venerdì 27 gennaio 2012

'Una disgrazia la chiusura del giudice di pace di Moncalvo'. Presa di posizione del Movimento Progetto Piemonte

POLITICA. 'Una disgrazia la chiusura del giudice di pace di Moncalvo'. Presa di posizione del Movimento Progetto Piemonte

Fonte: Casale News http://www.casalenews.it/index
27 Gennaio 2012 – MONCALVO – Il Movimento Progetto Piemonte, tramite il suo portavoce Massimo Iaretti, prende posizione sul caso della soppressione degli uffici del giudice di pace di Moncalvo.

“Stupisce come un provvedimento che, se confermato, comporterà per il Monferrato una ulteriore, brutta, desertificazione degli uffici pubblici, stia passando quasi completamente sotto silenzio, mentre sarebbe opportune una levata di scudi”.

“È stato reso noto, sul sito del ministero della Giustizia lo schema di decreto attuativo per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie degli Uffici dei Giudici di Pace. Niente di definitivo, certamente, ma l’allegato allo schema, prevede la soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Moncalvo ed il suo accorpamento a Casale Monferrato”.

“Il che, costituirebbe, innanzitutto, un pericolo per la sopravvivenza stessa del Tribunale di Casale Monferrato, già sotto osservazione insieme ad altri “Tribunali di Città”, perché la sua circoscrizione perderebbe, comunque, un ufficio e ciò costituirebbe un precedente. Ma a parte ciò, si andrebbe comunque a mettere fine alla vita di un ufficio giudiziario efficiente, al servizio di un territorio di 19 comuni, posti in un’area marginale e di confine qual è la fascia collinare tra le Province di Alessandria e di Asti, e segnatamente la Valcerrina”.

“Come Movimento Progetto Piemonte – MPP già dall’inizio di dicembre avevamo segnalato il problema con una lettera a tutte le amministrazioni comunali interessate, raccogliendo il “grido di dolore” del titolare del’Ufficio del Giudice di Pace di Moncalvo, ma l’appello a convocare dei consigli comunali aperti e a prendere una decisa posizione contro quanto stava maturando – seguendo l’esempio di quanto era avvenuto poco prima nell’Unione collinare del Monferrato riguardo al future dei comuni sotto i abitanti – ma tutto ciò è rimasto senza risposta, con l’eccezione del Comune di Alfiano Natta che dovrebbe portare a breve in consiglio comunale la questione”.

“Non posso che ribadire in questa sede l’appello ai sindaci, ai consigli comunali, e a tutti i cittadini, a mobilitarsi in iniziative per difendere e mantenere in vita l’ufficio del giudice di pace perché la sua soppressione non può essere vista che come una disgrazia, caduta sul capo di tutti i cittadini e non soltanto delle categorie professionali direttamente coinvolte, come avvocati e dottori commercialisti”.

“Certo tempo ce ne sarebbe ancora, le tabelle come il decreto legislativo devono ancora essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale e, da allora, i Comuni interessati – 5 della Provincia di Asti e 14 di quella di Alessandria – potranno chiedere al ministero di mantenere , anche in forma consorziata tra loro, il Giudice di Pace a Moncalvo, accollandosene tutte le spese (ad eccezione degli emolumenti dei magistrate onorari che rimangono in capo allo Stato)”.

“Sino ad oggi, però, nessuno ha iniziato questa riflessione e il rischio che – visti i tempi con cui corre la politica oggi – questa venga iniziata troppo tardi è elevato. In questo modo si andrebbe a chiudere la stalla quando i buoi sono usciti tutti. Occorre invece che il territorio si muova adesso, innanzitutto rappresentando al ministero l’assurdità di un provvedimento che taglia in modo semplicemente ragionieristico le sedi dei giudici di pace (in provincia di Alessandria sono a rischio estinzione con l’accorpamento ad Alessandria, Valenza, Novi Ligure, Ovada e Serravalle Scrivia, in quella di Asti, oltre a Moncalvo, anche Nizza Monferrato e Canelli), non tenendo conto del contesto territoriale in cui sono calate. E poi, se la riscrittura della tabella non fosse possibile, valutare attentamente il mantenimento nei modi previsti dallo schema di decreto legislative”.

“Per questo ci appelliamo, innanzitutto ai Comuni, ma anche agli ordini professionali, alle associazioni di categoria, alle organizzazioni sindacali, al mondo dell’associazionismo, ai singoli cittadini per trovare un tavolo di confronto e concertare a breve azioni coordinate di democrazia diretta”.

“E confidiamo anche nel coinvolgimento di quella lista civica casalese che nata “per la difesa del territorio di Caslae e del Monferrato”, che conta come presidente onorario e fondatore il già presidente del Comitato per la Corte d’Appello, sino ad oggi, su questo punto specifico è rimasta molto silenziosa”.

“Tutto questo è auspicabile per evitare che il territorio del Monferrato si impoverisca ulteriormente. Questa sarebbe, come ho detto, una disgrazia. Come Movimento Progetto Piemonte noi ci crediamo e su questo iniziativa siamo pronto, da subito, a misurarci ed a lavorare insieme a tutti coloro che lo vorranno portare avanti”.

Redazione On Line

giovedì 12 gennaio 2012

sabato 7 gennaio 2012

Nuovi assetti provinciali e Stati Generali del Monferrato

Al Direttore de “La Gazzetta d’Asti”

OGGETTO: Nuovi assetti provinciali e Stati Generali del Monferrato.

Egregio direttore,
gli articoli di Massimiliano Bianco, apparsi nell’edizione del 23 dicembre, “Asti inglobata ad Alessandria ?” e “Un coro di no bipartisan della politica astigiana”, sono occasione per fornire al dibattito sul future delle Province, segnatamente di quella di Asti, un ulteriore contributo.
Come Movimento Progetto Piemonte sin dallo scorso anno, a fronte della schizzofrenia del legislatore che un giorno scrive una cosa, salvo smentirla il giorno dopo, abbiamo sempre sottolineao che la soppressione, sic et simpliciter, delle Province senza aver riordinato l’assetto degli enti locali, sarebbe comunque deleteria, visto che questi enti esistono dalla nascita dello Stato Italiano.
La strada che proponiamo – e che riguarda senza dubbio grande parte dell’Astigiano - + quella della convocazione degli Stati Generali del Monferrato, ovvero delle realtà che lo costituivano storicamente (a questo proposito una lettera è stata inviata ai sindaci sindaci di Casale Monferrato, Acqui Terme, Alba, Asti, Chivasso, Nizza Monferrato, Canelli, Moncalvo,Valenza Po, Trino Vercellese e ed altre missive verranno inviate per sensibilizzare anche altri centri territorialmente coinvolti), quindi enti locali, realtà socio – economiche, culturali, associative ed organi di informazione. E, a tal proposito, sottolineo proprio l’importanza del ruolo che possono avere i mass media come termometro dei desiderata dalla popolazione, lungi comunque da me l’idea che si venga a creare un Partito dei Giornalisti. Gli Stati Generali dovrebbero poi valutare, tramite il confronto delle varie realtà, quali potrebbero essere gli elementi di unione o di disunione di questo territorio per arrivare alla stesura di uno o più patti territoriali su tematiche di area vasta.
A titolo di esemplificazione questi potrebbero riguardare il turismo (per una promozione unitaria del territorio), la cultura (perché non pensare ad una “Università del Monferrato), l’agricoltura, il commercio, l’industria attraverso i distretti, i trasporti (la tanto discussa rivitalizzazione dell’Asti – Casale, con il suo prolungamento verso Nord potrebbe passare di qui), la difesa del suolo. E non posso che registrare con soddisfazione il passo dei sindaci di Casale e di Asti ed i contatti avviati quest’estate con il momento della presenza del primo cittadino di Casale al Palio di Asti ed il suo incontro con i sindaci dell’Astigiano al Teatro Alfieri.

Tale processo, infatti, deve partire dai Comuni di maggiori dimensioni, come Asti e Casale e l’auspicio, come ho personalmente evidenziato sia al sindaco di Asti che al sindaco di Casale Mofnerrato, è che tutto non si fermi a quel punto, ma vada prosegua, sia nel creare un qualcosa che superi le province (come il progetto Enolandia, che è cosa differente da quanto si sta qui proponendo) sia che veda all’interno di un ambito provinciale più ampio nuovi equilibri e nuovi “Patti di territorio”.
Come Movimento Progetto Piemonte noi ci crediamo e su questo progetto siamo pronto a misurarci ed a lavorare insieme a tutti coloro che lo vorranno portare avanti.

Cordialmente

Casale Monferrato, 28 dicembre 2011

IL PRESIDENTE
Movimento Progetto Piemonte

Dott. Massimo Iaretti
Tel. 349/8773769
www.progettopiemonte.it