domenica 10 ottobre 2010

Alcune precisazioni di Iaretti in seguito all'articolo pubblicato on line su Tuono News

Egregio direttore del giornale online Tuononews

Egregio Direttore,
Ringraziandola preliminarmente per lo spazio dedicato al mio intervento come Presidente del Movimento Progetto Piemonte, visti i commenti (sono un vostro lettore quotidiano perché credo che le testate online, specialmente a livello locale, siano una delle frontiere dell’informazione) Le chiedo di poter fare alcune precisazioni ed integrazioni a quanto pubblicato:
1) un gruppo di cittadini e cittadine, valsesiani e vercellesi, ha dato vita, nei giorni scorsi, ad una lista civica che concorrerà, con un proprio candidato presidente ed al di fuori degli schieramenti attuali, alle prossime elezioni per la Provincia di Vercelli. “Progetto Provincia Valsesia e Vercelli” aderisce al Movimento Progetto Piemonte e ha indicato lo scrivente come candidato presidente.
2) “La lista e l’MPP non vogliono essere un fuoco di paglia – dice ancora Iaretti – ed il nostro progetto lo scriveremo con la gente dopo averla sentita nelle nelle baite, nelle case, nei circoli, nelle piazze, nelle strade e ovunque ci sia data la possibilità di parlare e di confrontarci”. Quindi un programma che dovrà venire dal basso e non dall’alto, anche se ci sono alcuni punti fissi.
3) La Provincia di Vercelli, così come è oggi, con le sue limitazioni territoriali e la sua scarsa popolazione non ha più ragione di esistere. La fusione in un nuovo soggetto con Casale Monferrato sul genere della “coprovincia” o “Provincia federate”, tanto spinta dal deputato Roberto Rosso, rischia di nascere già morta se è solo una operazione aritmetica per mantenere in vita l’Ente Provincia. Allora si che si dovrebbe concordare con chi dice che è una operazione mirante solo a salvare delle sedie e delle poltrone. Noi crediamo fortemente, invece, all’integrazione della Valsesia, del Vercellese e del Casalese in un nuovo soggetto che vada dal Monte Rosa alle colline del Monferrato passanto per la pianura risicola. Esso sarebbe davvero un elemento di riequilibrio territoriale del Piemonte Nord Orientale
4) Riguardo alle critiche ed ai commenti sono sempre ben accetti quando costruttivi, ma non bisogna correre il rischio di cadere nelle chiacchere da bar. Mi spiego meglio: è vero che le Province, così come sono, servono poco, ma è altrettanto vero che lo Stato Italiano, e prima di lui il Regno Sardo Piemontese, erano modellati proprio su questi enti territoriali. Oggi abolire le Province senza prima riformare SERIAMENTE il sistema della autonomie locali (ad esempio mettendo un limite minimo di popolazione per i comuni “alla francese” di 10/15mila abitanti e valutati dei sistemi di cooperazione intercomunale, vuole dire soltanto creare del caos. E poi come la mettiamo con enti come le Camere di Commercio o articolazioni come le Questure o i Comandi provinciali dell’Arma dei Carabinieri. Noi non proponiamo una nuova, ulteriore, provincia, ma un ridisegno territoriale delle provincie nell’ambito della nostra regione, a partire da Vercelli.
Meglio che siano i piemontesi a decidere, piuttosto che qualche burocrate del ministero o qualche parlamentare che non sa neanche dove si trovano Alessandria, Casale Monferrato o Vercelli.
I cittadini hanno bisogno di fatti concreti. Noi cercheremo, se ce la faremo e se ci sarà data l’oppotunità, di farlo agendo e guardanto la gente negli occhi.
Il resto sono solo chiacchere, nascondendosi dietro uno pseudonimo o un nickname.
Grazie per l’ospitalità e complimenti per la linea editoriale.
Casale Monferrato, 9 ottobre 2010
Massimo Iaretti
Presidente Movimento Progetto Piemonte

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