domenica 16 gennaio 2011

Intervento del Movimento Progetto Piemonte sull’iniziativa referendaria per l’annessione alla Valle d’Aosta

Fonte: La Gazzetta del Canavese, pag. 25 - Giovedì 13 gennaio 2011

Lettera aperta al Sindaco di Ceresole e Locana

Egregi Signori Sindaci,
appreso da notizie di stampa dell’intenzione delle Municipalità di Ceresole Reale e di Locana di
avviare l’iter referendario, nei termini e nei modi previsti dalla legge, per il passaggio dei rispettivi
Comuni dal Piemonte alla Valle d’Aosta, nell’ambito dell’iniziativa promossa dall’Ass.Comi.Conf. –
Associazione Comuni Confinanti, questa ha sollevato all’interno del Movimento Progetto Piemonte
una notevole perplessità, soprattutto sotto l’aspetto della ricaduta pratica.
Prima di entrare nel merito dell’affermazione vorrei precisare cos’è il Movimento Porgetto Piemonte.
Il Movimento Progetto Piemonte è un Movimento Politico aperto, laico ed aconfessionale, nato per
iniziativa di un gruppo di cittadini piemontesi a Casale Monferrato, antica capitale del Monferrato
il 24 giugno 2009, festa del Santo Patrono di Torino.
Il suo obiettivo prioritario è il conseguimento dello Statuto Speciale per il Piemonte sul modello di
quelli già esistenti e previsti dalla Carta Costituzionale che costituisce il punto di riferimento fondante
del Movimento, insieme ai valori di libertà ed autonomia contenuti nella Carta di Chivasso.
Fatta questa indispensabile premessa e ritornando alla affermazione principale vorrei evidenziare
che l’iniziativa – intrapresa d’intesa e in coordinamento con l’Ass.Comi.Conf. – sostanzialmente
non convince, anche perché – ammesso e non concesso che l’iter referendario abbia esito positivo
– per fare un matrimonio occorre essere in due e le dichiarazioni del Presidente della Regione
Valle d’Aosta vanno esattamente nel senso opposto da quello auspicato.
Un secondo aspetto, poi, è che – sempre ammesso e non concesso che Ceresole Reale e Locana
diventino comuni della Regione Autonoma Valle d’Aosta – il problema dei comuni confinanti non
verrebbe risolto, ma caso mai soltanto spostato, perché sarebbero i comuni cosiddetti di “seconda
fascia”, oggi con voi confinanti, ad essere nella condizione di portare avanti le Vostre attuali
recriminazioni.
In poche parole: non è spostando la linea di demarcazione tra il Piemonte e la Valle d’Aosta (lo
stesso discorso potrebbe valere per la Lombardia ed il Veneto con il Trentino Alto Adige ed il Friuli
Venezia Giulia) che si risolve un problema.
E, purtroppo, non lo si risolverà neanche in sede romana, visto il nettissimo taglio operato al Fondo
di solidarietà per le aree disagiate e depresse.
La risposta, a nostro avviso, passa attraverso un confronto aperto e leale, anche aspro se necessario,
ma sempre civile e costruttivo, con le Istituzioni piemontesi, a partire dalla Regione e dalle
Province interessate, affinché le soluzioni possano essere trovate dal territorio e sul territorio e
non attendendo la carità romana, coinvolgendo non solo il mondo della politica ma anche gli operatori
economici e le realtà sociali che vi lavorano e vivono.
Questa sarebbe una affermazione di reale autonomia del territorio e dal territorio piemontese e
anche, perché no, un primo passo, che partirebbe proprio dalla montagna piemontese nella direzione
dello Statuto Speciale, del quale il Piemonte, regione di confine, ha tutti i requisiti per potersene
fregiare.
Come Movimento Progetto Piemonte siamo disponibili ad incontrarvi, se lo riterrete opportuno, e
a dare vita ad un confronto di idee sereno e costruttivo.
Cordiali saluti.
Il Presidente
Movimento Progetto Piemonte
Dott. Massimo Iaretti

venerdì 7 gennaio 2011

Articolo de La Sentinella del Canavese: 'Referendum? Sciocchezze'. Il Movimento Progetto Piemonte contro i secessionisti

Fonte: La Sentinella del Canavese http://lasentinella.gelocal.it

VALLE ORCO. Spostare i confini tra Valle d'Aosta e Piemonte non risolve i problemi, ma semplicemente li sposta. Se Ceresole e Locana entrassero nella Vallée, vi sarebbero nuovi Comuni confinanti, definiti di "seconda fascia", che vivrebbero i medesimi disagi e lo stesso succederebbe nelle zone dove vi sono simili rivendicazioni.
La soluzione, invece, è chiedere che anche il Piemonte diventi una regione autonoma. Lo sostiene il Movimento Progetto Piemonte, giovane formazione politica che ha indirizzato una lettera aperta a Renzo e Giovanni Bruno Mattiet, sindaci di Ceresole Reale e Locana, esprimendo grande perplessità riguardo la loro adesione all'ultima azione promossa dall'Associazione Comuni confinanti con le province e le regioni autonome e con la Svizzera.
Fondato a Casale Monferrato, il 24 giugno del 2009, il Mpp ha come scopo proprio il conseguimento dello statuto speciale per il Piemonte e finora è stato presente soprattutto nell'alessandrino, nel vercellese, e nella zona del Cusio Ossola. Alle comunali dello scorso anno si è presentato in vari Comuni, tra cui Parella, con liste in cui era candidato anche il presidente, Massimo Iaretti.
Lo stesso che ha firmato la lettera inviata ai due primi cittadini della Valle Orco che nelle scorse settimane avevano dichiarato di condividere la protesta indetta dall'Ass.Com.Conf, che di fronte alla cancellazione dei finanziamenti statali per i Comuni confinanti, ha sollecitato i suoi aderenti ad avviare l'iter per il referendum a scaglioni di dieci ogni mese, in Piemonte, Lombardia e Veneto. Entrambi i sindaci si erano infatti dichiarati disponibili a fare altrettanto anche loro, suscitando subito irritazione tra i leghisti locali,i quali, alcuni anni fa, si erano visti rifiutare dagli stessi la loro proposta di indire il referendum per l'annessione alla Valle d'Aosta.
Reazioni indignate anche dai sindaci di Noasca, Pier Sergio Cucciatti, che invece il referendum lo aveva indetto, e da quello di Carema, dove i cittadini hanno votato a larga maggioranza per diventare valdostani, il quale ha rimproverato all'associazione di fare un uso strumentale di una questione seria come un referendum popolare. Adesso, un'altra voce si unisce a questo coro. Quella, per l'appunto, del Mpp. «Non è spostando la linea di demarcazione tra il Piemonte e la Valle d'Aosta che si risolve il problema - afferma infatti il suo presidente -. Purtroppo, non lo si risolverà neanche in sede romana, visto il taglio netto operato al Fondo di solidarietà per le aree disagiate e depresse. La risposta passa attraverso un confronto aperto e leale, anche aspro se necessario, ma sempre civile e costruttivo, con le istituzioni piemontesi, Regione e Province interessate, affinché le soluzioni possano essere trovate dal territorio e sul territorio e non attendendo la carità romana, coinvolgendo non solo il mondo della politica ma anche gli operatori economici e le realtà sociali che vi lavorano e vivono. Sarebbe un primo passo verso lo statuto speciale del quale il Piemonte ha tutti i requisiti per potersene fregiare». (o.d.p.)

giovedì 6 gennaio 2011

Ceresole e Locana in Valle d'Aosta: contrarietà dal Movimento Progetto Piemonte

di Marco Campagnolo

Fonte: http://www.localport.it/eventi/notizie/notizie_espansa.asp?N=69680

L’idea di alcuni Comuni Alto Canavesani di cercare di ottenere l’annessione alla Valle d’Aosta non piace al “Movimento Progetto Piemonte” di Casale Monferrato, associazione nata due anni fa per far si che anche il Piemonte possa diventare Regione a Statuto speciale.

Secondo Massimo Iaretto, presidente del Movimento, l’iniziativa dei sindaci di Ceresole Reale di Locana non convincerebbe, anche perché, fa notare in una lettera aperta indirizzata ai due primi cittadini canavesani, «Per fare un matrimonio occorre essere in due e le dichiarazioni del Presidente della Regione Valle d’Aosta vanno esattamente nel senso opposto a quello auspicato».

Inoltre «Ammesso e non concesso che Ceresole Reale e Locana diventino comuni della Regione Autonoma Valle d’Aosta – continua Iaretto nella missiva indirizzata al sindaco Giovanni Mattiet di Ceresole e al collega Renzo Matteit di Locana - il problema dei comuni confinanti non verrebbe risolto, ma caso mai soltanto spostato, perché sarebbero i comuni cosiddetti di “seconda fascia”, oggi con voi confinanti, ad essere nella condizione di portare avanti le Vostre attuali recriminazioni».

Per il Movimento Progetto Piemonte non sarebbe spostando la linea di demarcazione tra il Piemonte e la Valle d’Aosta che si potrebbe pervenire a qualche risultato: «La risposta, a nostro avviso, passa attraverso un confronto aperto e leale, anche aspro se necessario, ma sempre civile e costruttivo, con le Istituzioni piemontesi, a partire dalla Regione e dalle Province interessate, affinché le soluzioni possano essere trovate dal territorio e sul territorio e non attendendo la carità romana, coinvolgendo non solo il mondo della politica, ma anche gli operatori economici e le realtà sociali che vi lavorano e vivono».

Scopo finale sarebbe quello di arrivare a uno Statuto Speciale per il Piemonte regione di confine, che per il Movimento avrebbe tutti i requisiti per potersene fregiare. «Come Movimento Progetto Piemonte – termina la lettera di Iaretti indirizzata ai due Sindaci - siamo disponibili ad incontrarvi, se lo riterrete opportuno, e a dare vita ad un confronto di idee sereno e costruttivo».

domenica 2 gennaio 2011

MPP interviene sull'iniziativa di Ceresole Reale e Locana di passare alla regione Valle d''Aosta

Egr.Sig.
Giovanni Mattiet
Sindaco del Comune di
10080 – Ceresole Reale (TO)
Residenza Municipale


Egr.Sig.
Renzo Mattiet
Sindaco del Comune di
10080 – Locana (TO)
Residenza Municipale


OGGETTO: iniziativa referendaria per cambio di Regione delle municipalità di Ceresole Reale e Locana – Lettera Aperta

Egregi Signori Sindaci,
appreso da notizie di stampa dell’intenzione delle Municipalità di Ceresole Reale e di Locana di avviare l’iter referendario, nei termini e nei modi previsti dalla legge, per il passaggio dei rispettivi Comuni dal Piemonte alla Valle d’Aosta, nell’ambito dell’iniziativa promossa dall’Ass.Comi.Conf. – Associazione Comuni Confinanti, questa ha sollevato all’interno del Movimento Progetto Piemonte una notevole perplessità, soprattutto sotto l’aspetto della ricaduta pratica.
Prima di entrare nel merito dell’affermazione vorrei precisare cos’è il Movimento Progetto Piemonte.
Il Movimento Progetto Piemonte è un Movimento Politico aperto, laico ed aconfessionale, nato per iniziativa di un gruppo di cittadini piemontesi a Casale Monferrato, antica capitale del Monferrato il 24 giugno 2009, festa del Santo Patrono di Torino.
Il suo obiettivo prioritario è il conseguimento dello Statuto Speciale per il Piemonte sul modello di quelli già esistenti e previsti dalla Carta Costituzionale che costituisce il punto di riferimento fondante del Movimento, insieme ai valori di libertà ed autonomia contenuti nella Carta di Chivasso .
Fatta questa indispensabile premessa e ritornando alla affermazione principale vorrei evidenziare che l’iniziativa – intrapresa d’intesa e in coordinamento con l’Ass.Comi.Conf. – sostanzialmente non convince, anche perché – ammesso e non concesso che l’iter referendario abbia esito positivo – per fare un matrimonio occorre essere in due e le dichiarazioni del Presidente della Regione Valle d’Aosta vanno esattamente nel senso opposto da quello auspicato.
Un secondo aspetto, poi, è che – sempre ammesso e non concesso che Ceresole Reale e Locana diventino comuni della Regione Autonoma Valle d’Aosta – il problema dei comuni confinanti non verrebbe risolto, ma caso mai soltanto spostato, perché sarebbero i comuni cosiddetti di “seconda fascia”, oggi con voi confinanti, ad essere nella condizione di portare avanti le Vostre attuali recriminazioni.
In poche parole: non è spostando la linea di demarcazione tra il Piemonte e la Valle d’Aosta (lo stesso discorso potrebbe valere per la Lombardia ed il Veneto con il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia) che si risolve un problema.
E, purtroppo, non lo si risolverà neanche in sede romana, visto il nettissimo taglio operato al Fondo di solidarietà per le aree disagiate e depresse.
La risposta, a nostro avviso, passa attraverso un confronto aperto e leale, anche aspro se necessario, ma sempre civile e costruttivo, con le Istituzioni piemontesi, a partire dalla Regione e dalle Province interessate, affinché le soluzioni possano essere trovate dal territorio e sul territorio e non attendendo la carità romana, coinvolgendo non solo il mondo della politica ma anche gli operatori economici e le realtà sociali che vi lavorano e vivono.
Questa sarebbe una affermazione di reale autonomia del territorio e dal territorio piemontese e anche, perché no, un primo passo, che partirebbe proprio dalla montagna piemontese nella direzione dello Statuto Speciale, del quale il Piemonte, regione di confine, ha tutti i requisiti per potersene fregiare.
Come Movimento Progetto Piemonte siamo disponibili ad incontrarvi, se lo riterrete opportuno, e a dare vita ad un confronto di idee sereno e costruttivo.
Cordiali saluti.
Casale Monferrato, 2 gennaio 2011
IL PRESIDENTE Movimento Progetto Piemonte
Dott. Massimo Iaretti