Agli Organi di Informazione
TRA DIRITTO E GIUSTIZIA IO SCELGO GIUSTIZIA E
LIBERTA’
Schifo
e pietà,
sono quanto ho provato
nell’apprendere l’esito della sentenza del Supremo Collegio
riguardo al processo Eternit. Pietà nel senso latino di pietas,
ovvero di ciò che porta ad amare il tuo prossimo e in questo senso
ieri , come oggi e come sempre, mi sono sentito orgogliosamente
casalese, monferrino, piemontese, totalmente solidale con i
Concittadini che hanno perso la vita in questi anni e con i loro
familiari. Schifo perché non è possibile assistere inerti a quanto
è successo e domandarsi come mai la prescrizione sia stata sollevata
soltanto avanti alla Corte di Cassazione e non prima se era davvero
maturata. Riservando ogni ulteriore commento su questo punto al
momento in cui verranno depositate le motivazioni della sentenza, mi
chiedo se non sia il caso in invitare a Casale il sostituto
procuratore ed i giudici della Cassazione che hanno pronunciato la
sentenza che non ha annullato soltanto un processo ma ha azzerato una
cultura giuridica, e spiegare loro cosa abbia significato (e cosa
significherà nel futuro) la vicenda Eternit per città e territorio
in termini di vite umane. Bene ha fatto il sindaco Titti Palazzetti,
nel suo intervento su Rai Uno a parlare di strage e di epidemia,
termini duri ma reali, visti i decessi che non diminuiscono. E
proprio partendo da questo aspetto perché, oltre ai nuovi processi
del procuratore Guariniello, non cercare di perseguire il
multimilionario svizzero (e tutti coloro che gli possano essere stati
sodali in passato) per crimini contro l’Umanità, visto che tali
sono e che, se riconosciuti, essi sono imprescrittibili. Una volta
rientrata a Casale ho telefonato a Romana Blasotti Pavesi e le ho
detto con tutto l’affetto che le porto (che non risale a ieri, ma
“solo” ad una cinquantina di anni fa, quando andavo a giocare da
bambino a casa sua, quasi tutti i pomeriggi, in via del Carmine) che
le ero, le sono e le sarò sempre vicino. E credo che tutti noi, in
ogni modo dobbiamo fare fronte comune e riprendere con forza una
battaglia che ormai non è più solo quella degli altri ma è e deve
essere la nostra battaglia. Mercoledì 19 novembre Casale, in nome
del diritto, ha avuto un trattamento simile a quello di Bhopal. Che
strana coincidenza della storia: Il 2 dicembre
1984,quasi trent’anni fa, da una fabbrica di fitofarmaci di
proprietà della multinazionale statunitense Unione Cardibe, si
sviluppo una nube tossica che uccise 3000 persone cul momento (poi
salite a circa 15mila contando coloro che morirono nel periodo
successivo). E i responsabili, pur individuati e processati, sono
stati condannati a pene lievissime, quasi irrisorie, dopo anni di
udienze davanti ai magistrati. Mi auguro che ci sia la coscienza che
nei prossimi mesi la Città, sotto questo punto di vista, dovrà
essere unita per combattere una guerra che, alla luce di quanto è
successo potrà essere ancora lunga. E solo una volta che sarà vinta
mi passerà quel terribile senso di schifo che ora mi prende allo
stomaco.
Mi
si conceda un’ultima considerazione: il Sostituto Procuratore
Generale ha detto nel chiudere la sua requisitoria che tra Giustizia
e Diritto sceglieva il Diritto. Il sottoscritto, come credo
moltissimi altri invece tra Diritto e Giustizia sceglie la Giustizia
(e la Libertà).
Cordialmente
Casale
Monferrato, 21 novembre 2014
IL
PRESIDENTE
Movimento Progetto Piemonte
Massimo Iaretti
Tel. 370/3017529
www.progettopiemonte.it
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