mercoledì 27 giugno 2012

Obbiettivo statuto speciale del Piemonte, passando dai contadini 

di MASSIMO IARETTI* 

Fonte: L'Indipendenza, Quotidiano on line http://www.lindipendenza.com

Il Partito dei Contadini d’Italia, realtà che fu molto attiva nelle campagne nel primo e nel secondo dopoguerra, soprattutto in Piemonte (ed in particolare in Provincia di Asti) quali tracce ha lasciato nel mondo d’oggi? L’interrogativo è stato posto nel seminario – incontro “L’eredità del Partito dei Contadini” che si è svolto a Casorzo, organizzato dal Movimento Progetto Piemonte – MPP e dalla Rivista Storia Ribelle. Nel salone Giuseppe Verdi, dopo un breve cenno di salute del sindaco Ivana Mussa, e del consigliere casorzese Marco Zatti, il presidente dell’MPP, Massimo Iaretti ha sottolineato come, attraverso iniziative di questo genere, il Movimento voglia riscoprire pagine di storia del Piemonte che altrimenti rischierebbero di cadere nel dimenticatoio e ha evidenziato come la presenza dei Contadini in Parlamento (4 deputati alle elezioni del 1924, deputati alla Costituente e nelle prime legislature della Repubblica), si fondasse su un programma che ancora oggi suona attualissimo su temi come “difesa della libertà, modificazione delle imposte, giustizia ed istruzione gratuite, riduzione e sveltimento della democrazia”. A tal proposito Iaretti ha ricordato l’impegno dell’MPP per la difesa dei collegamenti ferroviari e degli uffici del giudice di pace, in particolare quello di Moncalvo, parole che hanno avuto un’eco nell’intervento del presidente del consiglio provinciale di Asti, Marco Galvagno, presente al seminario, che ha annunciate come il Consiglio Provinciale di Asti abbia in calendario per la seduta del 20 giugno un ordine del giorno proposto da MPP a salvaguardia dell’ufficio giudiziario moncalvese.
Roberto Gremmo, giornalista, storico e politico autonomista di lungo corso (è stato consigliere regionale in Valle d’Aosta, consigliere provinciale a Torino, consigliere comunale a Torino ed a Bussoleno) ha ripercorso il cammino storico dalla nascita del movimento, per l’aumento della tassa sul vino nel dopo – guerra, che portò moltissimi contadini ad unire le loro forze, al ruolo avuto dai fratelli Giacomo ed Alessandro Scotti, alle principali battaglie portate avanti da un movimento che aveva le sue radici nelle campagne e che si trovò in contrapposizione con il fascismo, fenomeno essenzialmente urbano, al significato del “Da Noi” (nell’accezione del dire “Facciamo da noi, con le nostre forze, a tutela del nostro suolo”), per giungere al secondo dopo guerra ed al ruolo che ebbe il Partito dei Contadini, pur ridotto nei termini, nel 1953, quando il suo mancato apparentamento con i partiti di centro (fu forte in questo senso l’opposizione dei Democristiani che vedevano nel Partito dei Contadini un rivale nell’egemonia nel mondo rurale) e fu una delle cause della mancato raggiungimento per fare scattare il premio di maggioranza da quella che è rimasta nella storia come la “Legge truffa”. Gremmo, direttore della Rivista Storia Ribelle, ha poi evidenziato come “tutti i discorsi in materia di tutela del territorio e di chi lo vive passano attraverso un concetto, che è quello dell’autonomia speciale, sul modello del Trentino”.
Iaretti, che ha ricordato come MPP abbia come obiettivo lo Statuto speciale per la Regione Piemonte, ha anche evidenziato le priorità del Movimento, nella tutela dell’agricoltura, della collina e della montagna. Nel dibattito che è seguito alla relazione di Roberto Gremmo, il coordinatore MPP e consigliere comunale a Parella, Piermassimo Guarnero, nel ricordare la propria origine contadina, ha esortato, raccogliendo applause convinti dai presenti, a proseguire nell’impegno a sostegno ed a tutela dell’agricoltura, per evitare che si disperda un patrimonio che è proprio del Piemonte.
*Presidente Movimento Progetto Piemonte

Tribunale: Iaretti avanza ipotesi di accorpamento con Casale e Valenza

Attualità - Chivasso - 25/06/2012
Tribunale: Iaretti avanza ipotesi di accorpamento con Casale e Valenza
di Annarita Scalvenzo
Fonte:
«Senatore, guardi al Tribunale del Monferrato con Casale e Valenza, non a Torino già intasata». E’ questo l’invito che il presidente del Movimento Progetto Piemonte, Massimo Iaretti, ha rivolto al senatore Andrea Fluttero, dopo la lettera che quest’ultimo ha inviato al Ministro della Giustizia, Paola Severino, sulla possibile soppressione del tribunale locale, e dopo l’Ordine del Giorno urgente presentato dal PdL.

Iaretti, oltre alla propria dichiarazione, si è fatto portavoce anche della proposta dell’Ordine degli Avvocati di Casale Monferrato sulla revisione della circoscrizione giudiziaria modellata sul vecchio collegio senatoriale. Tale proposta è nelle mani del Ministro della Salute Renato Balduzzi, consegnatagli dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Casale Monferrato.

Prima di tutto, invita Iaretti, occorre essere precisi nelle terminologia: quello che andrà soppresso non sarà un Tribunale, ma una Sezione Staccata del Tribunale di Torino. Chivasso non è mai stata in tempi recenti sede di Tribunale, ma di Pretura sino alla riforma del 1999 che ne portò alla soppressione ed alla creazione di una Sezione Staccata.

«Premetto che sia dovere di ogni Amministratore, qualunque casacca politica rivesta difendere con le unghie e con i denti una sede giudiziaria perché la sua perdita, visto lo stato attuale della Giustizia, sarebbe una disgrazia. Affrontando con sano realismo la questione, ritengo sia difficile che Chivasso possa continuare ad operare come Sezione Staccata del Tribunale di Torino o, peggio ancora, avere la dignità di un Tribunale autonomo, schiacciata com’è dalla relativa vicinanza con Ivrea e con Torino. Invito, però, il Senatore Fluttero e le forze politiche chivassesi a prendere in seria considerazione la proposta di revisione della circoscrizione del Tribunale di Casale Monferrato, anch’esso ad altro rischio di soppressione, elaborata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Casale Monferrato e già a mani dei ministri della Salute, Renato Balduzzi, dell’Ambiente, Corrado Clini e della Giustizia Paola Severino».

Secondo questa nuova proposta, si tratterebbe di riconsiderare i confine degli uffici giudiziari casalesi in direzione di Valenza, da un lato, e di Chivasso, dall’altro, secondo quella che è stata per decenni la geografia del Collegio Senatoriale. Un “Tribunale del Monferrato”, con questi confine avrebbe una sua ragione, innanzitutto nella continuità territoriale della Valcerrina e anche nelle tragiche analogie della vicenda dall’amianto, non dimenticando che Cavagnolo è uno dei Comuni, insieme a Casale Monferrato, della vertenza Eternit. Un ufficio giudiziario del genere, articolato “a due teste”, Casale e Chivasso, potrebbe davvero giovare anche a Chivasso e non solo a Casale, mantenendo un presidio di giustizia suo proprio ed eviterebbe ai cittadini di Chivasso, e dei Comuni del Chivassese, i moltissimi problemi dell’accorpamento a Torino. In questo caso, cosa ne sarà degli Ufficiali giudiziari ? Se venisse chiusa la sede di Chivasso non avrebbero più ragione di rimanere in loco e le notifiche degli atti - uno dei momenti più delicate per instaurare correttamente un procedimento - verrebbero fatte da Torino.

Di qui, l’invito al senatore Fluttero, che è persona concreta, ed all’Amministrazione Comunale, di aprire immediatamente un tavolo di confronto con il Comune di Casale e l’Ordine degli Avvocati, per non perdere questo treno. Che non corre lungo la Asti – Chivasso, ma sulla linea Casale – Chivasso, sottolinea Iaretti.