sabato 10 luglio 2010

Rassegna Stampa, articolo tratto da Casale News. 'Se non si va con Vercelli, il declino di Casale e del casalese sarà irreversibile'

'Se non si va con Vercelli, il declino sarà irreversibile'
Il grido d'allarme di Nuove Frontiere nel forum sulla provincia federata. Caire: 'C'è il rischio che Casale diventi una frazione di Alessandria'

Fonte: Casalenews http://www.casalenews.it/index

9 Luglio 2010 – CASALE – “O si va con Vercelli o si fallisce”. È il messaggio che lancia Carlo Caire, consigliere comunale di Nuove Frontiere, al termine del forum indetto dalla lista civica per discutere con i simpatizzanti sull’ipotesi di provincia federata. La proposta è stata lanciata un mese fa, nella stessa sala del Candiani (in cui intervenne, anche se brevemente, il vicepresidente della Regione Roberto Rosso, sostenitore del progetto) in cui ora Nuove Frontiere stila un primo bilancio, dopo che si è chiuso il ‘primo giro’ di interventi: il sasso è stato lanciato, qualcosa si è mosso (i sindaci di Casale e Vercelli si sono incontrati e, il 19 luglio, Demezzi incontrerà i sindaci dei paesi), qualcuno, soprattutto a sinistra, si è opposto. Cosa emerge? Una diffusa sfiducia nella propria classe dirigente (“Ho visto nei politici casalesi incredibili episodi di soggezione nei confronti degli alessandrini” osserva Giancarlo Curti), la consapevolezza che, se non si raggiungono e coinvolgono le popolazioni, difficilmente il progetto andrà avanti. C’è pure qualche cautela. “Andiamoci piano con Vercelli” avverte Mario Oddone, pur essendo complessivamente favorevole. “I vercellesi ci vedono come una preda da mettere nel carniere, per superare il trauma della perdita del Biellese”, aggiunge il consigliere comunale Giampiero Farotto (Pdl). Ma su tutto la paura di un declino irreversibile: “Ma davvero vogliamo diventare una frazione di ventimila abitanti di Alessandria?” si chiede, retoricamente e sperando che la risposta della società civile monferrina sia negativa, Caire.

CURTI: “UNA PROPOSTA RIVOLUZIONARIA, SALIREMMO SU UN'ALTRA ORBITA”

Per il battagliero Giancarlo Curti, la proposta “è assolutamente rivoluzionaria, comunque vada a finire, e speriamo finisca bene. Nella provincia di Alessandria Casale è sempre decaduta, e questa è opinione di tutti, anche di chi non ci appoggia. Ne parliamo ogni giorno con avvocati, architetti, liberi professionisti, che ripetono la stessa cosa: le altre città – Alessandria, Acqui, Tortona e Novi – parlano e si mettono d’accordo, mentre noi casalesi siamo all’oscuro di tutto”.
“Con la provincia federata – puntualizza Curti – si sale su un’altra orbita, non si passa più da Alessandria e si diventa titolari dell’esercizio di funzioni proprie. Per questo non dovrebbero esserci opposizioni da parte di nessuno, ma sono preoccupato delle nostra classe politica: in passato ho assistito ad episodi di soggezione incredibile dei politici casalesi nei confronti degli alessandrini”.

Intervento di Claudio Martinotti Doria, storiografo del Monferrato, ha rivelato al pubblico alcuni esempi importanti dei secolari legami storici, culturali, devozionali ed economici con il Vercellese.

MARTINOTTI DORIA: “I NOSTRI POLITICI STUDINO LA STORIA”

L’intervento di Claudio Martinotti Doria, esperto di storia, consigliere di Alexala e vicino alle posizioni di Nuove Frontiere, è tutto per confutare quanti hanno detto (soprattutto nel Partito Democratico) che Casale e Vercelli non hanno legami storici. Affermazioni che non gli sono andate giù: “Chi ha sostenuto che il Monferrato è nato ad Acqui e non ha legami con Vercelli forse crede davvero alla leggenda che il Monferrato sia nato perché Aleramo ha cavalcato per tre giorni. Non è cosi: chi ha responsabilità istituzionali e parecchio tempo libero a disposizione dovrebbe fare lo sforzo di leggere un libro di storia”. Martinotti Doria ha poi concluso l'intervento citando una serie di esempi dei profondi e secolari legami storici, economici e culturali con il Vercellese.

IARETTI: “CASALE CONVOCHI GLI STATI GENERALI DELL’ANTICO MARCHESATO”

Per Massimo Iaretti, esponente del Movimento Progetto Piemonte: “Ci saranno perdite, perché la Valcerrina e la Valsesia non ci seguiranno e si rischi di creare un ibrido senza capo né coda. Casale convochi allora gli Stati Generali dell’Antico Marchesato, che porterebbero al confronto amministrazioni come quella di Trino, di Moncalvo e, perché no, di Chivasso (che non farà parte dell’area metropolitana di Torino e con Casale ha legami attraverso la Valcerrina ed l’antico collegio senatoriale), iniziando così a gettare le basi per una proposta di provincia unitaria che si confronti con il Vercellese e la Valsesia e proceda in tempi brevi verso la nuova realtà provinciale”.

CAIRE: “SE NON CI MUOVIAMO IN FRETTA CI TOLGONO PURE IL TRIBUNALE”

Le conclusione della serata le tira Carlo Caire: “Dobbiamo approfittare dell’occasione, senza troppe divisioni interne. E fare in fretta, altrimenti continuiamo a perdere. Pensiamo al tribunale: prima o poi ce lo toglieranno, a meno che diventiamo capoluogo di Provincia: credete che osino togliere il tribunale a un capoluogo di provincia? Occorre pungolare dal basso e non delegare nulla alla classe politica. Dobbiamo convincere gli amministratori a prendere quella decisione che, se è appoggiata dalla città, non potranno ignorare. Altrimenti il declino è certo, ci attende il fallimento. Ma vogliamo davvero che Casale diventi una piccola frazione di ventimila abitanti di Alessandria?”

Redazione On Line

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