Egr.Sig.
Giovanni Mattiet
Sindaco del Comune di
10080 – Ceresole Reale (TO)
Residenza Municipale
Egr.Sig.
Renzo Mattiet
Sindaco del Comune di
10080 – Locana (TO)
Residenza Municipale
OGGETTO: iniziativa referendaria per cambio di Regione delle municipalità di Ceresole Reale e Locana – Lettera Aperta
Egregi Signori Sindaci,
appreso da notizie di stampa dell’intenzione delle Municipalità di Ceresole Reale e di Locana di avviare l’iter referendario, nei termini e nei modi previsti dalla legge, per il passaggio dei rispettivi Comuni dal Piemonte alla Valle d’Aosta, nell’ambito dell’iniziativa promossa dall’Ass.Comi.Conf. – Associazione Comuni Confinanti, questa ha sollevato all’interno del Movimento Progetto Piemonte una notevole perplessità, soprattutto sotto l’aspetto della ricaduta pratica.
Prima di entrare nel merito dell’affermazione vorrei precisare cos’è il Movimento Progetto Piemonte.
Il Movimento Progetto Piemonte è un Movimento Politico aperto, laico ed aconfessionale, nato per iniziativa di un gruppo di cittadini piemontesi a Casale Monferrato, antica capitale del Monferrato il 24 giugno 2009, festa del Santo Patrono di Torino.
Il suo obiettivo prioritario è il conseguimento dello Statuto Speciale per il Piemonte sul modello di quelli già esistenti e previsti dalla Carta Costituzionale che costituisce il punto di riferimento fondante del Movimento, insieme ai valori di libertà ed autonomia contenuti nella Carta di Chivasso .
Fatta questa indispensabile premessa e ritornando alla affermazione principale vorrei evidenziare che l’iniziativa – intrapresa d’intesa e in coordinamento con l’Ass.Comi.Conf. – sostanzialmente non convince, anche perché – ammesso e non concesso che l’iter referendario abbia esito positivo – per fare un matrimonio occorre essere in due e le dichiarazioni del Presidente della Regione Valle d’Aosta vanno esattamente nel senso opposto da quello auspicato.
Un secondo aspetto, poi, è che – sempre ammesso e non concesso che Ceresole Reale e Locana diventino comuni della Regione Autonoma Valle d’Aosta – il problema dei comuni confinanti non verrebbe risolto, ma caso mai soltanto spostato, perché sarebbero i comuni cosiddetti di “seconda fascia”, oggi con voi confinanti, ad essere nella condizione di portare avanti le Vostre attuali recriminazioni.
In poche parole: non è spostando la linea di demarcazione tra il Piemonte e la Valle d’Aosta (lo stesso discorso potrebbe valere per la Lombardia ed il Veneto con il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia) che si risolve un problema.
E, purtroppo, non lo si risolverà neanche in sede romana, visto il nettissimo taglio operato al Fondo di solidarietà per le aree disagiate e depresse.
La risposta, a nostro avviso, passa attraverso un confronto aperto e leale, anche aspro se necessario, ma sempre civile e costruttivo, con le Istituzioni piemontesi, a partire dalla Regione e dalle Province interessate, affinché le soluzioni possano essere trovate dal territorio e sul territorio e non attendendo la carità romana, coinvolgendo non solo il mondo della politica ma anche gli operatori economici e le realtà sociali che vi lavorano e vivono.
Questa sarebbe una affermazione di reale autonomia del territorio e dal territorio piemontese e anche, perché no, un primo passo, che partirebbe proprio dalla montagna piemontese nella direzione dello Statuto Speciale, del quale il Piemonte, regione di confine, ha tutti i requisiti per potersene fregiare.
Come Movimento Progetto Piemonte siamo disponibili ad incontrarvi, se lo riterrete opportuno, e a dare vita ad un confronto di idee sereno e costruttivo.
Cordiali saluti.
Casale Monferrato, 2 gennaio 2011
IL PRESIDENTE Movimento Progetto Piemonte
Dott. Massimo Iaretti
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