di Marco Campagnolo
Fonte: http://www.localport.it/eventi/notizie/notizie_espansa.asp?N=69680
L’idea di alcuni Comuni Alto Canavesani di cercare di ottenere l’annessione alla Valle d’Aosta non piace al “Movimento Progetto Piemonte” di Casale Monferrato, associazione nata due anni fa per far si che anche il Piemonte possa diventare Regione a Statuto speciale.
Secondo Massimo Iaretto, presidente del Movimento, l’iniziativa dei sindaci di Ceresole Reale di Locana non convincerebbe, anche perché, fa notare in una lettera aperta indirizzata ai due primi cittadini canavesani, «Per fare un matrimonio occorre essere in due e le dichiarazioni del Presidente della Regione Valle d’Aosta vanno esattamente nel senso opposto a quello auspicato».
Inoltre «Ammesso e non concesso che Ceresole Reale e Locana diventino comuni della Regione Autonoma Valle d’Aosta – continua Iaretto nella missiva indirizzata al sindaco Giovanni Mattiet di Ceresole e al collega Renzo Matteit di Locana - il problema dei comuni confinanti non verrebbe risolto, ma caso mai soltanto spostato, perché sarebbero i comuni cosiddetti di “seconda fascia”, oggi con voi confinanti, ad essere nella condizione di portare avanti le Vostre attuali recriminazioni».
Per il Movimento Progetto Piemonte non sarebbe spostando la linea di demarcazione tra il Piemonte e la Valle d’Aosta che si potrebbe pervenire a qualche risultato: «La risposta, a nostro avviso, passa attraverso un confronto aperto e leale, anche aspro se necessario, ma sempre civile e costruttivo, con le Istituzioni piemontesi, a partire dalla Regione e dalle Province interessate, affinché le soluzioni possano essere trovate dal territorio e sul territorio e non attendendo la carità romana, coinvolgendo non solo il mondo della politica, ma anche gli operatori economici e le realtà sociali che vi lavorano e vivono».
Scopo finale sarebbe quello di arrivare a uno Statuto Speciale per il Piemonte regione di confine, che per il Movimento avrebbe tutti i requisiti per potersene fregiare. «Come Movimento Progetto Piemonte – termina la lettera di Iaretti indirizzata ai due Sindaci - siamo disponibili ad incontrarvi, se lo riterrete opportuno, e a dare vita ad un confronto di idee sereno e costruttivo».
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