese ha le idée chiare su quello che sarà il suo programma: “Innanzitutto devo dire che Progetto Chivasso correrà da sola, al di là della destra, del centro e della sinistra e di tutti i tatticismi. Il programma lo scriveremo insieme ai cittadini che vorranno collaborare con noi, Sin da ora, però, ci saranno due punti fermi: il lavoro ed i giovani. Difendere il lavoro, creare nuovo lavoro, cercare di dare nuove opportunità di lavoro e di impresa non sono solo un dovere ma una priorità di una pubblica amminsitrazione. Più lavoro vuole dire, automaticamente, meno delinquenza. Il secondo campo di intervento sarà rivolto ai giovani. A Chivasso, obiettivamente, per loro c’è poco. Dovremo lavorare, anche duramente, per creare tutte le condizioni per cui Chivasso sia davvero, ed in tutti I sensi, la loro casa commune”.
La lista civica Progetto Chivasso aderisce al Movimento Progetto Piemonte – MPP, nato il 24 giugno del 2009 a Casale Monferrato, antica capitale del Ducato di Monferrato. E proprio Chivasso fu, per un certo periodo nel Medioevo, capitale del Monferrato. Ma non è l’unico motivo di collegamento tra l’MPP e Chivasso. “Nel dicembre del 1944 in questo importante centro della provincia torinese – dice Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte, consigliere comunale a Parella e candidato presidente della Provincia di Vercelli – venne sottoscritta quella che alla storia è passata come “Carta di Chivasso” nella quale venivano enunciate l’autonomia delle popolazioni alpine. Proprio questo documento, insieme alla Costituzione della Repubblica Italiana è alla base del nostro programma politico, che ha come obiettivo primario l’attribuzione al Piemonte dello status di Regione a Statuto Speciale, per esaltare il ruolo della nostra regione nell’ambito della comunità nazionale. A Chivasso vogliamo portare un messaggio innovative con un programma diretto ai cittadini e scritto insieme ai cittadini”. I chivassesi che vorranno contattare il candidato sindaco potranno scrivere all’indirizzo di posta elettronica portavoce@progettopiemonte.it
Chivasso, 20 novembre 2010

Massimo Iaretti
Portavoce Lista Civica
PROGETTO CHIVASSO MPP

Interpellanza di MPP a Parella per il Concorso Giuseppe Giacosa

GRUPPO CONSIGLIARE PROGETTO PARELLA – MPP

Egr.Sig.
Sindaco di Parella

Il sottoscritto Massimo Iaretti, consigliere comuale del Gruppo “Progetto Parella – MPP” presenta la seguente

INTERPELLANZA

VISTO il concorso letterario “Il mondo di Giuseppe Giacosa”, bandito dal Consiglio Regionale del Piemonte, in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore “25 Aprile” di Cuorgnè, rivolto agli allievi delle scuole medie e secondarie del Canavese, per ricordare Giuseppe Giacosa, nativo di Colleretto

SOTTOLINEATA la centralità della figura di Giuseppe Giacosa nella vita culturale e civile delle Municipalità dell’area della Pedanea (Comuni di Colleretto Giacosa, Loranzè, Parella, Quagliuzzo, Strambinello)

INTERPELLA

il Sindaco e l’Assessore alla Cultura per sapere:

se il Comune di Parella è stato coinvolto nell’organizzazione del concorso letterario intitolato a Giuseppe Giacosa e se c’è notizia del coinvolgimento o della richiesta di coinvolgimento degli altri Comuni della Pedanea;

se il concorso “Il mondo di Giuseppe Giacosa” verrà replicato negli anni a venire;

se non ritiene che una simile iniziativa letteraria possa essere un veicolo di promozione del territorio canavesano in generale, e delle municipalità della Pedanea in particolare, sotto l’aspetto territoriale e culturale e che è, al tempo stesso, utile strumento di conservazione della memoria;

se, in caso di non proseguimento del concorso negli anni a venire, non ritenga che l’Amministrazione Comunale di Parella, sentita la commissione cultura, si faccia promotore di un’iniziativa analoga che ne consenta il ripetersi negli anni a venire, con il coinvolgimento diretto di tutte le Municipalità di Pedanea (Comuni di Colleretto Giacosa, Loranzè, Parella, Quagliuzzo, Strambinello), del Comune di Ivrea, delle strutture scolastiche presenti sul territorio e delle associazioni culturali e storiche esistenti sullo stesso.

Parella, 20 novembre 2010
Massimo Iaretti

lunedì 15 novembre 2010

MASSIMO IARETTI (MPP)DICE NO ALL’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE SENZA AVERE PRIMA RIFORMATO LE AUTONOMIE

In occasione della serie di incontri “I politici e la gente”. AD ALICE CASTELLO.
MASSIMO IARETTI (MPP)DICE NO ALL’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE SENZA AVERE PRIMA RIFORMATO LE AUTONOMIE

ALICE CASTELLO - Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte e candidato presidente alla Provincia di Vercelli per la lista “Progetto Provincia Valsesia Vercelli” ha preso parte al primo della serie di incontri “I politici e la gente”, organizzato dall’assessore alla cultura del Comune di Alice Castello Lodovico Ellena. Protagonista della serata è stato il deputato ciglianese Luigi Bobba (Pd).
Iaretti è intervenuto nel breve dibattito successivo al contributo del relatore, molto costruttivo e nel merito dei problem della politica, soffermandosi soprattutto sul ruolo delle Province. Questo in sintesi l’intervento:
“Pensare di abolire le province con un colpo di spugna è demagogia pura. Lo Stato unitario è sempre stato modellato sulle province. Cosa ne sarebbe delle Camere di commercio, delle prefetture, delle questure, dei comandi provinciali dell’Arma, soltanto per citare alcune istituzioni strutturate territorialmente. A parte questa considerazione se non si va a ripensare il sistema della autonomie locali dal basso, con Comuni che abbiano tetti minimi di popolazione molto più alti di quelli attuali, con sindaci che abbiano poteri effettivi, alla francese, tutto sarebbe soltanto una liturgia della parola. Come Movimento Progetto Piemonte siamo favorevoli ad una ristrutturazione territoriale delle Province (e la proposta di Valsesia – Vercelli – Casale va in questa direzione) e ad una definizione effettiva di poteri in capo ad esse, in quanto enti di governo dell’area vasta. Siamo invece fortemente contrari ad una elezione di secondo grado, perché non farebbe altro che allontanare ancor più il cittadino dalla politica. Il problema vero è quello di un profondo ricambio di sangue della politica, evitandone il professionismo. Non dimentichiamo che apparteniamo al popolo, ci elegge il popolo e, finito il mandato, torniamo al popolo”.
Vercelli, 14 novembre 2010
Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte

domenica 7 novembre 2010

Nascerà un Consiglio dai Bambini della Pedanea? Una proposta dell'MPP


Massimo Iaretti, presidente dell'MPP

Fonte: La Gazzetta del Canavese - Giovedì 4 novembre 2010 - Anno 5 - n. 42 - articolo a pag. 9

PARELLA
Prosegue il cammino verso l’integrazione dei 5 comuni della Pedanea. Anche se all’appello manca soltanto il mandato al primo cittadino di Loranzè (ma arriverà tra poche settimane), i sindaci della stessa Loranzè, Colleretto Giacosa, Parella, Quagliuzzo e Strambinello si sono ritrovati per valutare insieme la strada per arrivare ad una gestione associata dei servizi. Intanto, però, dal Movimento Progetto Piemonte, presente con tre Consiglieri di minoranza a Parella, arriva una originale proposta che vorrebbe fare crescere la cultura civica dello stare insieme. «Proponiamo a tutti e cinque i comuni di costituire un Consiglio intercomunale dei bambini della Pedanea – dice Massimo Iaretti, Presidente del Movimento Progetto Piemonte e Consigliere comunale di minoranza a Parella – La nostra iniziativa ha una doppia finalità: da un lato quella di diffondere una coscienza civica sin dalla più tenera età, ed in questo momento ce n’è veramente bisogno in tutto il Paese, dall’altra di abituare sin da piccolissimi gli abitanti di questi comuni a ragionare in un’ottica che vada al di là del campanilismo puro e semplice.» Così in questi giorni l’MPP, Movimento Progetto Piemonte, invia ai Comuni della Pedanea una lettera di accompagnamento ad una proposta di ordine del giorno nel quale, se approvati dai rispettivi consigli comunali, si impegnano i Sindaci a concorrere all’istituzione del „Consiglio dei bambini e delle bambine delle municipalità della Pedanea“. «Il documento – spiega Graziana Perin, referente Mpp per le politiche scolastiche e sociali e Consigliere a Parella – spiega come il Consiglio sia un laboratorio costituito per favorire la crescita civica dei piccoli cittadini e, in particolare, il senso di appartenenza alla comunità ed al territorio, la partecipazione alla vita del comune, l’educazione civica, la capacità di prendere decisioni autonome e responsabili, una migliore conoscenza di istituzioni e servizi pubblici, la conoscenza del proprio ruolo e di quello degli altri.» Il progetto è destinato ai bambini di tutti i comuni della Pedanea delle classi quarta e quinta primaria, che dovranno eleggere un Presidente del Consiglio che farà la promessa formale davanti ai sindaci dei comuni interessati. «Il Consiglio dei bambini come quello dei ragazzi – dice ancora Iaretti – non è una novità perché diversi comuni, anche in Canavese, l’hanno già adottato, mentre è una novità assoluta il fatto che si pensi di istituirlo coinvolgendo da subito più comuni. L’idea, ovviamente sempre che venga recepita, è che la sede sia itinerante presso l’uno o l’altro municipio.» Movimento Progetto Piemonte chiede anche che i Sindaci ed i Consigli Comunali tengano conto delle decisioni prese dal Consiglio dei Bambini e delle Bambine e ne diano risposte motivate. «In questo modo – aggiunge Graziana Perin – abbiamo voluto dare un nostro contributo concreto, ad impatto economico bassissimo o praticamente nullo alla vita sociale della Pedanea. Siamo anche disposti ad illustrarlo nelle varie realtà municipali, ovviamente se ci verrà richiesto e auspichiamo che l’iniziativa trovi il più ampio sostegno.»

mercoledì 3 novembre 2010

Ad agosto il cane annegò in un pozzo. A vent'anni dalla legge vi sono ancora pozzi non protetti. Interpellanza di MPP

Ad agosto il cane annegò in un pozzo. La disperazione del padrone. Sulla questione sono state presentate interpellanze a Treville e Rosignano

Fonte: Casale News http://www.casalenews.it/index

2 Novembre 2010 – TREVILLE – Lo scorso 16 agosto un cane da caccia, un segugio italiano, è annegato in un pozzo a Treville, mentre assieme al suo padrone effettuava un normale addestramento in vista della stagione venatoria. Il suo padrone, Mauro Ambrosetti di Parona, ci ha inviato questa lettera per segnalare l’accaduto e invitare chi di dovere a prendere provvedimenti. Sulla questione sono state presentate due interpellanze, una di Paolo Pensa (Movimento Progetto Piemonte) a Rosignano che alleghiamo integralmente, e un’altra del gruppo La Destra a Treville.
“Vorrei portare – scrive Ambrosetti – a conoscenza dei lettori del Suo giornale, un episodio che mi ha coinvolto, fisicamente ed emotivamente, in prima persona, per evitare che simili situazioni, o ancora peggiori, possano verificarsi ad altri, in conseguenza della mancanza di rispetto delle leggi o del semplice menefreghismo. Il 16 agosto scorso mi sono recato a Treville con il mio cane, un segugio italiano, per fargli effettuare il normale addestramento pre – caccia, consentito per legge dal giorno precedente”.
“Dopo aver fiutato la presenza di una volpe, l’animale ne iniziava l’inseguimento nel bosco. Non vedendolo arrivare come di consueto, mi mettevo alla sua ricerca e, guidato da uno strano latrare, scoprivo che era precipitato in un pozzo, che aveva una apertura a livello del terreno ed era privo di qualsiasi protezione. Le dimensioni dell’apertura, inoltre, erano tali (circa un metri 1,30 x 1,30) che avrebbe potuto benissimo cadervi anche una persona”.
“A questo punto, essendo da solo, cercavo di recuperare il mio cane, sporgendomi all’interno del pozzo, e mettendo così a repentaglio la mia stessa incolumità, ma ogni sforzo era vano perché il livello dell’acqua era di circa due metri e mezzo e non vi era nessun appiglio che consentisse sulle pareti del pozzo la discesa”.
“Vorrei sottolineare che questo non è un fatto personale, ma una questione di civiltà, di sicurezza ed incolumità pubblica, in quel pozzo poteva anche finirci una persona, magari un bambino, e le conseguenze avrebbero potuto essere ancor più tragiche di quello che è accaduto, già di per se grave”.
“E’ semplicemente assurdo che in presenza di norme legislative chiare, che impongono che i pozzi vengano protetti e segnalati, in queste campagne il caso che mi è capitato non sia isolato”.
“Dico questo con cognizione di causa, perché conosco bene il territorio monferrino, esercitandovi attività venatoria da oltre 30 anni, e , anzi, ho avuto notizia di pozzi trovati aperti a Cereseto, ad Ottiglio, a San Giorgio e di altri cacciatori che, dopo il fatto si sono rivolti alle autorità competenti perché ne provvedano alla chiusura”.
“Per questo, e lo ripeto non per un fatto meramente personale, voglio lanciare un appello a tutti i cacciatori ed alle persone di buon senso perché, qualora vengano a conoscenza di simili situazioni, ne facciano immediatamente segnalazione, affinché si possano evitare tragici incidenti. In fin dei conti si tratta soltanto di rispettare una legge che esiste da anni”.
Mauro Ambrosetti, Parona (PV)

mercoledì 27 ottobre 2010

Interpellanza di MPP a Parella per favorire il settore agricolo paesaggistico

Gruppo Consigliare Progetto Parella - MPP

Egr.Sig.
Sindaco del Comune di Parella

Il sottoscritto Pier Massimo Guarnero, caporuppo del Gruppo Consigliare “Progetto Parella – MPP” presenta la seguente

INTERPELLANZA

VISTO che il presidio del territorio è una priorità per la difesa del suolo ed una buona ed efficiente urbanizzazione

RILEVATO che tale priorità è inserita nel programma dell’Amministrazione Comunale

RILEVATO l’art. 15 del D.Lgs. 228/2001 “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo” a norma dell’art. 7 della L. 5.03.2001 N° 57 prevede che “al fine di favorire lo svolgimento di attività funzionali alla sistemazione ed alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del paesaggio agricolo e forestale, alla cura ed al mantenimento dell’assetto idrogeologico”, le Pubbliche Amministrazioni possano stimolare apposite convenzioni con gli imprenditori agricoli

Tutto ciò premesso
INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore all’Agricoltura per sapere se

l’Amministrazione Comunale di Parella abbia stipulato analoghe convenzioni con gli imprenditori agricoli o se simili convenzioni siano in atto anche in forma consortile con comuni viciniori
in caso di risposta negativa via sia l’intenzione ad agire utilizzando gli strumenti normativi e con quale tempistica.

Parella,

Pier Massimo Guarnero

Prosegue il cammino verso l’integrazione dei 5 comuni della Pedanea. Il contributo di MPP

Fonte: Gazzetta del Canavese

PARELLA – Prosegue il cammino verso l’integrazione dei 5 comuni della Pedanea. Anche se all’appello manca soltanto il mandato al primo cittadino di Loranzè (ma arriverà tra poche settimane), i sindaci della stessa Loranzè, Colleretto Giacosa, Parella, Quagliuzzo e Strambinello si sono ritrovati per valutare insieme la strada per arrivare ad una gestione associata dei servizi. Intanto, però, dal Movimento Progetto Piemonte – che è presente con 3 consiglieri di minoranza a Parella – arriva una originale proposta che vorrebbe fare crescere la cultura civica dello stare insieme. „Proponiamo a tutti e cinque i comuni di costituire un Consiglio intercomunale dei bambini della Pedanea – dice Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte e consigliere comunale di minoranza a Parella – la nostra iniziativa ha una doppia finalità: da un lato quella di diffondere una coscienza civica sin dalla più tenera età, ed in questo momento ce n’è veramente bisogno in tutto il Paese, dall’altra di abituare sin da piccolissimi gli abitanti di questi comuni a ragionare in un’ottica che vada al di là del campanilismo puro e semplice“. Così nei prossimi giorni l’MPP – Movimento Progetto Piemonte invierà ai Comuni della Pedanea una lettera di accompagnamento ad una proposta di ordine del giorno nel quale, se approvati dai rispettivi consigli comunali, si impegnano i sindaci a concorrere all’istituzione del „Consiglio dei bambini e delle bambine delle municipalità della Pedanea“. „Il documento – spiega Graziana Perin, referente Mpp per le politiche scolastiche e sociali e consigliere a Parella – spiega come il consiglio sia un laboratorio costituito per favorire la crescita civica dei piccoli cittadini e, in particolare, il senso di appartenenza alla comunità ed al territorio, la partecipazione alla vita del comune, l’educazione civica, la capacità di prendere decisioni autonome e responsabili, una migliore conoscenza di istituzioni e servizi pubblici, la conoscenza del proprio ruolo e di quello degli altri“. Il progetto è destinato ai bambini di tutti i comuni della Pedanea delle classi quarta e quinta primaria, dovranno eleggere un presidente del consiglio che farà la promessa formale davanti ai sindaci dei comuni interessati. „Il Consiglio dei bambini come quello dei ragazzi – dice ancora Iaretti – non è una novità perché diversi comuni, anche in Piemonte, l’hanno già adottato, mentre è una novità assoluta il fatto che si pensi di istituirlo coinvolgendo da subito più comuni. L’idea, ovviamente sempre che venga recepita, è che la sede sia itinerante presso l’uno o l’altro municipio“. Movimento Progetto Piemonte chiede anche che i sindaci ed i consiglio comunali tengano conto delle decisioni prese dal Consiglio dei Bambini e delle Bambine e ne diano risposte motivate.
„In questo modo – aggiunge Graziana Perin – abbiamo voluto dare un nostro contributo concreto, ad impatto economico bassissimo o praticamente nullo alla vita sociale della Pedanea. Siamo anche disposti ad illustrarlo nelle varie realtà municipali, ovviamente se ci verrà richiesto e auspichiamo che l’iniziativa trovi il più ampio sostegno“.

Richiesta di discussione dell'Ordine del Giorno su istituzione “Consiglio Comunale dei Bambine e delle Bambine delle Municipalità della Pedanea”

Egr.Sig.
Sindaco del Comune di
10010 – Colleretto Giacosa
Residenza Municipale

Egr.Sig.
Sindaco del Comune di
10010 – Loranzè
Residenza Municipale

Egr.Sig.
Sindaco del Comune di
10010 – Strambinello
Residenza Municipale

Egr.Sig.
Sindaco del Comune di
10010 – Quagliuzzo
Residenza Municipale

OGGETTO: richiesta discussione Ordine del Giorno su istituzione “Consiglio Comunale dei Bambine e delle Bambine delle Municipalità della Pedanea”

Si trasmette, allegata a questa lettera, copia di proposta di ordine del giorno elaborata dal Movimento Progetto Piemonte – MPP, nella quale si chiede alla Amministrazione Comunale ed al Consiglio Comunale in indirizzo di voler mettere in discussione il document che propone l’istituzione di un “Consiglio Comunale dei Bambine e delle Bambine delle Municipalità della Pedanea”
Analogo documento viene proposto dal nostro gruppo consigliare denominato “Lista Civica – Progetto Parella – MPP” all’Amministrazione ed al Consiglio Comunale di Parella.
Il Movimento Progetto Piemonte è un Movimento Politico aperto, laico ed aconfessionale, nato per iniziativa di un gruppo di cittadini piemontesi a Casale Monferrato, antica capitale del Monferrato il 24 giugno 2009, festa del Santo Patrono di Torino.

Il suo obiettivo prioritario è il conseguimento dello Statuto Speciale per il Piemonte sul modello di quelli già esistenti e previsti dalla Carta Costituzionale che costituisce il punto di riferimento fondante del Movimento, insieme ai valori di libertà ed autonomia contenuti nella Carta di Chivasso.
Scopo della presentazione della proposta di Ordine del Giorno alle Municipalità in indirizzo è quello di stimolare, attraverso un’iniziativa che ha già diversi precedenti in tutta Italia ed in Piemonte, la crescita civica dei piccolissimi e dei piccoli residenti nei Comuni di quella che un tempo era l’unica municipalità di Pedanea.
Ciò in quanto, inoltre, è ad avvalorare il percorso di dialogo avviato dalle Ammininistrazioni destinatarie della missiva, nella certezza di dare un contributo propositivo.
A disposizione di ogni chiarimento, e se le S.V. lo riterranno opportuno, per illustrare il documento ed il suo contenuto, davanti ai rispettivi Consigli Comunali, porgo distinti saluti.
Casale Monferrato, 22 ottobre 2010

IL PRESIDENTE
Movimento Progetto Piemonte
Dott. Massimo Iaretti

Proposta di costituzione del Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea

Gruppo Consigliare
Progetto Parella - MPP

Egr.Sig.
Sindaco del Comune di Parella

Il sottoscritti Pier Massimo Guarnero, caporuppo, Massimo Iaretti, Tiziana Perin, consiglieri del Gruppo Consigliare “Progetto Parella – MPP” presentano il seguente

ORDINE DEL GIORNO

VISTO percorso avviato dai Comuni di Colleretto Giacosa, Loranzè, Parella, Quagliuzzo, Strambinello, e formalizzato attraverso delibere recepite dai singoli consigli comunali

RILEVATO che le cinque municipalità in periodo antecedente della loro storia hanno fatto parte di una unica identità comunale chiamata Pedanea

EVIDENZIATO il valore primario che assumono la partecipazione e la consultazione della popolazione nel governo della cosa pubblica, nelle forme e nei modi regolamentati dallo Statuto Comunale, dallo Statuto della Regione Piemonte e della Costituzione della Repubblica Italiana

DATO il grande valore che assumono i giovani ed i giovanissimi nell’ambito di una comunità locale, come futuri elettori ed amministratori del domani

VALUTATA POSITIVAMENTE l’esperienza dei “Consigli Comunali dei Bambini e delle Bambine” e dei “Consigli Comunali dei Ragazzi e delle Ragazze” avviata sul territorio nazionale ed in specifico con diverse articolazioni in Piemonte

ESSENDO gli stessi laboratori costituiti per favorire la crescita civica dei piccoli cittadini come occasione di incontro per esprimere bisogni, desideri, sogni, cercando di realizzare dal punto di vista amministrativo i loro progetti condivisi

VISTA la storica occasione di creare un unico progetto condiviso rivolto ai piccoli cittadini delle Municipalità della Pedanea

SOTTOLINEATO ANCORA che lo Statuto Comunale valorizza la consultazione e la partecipazione come strumenti di appartenenza ad una Comunità civica

Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale di Parella

DA MANDATO AL SINDACO

- Affinchè d’intesa con gli altri Sindaci dei Comuni della Pedanea costituisce il “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea” prevedendo che nell’apposito Regolamento, che dovrà venire ratificato d’intesa dai rispettivi Consigli Comunali, entro 60 giorni dall’approvazione di questo ordine del giorno, siano contenute le seguenti indicazioni di indirizzo:
a) Il “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea” favorisca e promuova il senso di appartenenza alla comunità ed al territorio, la partecipazione attiva alla vita del Comune di appartenenza e degli altri Comuni della Pedanea, l’educazione civica, lo spirito critico, la capacità di progettare, cooperare e verificare, la capacità di prendere decisioni autonome e responsabili, una migliore conoscenza delle istituzioni, dei servizi pubblici e del loro funzionamento, la conoscenze del proprio ruolo e quello degli altri, proponendo iniziative ed imparando a rispettare le regole.
b) Sia aperto a tutti i bambini e bambine frequentanti le classi 4° e 5° primaria, nelle scuole presenti sul territorio di Pedanea e comunque residenti nelle 5 municipalità
c) Abbia sede, a turno, presso ognuno dei 5 palazzi municipali dei comuni della Pedanea
d) Abbia la durata di un anno scolastico
e) Alle sedute venga data la massima pubblicità, siano pubbliche e svolte con l’assistenza di un segretario comunale
f) Si svolgano almeno due volte all’anno
g) Nella prima riunione il Consiglio nomini al proprio interno un Presidente del “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea”
h) Le decisioni siano adottate con i voti della maggioranza assoluta dei consiglieri presenti
i) Le decisioni del “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea” sotto forma di pareri e proposte saranno verbalizzate e sottoposte alle Amministrazioni Comunali, singolarmente o collettivamente, le quali dovranno prenderle in considerazione e dare motivata risposta
j) Il “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea” potrà richiedere ai Sindaci dei Comuni, singolarmente o collettivamente, di porre all’ordine del giorno dei Consigli Comunali un argomento per la relativa discussione.
k) Il Presidente del “Consiglio Comunale dei Bambini e della Bambine delle Municipalità della Pedanea” prima di assumere le proprie funzioni farà promessa formale di fronte ai Sindaci delle 5 Municipalità e una volta in carica rappresenterà a tutti gli effetti il Consiglio.

Parella,
Pier Massimo Guarnero
Massimo Iaretti
Graziana Perin

domenica 10 ottobre 2010

Alcune precisazioni di Iaretti in seguito all'articolo pubblicato on line su Tuono News

Egregio direttore del giornale online Tuononews

Egregio Direttore,
Ringraziandola preliminarmente per lo spazio dedicato al mio intervento come Presidente del Movimento Progetto Piemonte, visti i commenti (sono un vostro lettore quotidiano perché credo che le testate online, specialmente a livello locale, siano una delle frontiere dell’informazione) Le chiedo di poter fare alcune precisazioni ed integrazioni a quanto pubblicato:
1) un gruppo di cittadini e cittadine, valsesiani e vercellesi, ha dato vita, nei giorni scorsi, ad una lista civica che concorrerà, con un proprio candidato presidente ed al di fuori degli schieramenti attuali, alle prossime elezioni per la Provincia di Vercelli. “Progetto Provincia Valsesia e Vercelli” aderisce al Movimento Progetto Piemonte e ha indicato lo scrivente come candidato presidente.
2) “La lista e l’MPP non vogliono essere un fuoco di paglia – dice ancora Iaretti – ed il nostro progetto lo scriveremo con la gente dopo averla sentita nelle nelle baite, nelle case, nei circoli, nelle piazze, nelle strade e ovunque ci sia data la possibilità di parlare e di confrontarci”. Quindi un programma che dovrà venire dal basso e non dall’alto, anche se ci sono alcuni punti fissi.
3) La Provincia di Vercelli, così come è oggi, con le sue limitazioni territoriali e la sua scarsa popolazione non ha più ragione di esistere. La fusione in un nuovo soggetto con Casale Monferrato sul genere della “coprovincia” o “Provincia federate”, tanto spinta dal deputato Roberto Rosso, rischia di nascere già morta se è solo una operazione aritmetica per mantenere in vita l’Ente Provincia. Allora si che si dovrebbe concordare con chi dice che è una operazione mirante solo a salvare delle sedie e delle poltrone. Noi crediamo fortemente, invece, all’integrazione della Valsesia, del Vercellese e del Casalese in un nuovo soggetto che vada dal Monte Rosa alle colline del Monferrato passanto per la pianura risicola. Esso sarebbe davvero un elemento di riequilibrio territoriale del Piemonte Nord Orientale
4) Riguardo alle critiche ed ai commenti sono sempre ben accetti quando costruttivi, ma non bisogna correre il rischio di cadere nelle chiacchere da bar. Mi spiego meglio: è vero che le Province, così come sono, servono poco, ma è altrettanto vero che lo Stato Italiano, e prima di lui il Regno Sardo Piemontese, erano modellati proprio su questi enti territoriali. Oggi abolire le Province senza prima riformare SERIAMENTE il sistema della autonomie locali (ad esempio mettendo un limite minimo di popolazione per i comuni “alla francese” di 10/15mila abitanti e valutati dei sistemi di cooperazione intercomunale, vuole dire soltanto creare del caos. E poi come la mettiamo con enti come le Camere di Commercio o articolazioni come le Questure o i Comandi provinciali dell’Arma dei Carabinieri. Noi non proponiamo una nuova, ulteriore, provincia, ma un ridisegno territoriale delle provincie nell’ambito della nostra regione, a partire da Vercelli.
Meglio che siano i piemontesi a decidere, piuttosto che qualche burocrate del ministero o qualche parlamentare che non sa neanche dove si trovano Alessandria, Casale Monferrato o Vercelli.
I cittadini hanno bisogno di fatti concreti. Noi cercheremo, se ce la faremo e se ci sarà data l’oppotunità, di farlo agendo e guardanto la gente negli occhi.
Il resto sono solo chiacchere, nascondendosi dietro uno pseudonimo o un nickname.
Grazie per l’ospitalità e complimenti per la linea editoriale.
Casale Monferrato, 9 ottobre 2010
Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte

venerdì 8 ottobre 2010

Provincia Federata Vercelli-Casale, Iaretti (MPP): "Un nuovo inizio, non una minestra riscaldata della vecchia cucina politica"

Fonte: Tuono News, Quotidiano di Alessandria e Provincia http://www.tuononews.it

Casale Monferrato - Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Massimo Iaretti (Movimento Progetto Piemonte), sull'ipotesi di provincia federata Vercelli-Casale: "Mi permetto di chiederle un poco dello spazio sulla sua testate per l’argomento che oggi è tornato di moda, ovvero la Provincia Federata Casale – Vercelli o Vercelli – Casale. Poiché ne scrivo e sostengo quest’idea da vent’anni circa (e all’epoca a Casale, la mia città natale, qualcuno mi prese per folle perché “se si va con Vercelli dobbiamo cambiare la targa dell’auto”) ritengo di dover mettere qualche puntino sulle “I”, anche alla luce dei tanti che saltano sul carro dell’ultima moda. Riguardo ai fatti concreti e non alle parole le prime proposte, non di mera provocazione politica, ma che entrano nella sostanza, i primi passi vennero compiuti da esponenti dell’allora area socialista e socialdemocratica. Ne ricordo alcuni: nel 1991 si svolse a Vercelli un incontro tra la sezione Psdi di Casale ed i gruppi consigliari alla Provincia ed al Comune di Vercelli da cui scaturì un ordine del giorno che venne presentato dal consigliere Emanuele Caradonna, all’epoca capogruppo socialdemocratico in Comune a Vercelli e, in conseguenza di questo, fu istituita una commissione per esplorare la possibilità dell’integrazione dei due territori. Qualcosa di simile è avvenuto quasi vent’anni dopo nella Provincia di Vercelli con la seconda amministrazione Masoero. Nei primissimi anni Novanta, l’avvocato Roberto Scheda, nella veste di presidente della Cassa di Risparmio di Vercelli elaborò un progetto turistico delle terre del riso e del vino che, tradotto in cartografia, poteva delimitare i confine di una nuova provincia da Gattinara a Moncalvo. Le idée, all’epoca molto avanti di Scheda, vennero rispedite al mittente da tutta la classe politica casalese in un convegno nell’appena inaugurato Teatro Municipale. L’unica voce che si levò a favore fu quella di Gianni Cardillo, capogruppo Psdi a Palazzo San Giorgio. Poi c’è stata la mozione di Mario Oddone – Uniti per Casale – che chiedeva all’amministrazione casalese di pronunciarsi per un rapporto con Vercelli, che venne però cassata dal centrosinistra al governo della città a larga maggioranza. Tra le voci che si espressero a favore della co – provincia, vorrei ricordare anche quelle di Cristiano Bussola (chissà se lo ricorda) , dell’ex deputato Alda Grassi e, anche, sommessamente, la mia. Oggi le cose sono cambiate ma il metodo pare lo stesso. A determinare l’accelerazione è stata la ventilate ipotesi di sopprimere la Provincia di Vercelli a fare muovere Roberto Rosso, vice presidente della Regione e deputato che è riuscito a mettere in piedi una campagna davvero molto efficace sul piano mediatico (e su questo Roberto è davvero bravo). Ma il rischio è quello di seguire la logica della politica di sempre, ovvero di rincorrere una emergenza soltanto quando i buoi sono scappati o stanno per scappare. A giudizio mio, e del Movimento Progetto Piemonte che rappresento, la nuova provincial se nasce come semplice aggregazione territoriale di Vercelli e di Casale, senza tenere conto della Valsesia, rischia di essere semplicemente il frutto di una somma algebrica, ovvero Vercelli + Casale – Valsesia = tutto come prima. La provincia federata, ammesso che nasca davvero, se dovesse seguire questo ragionamento sarebbe soltanto un tentativo di mantenere in vita un ente provincia, non, al contrario, di dare vita ad una nuova aggregazione territoriale che potrebbe avere un ruolo nel Piemonte del terzo millennio, in particolare con un ruolo di cerniera nel Piemonte Orientale, sia sotto l’aspetto agricolo, che turistico, che produttivo, che culturale. Se, invece, la Valsesia assecondasse l’idea di chi la vuole con Novara, o seguisse i sogni minoritari di una cantonalizzazione o ci fossero altre fughe in avanti – come quella recentemente proposta di un passaggio di Borgo d’Ale, Santhià ed Alice Castello alla Provincia di Biella – il territorio sarebbe mutilato in partenza. E per fare un ibrido senza nè capo nè coda è meglio lasciare le cose come stanno. Casale in questo ambito un ruolo lo può e deve avere. Se è vero che è Capitale del Monferrato perché il Sindaco Giorgio Demezzi non convoca gli Stati Generali dell’Antico Marchesato, che porterebbero al confronto amministrazioni come quella di Trino, di Moncalvo e, perché no, di Chivasso (che non farà parte dell’area metropolitana di Torino e con Casale ha legami attraverso la Valcerrina ed l’antico collegio senatoriale), e non si inizia così a gettare le basi per una proposta di provincia unitaria che si confronti con il Vercellese e la Valsesia e proceda in tempi brevi verso la nuova realtà provinciale. In questo modo si potrà iniziare a gettare le davvero le basi di un processo serio che guarda al concreto. Altrimenti ci saranno sempre e solo speranze. E, come recita un proverbio, chi vive sperando muore ….. E siccome, personalmente e come MPP, riteniamo che “tempus regit actum”, saremo presenti con una nostra lista ed nostro candidate presidente alle prossime elezioni provinciali di Vercelli (ovviamente se e quando si faranno) mettendo al primo punto la provincia federata della Valsesia, delle Terre d’acqua e del Monferrato Casalese."

Un casalese si candida alla guida della Provincia di Vercelli. E' Massimo Iaretti esponente del Movimento Progetto Piemonte

Un casalese si candida alla guida della Provincia di Vercelli. E' Massimo Iaretti esponente del Movimento Progetto Piemonte: 'Non saremo un fuoco di paglia'

Fonte: Casale News http://www.casalenews.it/index

8 Ottobre 2010 – CASALE – Un gruppo di cittadini e cittadine, valsesiani e vercellesi, ha dato vita, nei giorni scorsi, ad una lista civica che concorrerà, con un proprio candidato presidente, al di fuori degli schieramenti attuali, alle prossime elezioni per la Provincia di Vercelli.
"Progetto Provincia Valsesia e Vercelli" aderisce al Movimento Progetto Piemonte (nato il 24 giugno 2009 con lo scopo di trasformare il Piemonte in Regione a Statuto Speciale, attualmente con rappresentanze istituzionali nei consigli comunali di Parella nel Canavese e di Rosignano Monferrato in provincia di Alessandria) ha indicato come candidato Massimo Iaretti, giornalista e consulente di sicurezza del lavoro.
Cinquant’anni compiuti a giugno, è nato a Casale Monferrato, di famiglia originaria valsesiana (di Gattinara) è piuttosto radicato anche a Vercelli e nel Vercellese lavorandovi da oltre 20 anni.
"Partiamo con largo anticipo rispetto alla data delle elezioni, peraltro solo ipotetica – dice Massimo Iaretti – perché è nostra intenzione fare conoscere il nostro progetto per la Valsesia, il Vercellese e non solo, ai cittadini, in quanto è nostra intenzione avere sempre con loro un contatto diretto e trasparente e fare seguire, ove sia possibile, alle parole vuote, dei fatti concreti. La nostra sarà una campagna elettorale lunga, sobria, senza apparenze inutile, dagli enormi manifesti che campeggiano da sempre sui muri di Vercelli, agli spot sui mass media. Cercherò, e insieme a me tutti coloro che appartengono alla mia formazione politica, incontri e contatti personali, ovunque e dovunque sia possibile".
Un primo esempio "sul campo" verrà dall’organizzazione che "Progetto Provincia Valsesia Vercelli" intende darsi. Nei prossimi giorni verrà completato l’organico dei "delegati di collegio", ovvero di coloro che si occuperanno delle varie parti del territorio provinciale e saranno sul posto referenti della lista civica e punto di osservatorio e di ascolto verso i cittadini,sia prima che dopo le elezioni, qualunque ne sarà l’esito.
"La lista e l’MPP non vogliono essere un fuoco di paglia – dice ancora Iaretti – ed il nostro progetto lo scriveremo con la gente dopo averla sentita nelle baite, nelle case, nei circoli, nelle piazze, nelle strade e ovunque ci sia data la possibilità di parlare e di confrontarci".
Quindi un programma che dovrà venire dal basso e non dall’alto, anche se ci sono alcuni punti fissi.
"Sin d’ora diciamo – continua Massimo Iaretti – che il nuovo presidente ed il nuovo consiglio provinciale di Vercelli dovranno avere la capacità e la responsabilità di costruire un ente territoriale nuovo.
La Provincia di Vercelli, così come è oggi, con le sue limitazioni territoriali e la sua scarsa popolazione non ha più ragione di esistere.
La fusione in un nuovo soggetto con Casale Monferrato sul genere della "coprovincia" o "Provincia federate", tanto spinta dal deputato Roberto Rosso, rischia di nascere già morta se è solo una operazione aritmetica per mantenere in vita l’Ente Provincia.
Allora si che si dovrebbe concordare con chi dice che è una operazione mirante solo a salvare delle sedie e delle poltrone. Noi invece crediamo fortemente all’integrazione della Valsesia, del Vercellese e del Casalese in un nuovo soggetto che vada dal Monte Rosa alle colline del Monferrato passando per la pianura risicola. Esso sarebbe davvero un elemento di riequilibrio territoriale del Piemonte Nord Orientale e consentirebbe una promozione del territorio attraverso le sue potenzialità turistiche, culturali, agroalimentari, socio – produttive".
Iaretti indica, con larghissimo anticipo, quali saranno - ovviamente se i cittadini della Valsesia e del Vercellese daranno fiducia a lui ed alla lista che lo sosterrà – i primi due atti che compirà a livello provinciale: l’immediata costituzione di un tavolo di lavoro istituzionale per aprire da subito a Casale ed all'area Casalese per la creazione del nuovo ente territoriale e la modifica dello Statuto Provinciale con la previsione dell’istituzione del "Cantone Valsesia" quale soggetto autonomo e componente della nuova Provincia.
Sui vari aspetti socio – economici e strutturali, nonché sull’importantissima questione della sanità, il cui patrimonio va comunque e sempre difeso con forza, "Progetto Provincia Valsesia Vercelli" elaborerà dei documenti specifici, frutto del confronto tra le idee dei suoi aderenti e la popolazione. In questo modo si cercherà di "somministrare" a Valsesiani e Vercellesi, rendendoli partecipi, un piatto davvero diverso e non la solita minestra riscaldata della partitocrazia.
Questo affinché Vercelli e la Valsesia continuino ad essere protagonisti di un territorio autonomo, con un ruolo determinante nell’economia del Piemonte.

Redazione On Line

giovedì 7 ottobre 2010

Per la gestione associata dei servizi. INSIEME I COMUNI DELLA PEDANEA. Iaretti dell'MPP ha ottenuto il coinvolgimento di tutti i gruppi consigliari

Fonte: La Gazzetta del Canavese, Giovedì 7 ottobre 2010 - Anno 5 - n. 38 - pag. 6

I comuni che facevano parte della municipalità di Pedanea torneranno a lavorare insieme?
La legge prevede ormai che i centri con meno di 5mila abitanti (e meno di 3000 in montagna) debbano trovare delle forme di gestione associata dei
servizi. Così Colleretto Giacosa, Loranzè, Strambinello, Quagliuzzo e Parella hanno iniziato un cammino per gestire in comune alcune funzioni (amministrazione, gestione e controllo, polizia locale, istruzione pubblica, viabilità e trasporti, gestione del territorio e ambiente) che passa attraverso
una delibera di consiglio che dà mandato ai sindaci di proseguire il cammino. L’atto, già votato da Colleretto Giacosa, Strambinello e Quagliuzzo, è
stato approvato all’unanimità da Parella nella seduta di mercoledì sera, mentre per Loranzè si attendono tempi leggermente più lunghi. Il provvedimento è stato illustrato dal Sindaco Roberto Comitini, che ha sottolineato la necessità di andare nella direzione della gestione dei servizi associati, mentre Massimo Iaretti (Presidente di Movimento Progetto Piemonte) ha chiesto ed ottenuto il coinvolgimento attivo di tutti i gruppi
consigliari (la lista civica che sostiene il sindaco, MPP ed MFL) attraverso la conferenza dei capigruppo, «in modo che ogni passaggio di un percorso
così cruciale per la comunità parellese venga condiviso da ogni sua componente». La delibera prevede che il Sindaco relazioni in consiglio sugli esiti
degli approfondimenti con una cadenza di almeno due mesi e le conclusioni arrivino entro il 30 aprile dell’anno prossimo. Il Consiglio di Parella è stato
preceduto da una breve ed appassionata comunicazione di Laura Rocchietta, rappresentante di Libera per l‘Eporediese, l’associazione contro le mafie, che ha illustrato le attività dell’associazione fondata da don Ciotti. E presto potrebbe venire portata in consiglio la proposta di adesione di Parella al sodalizio, analogamente a quanto è avvenuto nella vicina Strambinello.

mercoledì 6 ottobre 2010

In vista delle provinciali del 2011 nasce la Lista Civica "Progetto Provincia Valsesia Vercelli" che aderisce al MPP, Iaretti candidato presidente

In vista delle provinciali del 2011 nasce la Lista Civica "Progetto Provincia Valsesia Vercelli" che aderisce al Movimento Progetto Piemonte - Massimo Iaretti candidato presidente

Un gruppo di cittadini e cittadine, valsesiani e vercellesi, ha dato vita, nei giorni scorsi, ad una lista civica che concorrerà, con un proprio candidato presidente, al di fuori degli schieramenti attuali, alle prossime elezioni per la Provincia di Vercelli.

"Progetto Provincia Valsesia e Vercelli" aderisce al Movimento Progetto Piemonte (nato il 24 giugno 2009 con lo scopo di trasformare il Piemonte in Regione a Statuto Speciale, attualmente con rappresentanze istituzionali nei consigli comunali di Parella nel Canavese e di Rosignano Monferrato in provincia di Alessandria) ha indicato come candidato Massimo Iaretti, giornalista e consulente di sicurezza del lavoro.

Cinquant’anni compiuti a giugno, è nato a Casale Monferrato, di famiglia originaria valsesiana (di Gattinara) è piuttosto radicato anche a Vercelli e nel Vercellese lavorandovi da oltre 20 anni.

"Partiamo con largo anticipo rispetto alla data delle elezioni, peraltro solo ipotetica – dice Massimo Iaretti – perché è nostra intenzione fare conoscere il nostro progetto per la Valsesia, il Vercellese e non solo, ai cittadini, in quanto è nostra intenzione avere sempre con loro un contatto diretto e trasparente e fare seguire, ove sia possibile, alle parole vuote, dei fatti concreti. La nostra sarà una campagna elettorale lunga, sobria, senza apparenze inutile, dagli enormi manifesti che campeggiano da sempre sui muri di Vercelli, agli spot sui mass media. Cercherò, e insieme a me tutti coloro che appartengono alla mia formazione politica, incontri e contatti personali, ovunque e dovunque sia possibile".

Un primo esempio "sul campo" verrà dall’organizzazione che "Progetto Provincia Valsesia Vercelli" intende darsi. Nei prossimi giorni verrà completato l’organico dei "delegati di collegio", ovvero di coloro che si occuperanno delle varie parti del territorio provinciale e saranno sul posto referenti della lista civica e punto di osservatorio e di ascolto verso i cittadini,sia prima che dopo le elezioni, qualunque ne sarà l’esito.

"La lista e l’MPP non vogliono essere un fuoco di paglia – dice ancora Iaretti – ed il nostro progetto lo scriveremo con la gente dopo averla sentita nelle baite, nelle case, nei circoli, nelle piazze, nelle strade e ovunque ci sia data la possibilità di parlare e di confrontarci".

Quindi un programma che dovrà venire dal basso e non dall’alto, anche se ci sono alcuni punti fissi.

"Sin d’ora diciamo – continua Massimo Iaretti – che il nuovo presidente ed il nuovo consiglio provinciale di Vercelli dovranno avere la capacità e la responsabilità di costruire un ente territoriale nuovo.

La Provincia di Vercelli, così come è oggi, con le sue limitazioni territoriali e la sua scarsa popolazione non ha più ragione di esistere.

La fusione in un nuovo soggetto con Casale Monferrato sul genere della "coprovincia" o "Provincia federate", tanto spinta dal deputato Roberto Rosso, rischia di nascere già morta se è solo una operazione aritmetica per mantenere in vita l’Ente Provincia.

Allora si che si dovrebbe concordare con chi dice che è una operazione mirante solo a salvare delle sedie e delle poltrone".

Noi invece crediamo fortemente all’integrazione della Valsesia, del Vercellese e del Casalese in un nuovo soggetto che vada dal Monte Rosa alle colline del Monferrato passando per la pianura risicola. Esso sarebbe davvero un elemento di riequilibrio territoriale del Piemonte Nord Orientale e consentirebbe una promozione del territorio attraverso le sue potenzialità turistiche, culturali, agroalimentari, socio – produttive".

Iaretti indica, con larghissimo anticipo, quali saranno - ovviamente se i cittadini della Valsesia e del Vercellese daranno fiducia a lui ed alla lista che lo sosterrà – i primi due atti che compirà a livello provinciale: l’immediata costituzione di un tavolo di lavoro istituzionale per aprire da subito a Casale ed all'area Casalese per la creazione del nuovo ente territoriale e la modifica dello Statuto Provinciale con la previsione dell’istituzione del "Cantone Valsesia" quale soggetto autonomo e componente della nuova Provincia.

Sui vari aspetti socio – economici e strutturali, nonché sull’importantissima questione della sanità, il cui patrimonio va comunque e sempre difeso con forza, "Progetto Provincia Valsesia Vercelli" elaborerà dei documenti specifici, frutto del confronto tra le idee dei suoi aderenti e la popolazione. In questo modo si cercherà di "somministrare" a Valsesiani e Vercellesi, rendendoli partecipi, un piatto davvero diverso e non la solita minestra riscaldata della partitocrazia.

Questo affinché Vercelli e la Valsesia continuino ad essere protagonisti di un territorio autonomo, con un ruolo determinante nell’economia del Piemonte.

Vercelli, 5 ottobre 2010

Massimo Iaretti

Presidente Movimento Progetto Piemonte

lunedì 20 settembre 2010

Intervento di MPP sulla Scuola di Rosignano Monferrato

Egr. Sig. Dott. Marco Giorcelli
Direttore de “Il Monferrato”

Egregio Direttore,
Dopo aver letto su “Il Monferrato” del 14.09.2010 l’articolo “Scuola chiusa a Rosignano: lezioni all’Ideal e in biblioteca” a firma Pier Luigi Rollino l’impressione avuta era quella di aver letto un libro di Henry Turtledove, maestro nel narrare gli “Universi Paralleli” o che Virgilio abbia scritto una undicesima Ecloga delle Bucoliche. Le dichiarazioni del Sindaco, riportate da Rollino, infatti, sembrano voler “passare in cavalleria” l’essenza del problema, ovvero che la scuola a Rosignano è partita il giorno13 con un cantiere aperto, cantiere che poteva essere evitato se i lavori che sono stati realizzati fossero stati compiuti nei 19 mesi precedenti. I documenti parlano chiaro: nel gennaio 2009 un accertamento aveva avanzato dubbi sulla idoneità statica dei solai al piano rialzato ed al primo piano dell’edificio scolastico di Rosignano. Il 26 e 27 agosto 2010 è stato compiuto un nuovo sopralluogo e la conseguente prova di carico sui 2 solai, svolta alla presenza di tecnico incaricato e del responsabile tecnico comunale, ha denotato la necessità dell’intervento di rinforzo al pavimento del primo piano. A questo punto la Giunta Municipale ha agito certamente con celerità e, dati i tempi stretti qualche disagio come quello che si è verificato era inevitabile. Ma,intanto,erano trascorsi ben 19 mesi dal gennaio 2009 e ci sarebbe stato tutto il tempo per intervenire in modo programmato e con ampio anticipo. Le preoccupazioni sollevate da Paolo Pensa sono dunque assolutamente giustificate,tanto più che si tratta di sicurezza di un ambiente di lavoro,oltre che di una comunità di rischio, dove i maggiori utenti sono insegnanti e bambini. E bene ha fatto, giunti a questo punto, il dirigente scolastico a richiedere che venissero compiuti con urgenza.Tutto questo prego di pubblicare per completezza di informazione e non per polemica sterile.
Rosignano Monferrato, 20 settembre 2010

Dott. Massimo Iaretti
Portavoce Lista Civica “Progetto Rosignano”
Presidente MPP – Movimento Progetto Piemonte

Interpellanza per la Scuola di Rosignano Monferrato

Egr.Sig.
Sindaco del Comune di Rosignano Monferrato.

I sottoscrittI Paolo Pensa,  Monica Pozzi, Alessandro Trevisan consiglieri del Gruppo Consigliare “Per Rosignano e Frazioni” presentano  la seguente

 INTERPELLANZA
 
VISTO il sopralluogo effettuato il 26 e 27 agosto 2010 da parte della ditta Ides di Brescia, durante il quale sono state effettuate prove di carico al piano rialzato ed al primo piano dell’edificio scolastico in via Roma, proprietà del Comune di Rosignano Monferrato, alla presenza del Tecnico incaricato dal Comune e del Responsabile del ServizioTecnico comunale.
 
SOTTOLINEATO che tali prove avevano lo scopo di accertare l’idoneità statica già messa in precedenza in dubbio dopo gli accertamenti del mese di gennaio2009
 
RILEVATO che le prove di carico hanno evidenziato la necessità di un rinforzo strutturale al pavimento del primo piano e che la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di OzzanoMonferrato aveva richiesto che detto intervento avvenisse  prima dell’inizio della scuola
 
DATO che la Giunta Municipale con deliberazione n° 82 del 31 agosto assegnava incarico a tecnico esterno per la progettazione e con deliberazione n°83 del 4 settembre 2010 approvava gli atti esecutivi ed i provvedimenti conseguenti
 
SOTTOLINEANDO che il 13 settembre 2010, data di inizio dell’anno scolastico la scuola non era utilizzabile perché vi erano i lavori in corso.
 
RILEVATO che dal mese di gennaio 2009 sino al mese di agosto 2010 sono intercorsi ben 19 mesi
 
INTERPELLANO
 
Il Sindaco e la Giunta Municipale per sapere:
-         Per quale motivo le prove di carico effettuate nel mese di gennaio 2009 siano rimaste senza seguito e si siano dovuti attendere  ben 19 mesi senza che alcun intervento risolutore del problema fosse stato messo in atto o programmato dall’Amministrazione Comunale;
 
Rosignano Monferrato, 20 settembre 2010
 Paolo Pensa
 Monica Pozzi
 Alessandro  Trevisan

giovedì 9 settembre 2010

Impegni estivi del Movimento Progetto Piemonte. Il presidente Iaretti alla mostra per ricordare l’UOPA. Intervistato in televisione ad Altaitalia TV

Impegni estivi del Movimento Progetto Piemonte. Il presidente Iaretti alla mostra per ricordare l’UOPA. E in televisione ad Altaitalia TV intervistato da Daniele Godio

Anche in estate la politica non va in ferie. Così il Movimento Progetto Piemonte – MPP non ha smesso la propria attività durante il periodo agostano. Il presidente Massimo Iaretti è intervenuto il 7 agosto a Villa Caselli, in Comune di Masera (Provincia del VCO) in occasione della mostra allestita per ricordare la nascita dell’UOPA, l’Unione Ossolana per l’Autonomia, alla quale è stato dedicato recentemente un bel testo del giornalista ossolano Uberto Gandolfi. Nella suggestiva cornice di Villa Caselli, dunque, si è parlato della nascita del movimento politico, con la partecipazione di alcuni esponenti storici dell’UOPA, e del presidente della commissione cultura del Consiglio Regionale Marinello. Uberto Gandolfi, che moderava i lavori ha consegnato a Iaretti una copia originale del numero unico de “L’Autonomia”, storica testate che conteneva le ragioni che furono alla base delle rivendicazioni delle genti dell’Ossola e della Cannobina nel richiedere l’istituzione di una ragione a Statuto Speciale. Correva l’anno1978. Iaretti, nei mesi precedenti aveva, anche in forma ufficiale come presidente dell’MPP, recensito il testo di Uberto Gandolfi e l’intervento era stato ripreso sull’Eco Risveglio dell’Ossola.
Sabato 4 e domenica5 (in replica) invece è andata in onda sull’emittente Altaitalia TV una lunga intervista – una ventina di minuti – al presidente dell’MPP, effettuata in studio dal caporedattore Daniele Godio. Nel suo intervento Massimo Iaretti, incalzato dalle domande del conduttore, ha spiegato quali sono le priorità del Movimento che ha alla base del suo progetto la concessione dello Statuto Speciale per il Piemonte, e precisato che l’MPP sarà presente alle prossime elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Vercelli con proprie liste.
Casale Monferrato, 9 settembre 2010

mercoledì 14 luglio 2010

Comunicato stampa emesso dall'Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Casale Monferrato, Ing. Giorgio Demezzi, in risposta alla lettera di MPP

Provincia federata: Demezzi replica alla lettera aperta

A seguito di una lettera aperta inviatagli dal “Movimento Progetto Piemonte” e ad altri articoli apparsi recentemente, Il Sindaco Giorgio Demezzi ha voluto rilasciare la dichiarazione seguente:

“Vengo chiamato in causa pubblicamente dal presidente del “Movimento Progetto Piemonte” sulla questione della provincia federata Casale-Vercelli e mi vedo costretto a ritornare su questo argomento per il quale ho già più volte espresso il mio punto di vista che potrei sintetizzare con due parole: Prudenza e Concertazione.

Dal momento però che gli organi d'informazione locali sia sulla carta stampata come pure sul web hanno attribuito a questo tema attenzioni particolari raccogliendo commenti assai accorati, proverò ad aggiungere qualche riflessione.

Se per ipotesi ponessimo intorno a un tavolo sul quale è dispiegata una carta geografica del Piemonte tutte le persone che in questo momento pronunciano sentenze su questo argomento, potremmo assistere ad un grande gioco di società – un misto tra Risiko e Monopoli – dove uno annette Chivasso, l'altro la Valsesia, un altro ancora compra il Tribunale, mentre il vicino rilancia sull'Ufficio delle Entrate, il tutto con un grande sventolio di vessilli dell'antico Marchesato e delle città ducali e marchionali!

Come si può affermare a sostegno delle proprie idee che si tratta di una proposta “assolutamente rivoluzionaria, comunque vada a finire, e speriamo finisca bene”! Oppure “con la provincia federata si sale su un'altra orbita, non si passa più da Alessandria e si diventa titolari dell'esercizio di funzioni proprie. Per questo non dovrebbero esserci opposizioni da parte di nessuno”! Ma stiamo giocando al “gratta e vinci” tentando la fortuna oppure – come dicevo poc'anzi – al Risiko pensando di annetterci un territorio senza che vi sia resistenza di sorta!

Polemiche e battute a parte torno a ribadire che ci troviamo di fronte ad un progetto che richiede un ampio confronto sul territorio dal quale possa scaturire una condivisione di intenti e solo in presenza di quest'ultimi individuare le tappe di un percorso aggregativo.

Se si dovesse ottemperare agli “aut-aut” del tipo “O si va con Vercelli o si fallisce” si rischierebbe di circoscrivere la partita tra due comuni viciniori; ma anche l'ipotesi di considerare un territorio che comprenda Moncalvo, Trino, Chivasso, la Valsesia e perché no mettiamoci anche Alba ed Acqui Terme, più che sponsorizzare Casale sarebbe un passo concreto verso il raggiungimento dell'obiettivo prioritario sancito dall'art.2 dello Statuto del Movimento Progetto Piemonte: “rafforzamento e ampliamento dello Statuto della Regione Piemonte e la concessione alla stessa dello status di Regione a Statuto Speciale, riconoscendosi nella tradizione autonomista piemontese....”!

Il buon senso suggerisce di procedere su questo percorso escludendo voli pindarici e scelte impulsive ed avventate tenendo invece bene in mente due concetti: Prudenza e Concertazione”.

Casale Monferrato, 14 luglio 2010

domenica 11 luglio 2010

Lettera aperta per la convocazione degli Stati Generali del Monferrato

Egr.Sig.
Dott. Ing. Giorgio Demezzi
Sindaco del Comune di
Casale Monferrato
Residenza Municipale

OGGETTO: Lettera aperta per la convocazione degli Stati Generali del Monferrato

Signor Sindaco,
il recente dibattito su una nuova collocazione territoriale di Casale Monferrato e del Monferrato Casalese in un ambito che potrebbe essere diverso da quello attuale della Provincia di Alessandria rinnova anche interrogativi ed ipotesi su quello che potrebbe essere il ruolo della Città di Casale Monferrato.
La Sua Amministrazione, in discontinuità con quelle precedenti e con una visione di prospettiva ha assegnato una delega a "Casale Capitale del Monferrato".
Tale delega, a sommesso avviso, postula la necessità di fare scelte politiche in direzione della riaffermazione del ruolo della Città rispetto ad un territorio che non è soltanto quello del Monferrato Casalese (che peraltro, soprattutto in Valcerrina risente, per alcuni comuni della fascia collinare, di un’attrazione verso la provincia astigiana) ma deve venire visto in una accezione più ampia che coinvolga gli antichi centri ducali e marchionali come Moncalvo, Trino, Chivasso e - perché no anche se non vi è soluzione di continuità territoriale con il Monferrato Casalese - Alba ed Acqui Terme.
Di qui, sempre a sommesso avviso, la necessità di esaltare un ruolo della Municipalità di Casale Monferrato su un’area territoriale più vasta, al di fuori dei confine della Provincia di Alessandria e di quelli del Monferrato Casalese la cui integrità nelle scelte non deve essere scudo per mantenere lo stato di "motore immobile dell’Universo" (mi scuso per aver disturbato Aristotele) in cui versa Casale da anni e che è stato causa dei passi indietro compiuti dalla Città.
Signor Sindaco,
come presidente di Movimento Progetto Piemonte, movimento politico che nel suo Statuto ha posto tra le priorità la valorizzazione e l’esaltazione del ruolo del Piemonte e delle sue componenti territoriali, Le chiedo formalmente di iniziare un percorso che abbia come punto di arrivo le convocazione degli Stati Generali del Monferrato, da svolgersi nella nostra Città, allargandone la partecipazione non soltanto alle Amministrazioni ed ai Sindaci, ma soprattutto alle forze economiche e sociali che su questo ambito territoriale esistono.
Esso sarebbe, sempre a sommesso avviso, un chiaro atto di volontà politica del ruolo di "Casale Capitale del Monferrato" che consentirebbe – di concerto con le altre Amministrazioni - di delineare il ruolo socio – economico della Città di Casale Monferrato e del territorio all’interno del "Sistema Piemonte" in generale e potrebbe fare anche valere il peso del territorio stesso all’interno di ogni nuova, possibile, realtà provinciale venisse a crearsi.
Sicuramente molto di più dell’organizzazione di singoli eventi.
A disposizione per ogni chiarimento, rimanendo in attesa di conoscere le Sue determinazioni, porgo i miei più cordiali saluti.
Casale Monferrato, 11 luglio 2010
IL PRESIDENTE
Movimento Progetto Piemonte
Dott. Massimo Iaretti

sabato 10 luglio 2010

Rassegna Stampa, articolo tratto da Casale News. 'Se non si va con Vercelli, il declino di Casale e del casalese sarà irreversibile'

'Se non si va con Vercelli, il declino sarà irreversibile'
Il grido d'allarme di Nuove Frontiere nel forum sulla provincia federata. Caire: 'C'è il rischio che Casale diventi una frazione di Alessandria'

Fonte: Casalenews http://www.casalenews.it/index

9 Luglio 2010 – CASALE – “O si va con Vercelli o si fallisce”. È il messaggio che lancia Carlo Caire, consigliere comunale di Nuove Frontiere, al termine del forum indetto dalla lista civica per discutere con i simpatizzanti sull’ipotesi di provincia federata. La proposta è stata lanciata un mese fa, nella stessa sala del Candiani (in cui intervenne, anche se brevemente, il vicepresidente della Regione Roberto Rosso, sostenitore del progetto) in cui ora Nuove Frontiere stila un primo bilancio, dopo che si è chiuso il ‘primo giro’ di interventi: il sasso è stato lanciato, qualcosa si è mosso (i sindaci di Casale e Vercelli si sono incontrati e, il 19 luglio, Demezzi incontrerà i sindaci dei paesi), qualcuno, soprattutto a sinistra, si è opposto. Cosa emerge? Una diffusa sfiducia nella propria classe dirigente (“Ho visto nei politici casalesi incredibili episodi di soggezione nei confronti degli alessandrini” osserva Giancarlo Curti), la consapevolezza che, se non si raggiungono e coinvolgono le popolazioni, difficilmente il progetto andrà avanti. C’è pure qualche cautela. “Andiamoci piano con Vercelli” avverte Mario Oddone, pur essendo complessivamente favorevole. “I vercellesi ci vedono come una preda da mettere nel carniere, per superare il trauma della perdita del Biellese”, aggiunge il consigliere comunale Giampiero Farotto (Pdl). Ma su tutto la paura di un declino irreversibile: “Ma davvero vogliamo diventare una frazione di ventimila abitanti di Alessandria?” si chiede, retoricamente e sperando che la risposta della società civile monferrina sia negativa, Caire.

CURTI: “UNA PROPOSTA RIVOLUZIONARIA, SALIREMMO SU UN'ALTRA ORBITA”

Per il battagliero Giancarlo Curti, la proposta “è assolutamente rivoluzionaria, comunque vada a finire, e speriamo finisca bene. Nella provincia di Alessandria Casale è sempre decaduta, e questa è opinione di tutti, anche di chi non ci appoggia. Ne parliamo ogni giorno con avvocati, architetti, liberi professionisti, che ripetono la stessa cosa: le altre città – Alessandria, Acqui, Tortona e Novi – parlano e si mettono d’accordo, mentre noi casalesi siamo all’oscuro di tutto”.
“Con la provincia federata – puntualizza Curti – si sale su un’altra orbita, non si passa più da Alessandria e si diventa titolari dell’esercizio di funzioni proprie. Per questo non dovrebbero esserci opposizioni da parte di nessuno, ma sono preoccupato delle nostra classe politica: in passato ho assistito ad episodi di soggezione incredibile dei politici casalesi nei confronti degli alessandrini”.

Intervento di Claudio Martinotti Doria, storiografo del Monferrato, ha rivelato al pubblico alcuni esempi importanti dei secolari legami storici, culturali, devozionali ed economici con il Vercellese.

MARTINOTTI DORIA: “I NOSTRI POLITICI STUDINO LA STORIA”

L’intervento di Claudio Martinotti Doria, esperto di storia, consigliere di Alexala e vicino alle posizioni di Nuove Frontiere, è tutto per confutare quanti hanno detto (soprattutto nel Partito Democratico) che Casale e Vercelli non hanno legami storici. Affermazioni che non gli sono andate giù: “Chi ha sostenuto che il Monferrato è nato ad Acqui e non ha legami con Vercelli forse crede davvero alla leggenda che il Monferrato sia nato perché Aleramo ha cavalcato per tre giorni. Non è cosi: chi ha responsabilità istituzionali e parecchio tempo libero a disposizione dovrebbe fare lo sforzo di leggere un libro di storia”. Martinotti Doria ha poi concluso l'intervento citando una serie di esempi dei profondi e secolari legami storici, economici e culturali con il Vercellese.

IARETTI: “CASALE CONVOCHI GLI STATI GENERALI DELL’ANTICO MARCHESATO”

Per Massimo Iaretti, esponente del Movimento Progetto Piemonte: “Ci saranno perdite, perché la Valcerrina e la Valsesia non ci seguiranno e si rischi di creare un ibrido senza capo né coda. Casale convochi allora gli Stati Generali dell’Antico Marchesato, che porterebbero al confronto amministrazioni come quella di Trino, di Moncalvo e, perché no, di Chivasso (che non farà parte dell’area metropolitana di Torino e con Casale ha legami attraverso la Valcerrina ed l’antico collegio senatoriale), iniziando così a gettare le basi per una proposta di provincia unitaria che si confronti con il Vercellese e la Valsesia e proceda in tempi brevi verso la nuova realtà provinciale”.

CAIRE: “SE NON CI MUOVIAMO IN FRETTA CI TOLGONO PURE IL TRIBUNALE”

Le conclusione della serata le tira Carlo Caire: “Dobbiamo approfittare dell’occasione, senza troppe divisioni interne. E fare in fretta, altrimenti continuiamo a perdere. Pensiamo al tribunale: prima o poi ce lo toglieranno, a meno che diventiamo capoluogo di Provincia: credete che osino togliere il tribunale a un capoluogo di provincia? Occorre pungolare dal basso e non delegare nulla alla classe politica. Dobbiamo convincere gli amministratori a prendere quella decisione che, se è appoggiata dalla città, non potranno ignorare. Altrimenti il declino è certo, ci attende il fallimento. Ma vogliamo davvero che Casale diventi una piccola frazione di ventimila abitanti di Alessandria?”

Redazione On Line

mercoledì 7 luglio 2010

Sulla ipotesi di Provincia Federata. Massimo Iaretti (MPP): “Un nuovo inizio non una minestra riscaldata della vecchia cucina politica”.

Sulla ipotesi di Provincia Federata. Massimo Iaretti (MPP): “Un nuovo inizio non una minestra riscaldata della vecchia cucina politica”. Proposta di convocare gli Stati Generali dell’Antico Marchesato di Monferrato
Egregio direttore,
mi permetto di chiederle un poco dello spazio sulla sua testate per l’argomento che oggi è tornato di moda, ovvero la Provincia Federata Casale – Vercelli o Vercelli – Casale.
Poiché ne scrivo e sostengo quest’idea da vent’anni circa (e all’epoca a Casale, la mia città natale, qualcuno mi prese per folle perché “se si va con Vercelli dobbiamo cambiare la targa dell’auto”) ritengo di dover mettere qualche puntino sulle “I”, anche alla luce dei tanti che saltano sul carro dell’ultima moda.
Riguardo ai fatti concreti e non alle parole le prime proposte, non di mera provocazione politica, ma che entrano nella sostanza, i primi passi vennero compiuti da esponenti dell’allora area socialista e socialdemocratica.
Ne ricordo alcuni: nel 1991 si svolse a Vercelli un incontro tra la sezione Psdi di Casale ed i gruppi consigliari alla Provincia ed al Comune di Vercelli da cui scaturì un ordine del giorno che venne presentato dal consigliere Emanuele Caradonna, all’epoca capogruppo socialdemocratico in Comune a Vercelli e, in conseguenza di questo, fu istituita una commissione per esplorare la possibilità dell’integrazione dei due territori. Qualcosa di simile è avvenuto quasi vent’anni dopo nella Provincia di Vercelli con la seconda amministrazione Masoero.
Nei primissimi anni Novanta, l’avvocato Roberto Scheda, nella veste di presidente della Cassa di Risparmio di Vercelli elaborò un progetto turistico delle terre del riso e del vino che, tradotto in cartografia, poteva delimitare i confine di una nuova provincia da Gattinara a Moncalvo. Le idée, all’epoca molto avanti di Scheda, vennero rispedite al mittente da tutta la classe politica casalese in un convegno nell’appena inaugurato Teatro Municipale. L’unica voce che si levò a favore fu quella di Gianni Cardillo, capogruppo Psdi a Palazzo San Giorgio.
Poi c’è stata la mozione di Mario Oddone – Uniti per Casale – che chiedeva all’amministrazione casalese di pronunciarsi per un rapporto con Vercelli, che venne però cassata dal centrosinistra al governo della città a larga maggioranza.
Tra le voci che si espressero a favore della co – provincia, vorrei ricordare anche quelle di Cristiano Bussola (chissà se lo ricorda) , dell’ex deputato Alda Grassi e, anche, sommessamente, la mia.
Oggi le cose sono cambiate ma il metodo pare lo stesso. A determinare l’accelerazione è stata la ventilate ipotesi di sopprimere la Provincia di Vercelli a fare muovere Roberto Rosso, vice presidente della Regione e deputato che è riuscito a mettere in piedi una campagna davvero molto efficace sul piano mediatico (e su questo Roberto è davvero bravo).
Ma il rischio è quello di seguire la logica della politica di sempre, ovvero di rincorrere una emergenza soltanto quando i buoi sono scappati o stanno per scappare.
A giudizio mio, e del Movimento Progetto Piemonte che rappresento, la nuova provincia se nasce come semplice aggregazione territoriale di Vercelli e di Casale, senza tenere conto della Valsesia, rischia di essere semplicemente il frutto di una somma algebrica, ovvero Vercelli + Casale – Valsesia = tutto come prima.
La provincia federata, ammesso che nasca davvero, se dovesse seguire questo ragionamento sarebbe soltanto un tentativo di mantenere in vita un ente provincia, non, al contrario, di dare vita ad una nuova aggregazione territoriale che potrebbe avere un ruolo nel Piemonte del terzo millennio, in particolare con un ruolo di cerniera nel Piemonte Orientale, sia sotto l’aspetto agricolo, che turistico, che produttivo, che culturale. Se, invece, la Valsesia assecondasse l’idea di chi la vuole con Novara, o seguisse i sogni minoritari di una cantonalizzazione o ci fossero altre fughe in avanti – come quella recentemente proposta di un passaggio di Borgo d’Ale, Santhià ed Alice Castello alla Provincia di Biella – il territorio sarebbe mutilato in partenza. E per fare un ibrido senza nè capo nè coda è meglio lasciare le cose come stanno.
Casale in questo ambito un ruolo lo può e deve avere. Se è vero che è Capitale del Monferrato perché il Sindaco Giorgio Demezzi non convoca gli Stati Generali dell’Antico Marchesato, che porterebbero al confronto amministrazioni come quella di Trino, di Moncalvo e, perché no, di Chivasso (che non farà parte dell’area metropolitana di Torino e con Casale ha legami attraverso la Valcerrina ed l’antico collegio senatoriale), e non si inizia così a gettare le basi per una proposta di provincia unitaria che si confronti con il Vercellese e la Valsesia e proceda in tempi brevi verso la nuova realtà provinciale. In questo modo si potrà iniziare a gettare le davvero le basi di un processo serio che guarda al concreto. Altrimenti ci saranno sempre e solo speranze.
E, come recita un proverbio, chi vive sperando muore …..
E siccome, personalmente e come MPP, riteniamo che “tempus regit actum”, saremo presenti con una nostra lista e nostro candidato presidente alle prossime elezioni provinciali di Vercelli (ovviamente se e quando si faranno) mettendo al primo punto la provincia federata della Valsesia, delle Terre d’Acqua e del Monferrato Casalese.
Cordialmente
Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte