lunedì 27 agosto 2012

MPP interviene sulla proposta “Macroregione del Nord”



Agli organi di informazione

OGGETTO: “Macroregione del Nord”

Egregio Direttore,
le “grandi manovre” in corso per la realizzazione di una Macroregione del Nord, proposta dal presidente della Lombardia Formigoni ed accolta con entusiasmo dal presidente del Piemonte Roberto Cota lasciano il tempo che trovano. Innanzitutto la strada della fusione di più regioni in una o la creazione di una nuova Regione non è né breve, né agevole, dovendo passare attraverso una legge costituzionale, sentiti i Consigli Regionali interessati, a richiesta di tanti Consigli Comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate e sia approvata da un referendum con il voto favorevole della maggioranza della popolazione. Questo è quello che oggi recita l’articolo 132 della Costituzione. La proposta di “assemblare” Piemonte, Lombardia e Veneto in un’unica entità sembra oggi più uno spot elettorale tendente a resuscitare il progetto, mai decollato, di una inesistente “Padania” che non altro. Nella “Macroregione” di Cota, Formigoni e Zaia, il Piemonte si troverebbe, comunque, a giocare un ruolo secondario rispetto alle altre 2 realtà regionali, alle quali sarebbe subordinato. Che solidarietà, ad esempio, ha avuto il Piemonte delle regioni vicine nel recente taglio dei “Tribunali di Città” ? Il presidente Cota, piemontese di frontiera per nascita, ma lombardo per formazione e romano per presenza televisiva, dovrebbe invece sforzarsi a sviluppare il ruolo piemontese nell’Euroregione, nell’implementare quei rapporti storici che esistono con la Valle d’Aosta e la Liguria, come già si era iniziato a fare in passato. Sarebbe un peccato disperdere l’esperienza degli anni scorsi soltanto perché c’è stato un cambio di amministrazione a Torino. E non si dimentichi che, in particolare tra Piemonte e Liguria, esiste un legame storico che risale al MedioEvo. In questo senso il Marchesato di Monferrato, che si estendeva dall’Alto Piemonte al Mare, anticipò di secoli Macroregioni e quant’altro. Come Movimento Progetto Piemonte riteniamo comunque che la soluzione per la nostra regione debba passare in ogni caso dallo Statuto Speciale. E’ un percorso lungo e faticoso ma senz’altro più aderente alla nostra storia ed al nostro ruolo in Italia ed in Europa. Per questo prossimamente convocheremo una tavola rotonda aperta a tutte le forze autonomiste e statutariste, finalizzandone le conclusioni all’inizio di un percorso che vada in direzione di passi concreti per il popolo del Piemonte e non in spot per la riedizione di modelli già bocciati dalla storia e dall’azione di chi li ha proposti.
Casale Monferrato, 18 agosto 2012
IL PRESIDENTE
Movimento Progetto Piemonte
Dott. Massimo Iaretti

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